Il Consiglio dei Ministri che si è tenuto ieri, il primo dopo la pausa estiva, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha dato il via libera all’ingresso del MEF nel capitale della NetCo di TIM, la società che, come noto, deterrà il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa di telecomunicazioni attualmente posseduta da TIM, mettendo sul piatto sino a 2,2 miliardi di euro, nel quadro dell’operazione guidata da KKR (si veda qui il comunicato stampa), sulla base dell’accordo siglato lo scorso agosto, che prevede che il MEF possa acquisire sino al 20% di NetCo (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo scorso giugno KKR aveva conquistato il diritto a trattare in esclusiva l’acquisto del controllo della NetCo di TIM, con il Consiglio di amministrazione del gruppo tlc che aveva dato mandato all’amministratore delegato Pietro Labriola di avviare, in esclusiva, una negoziazione migliorativa con il fondo Usa, finalizzata a “ottenere la presentazione nel più breve tempo possibile, compatibilmente con la complessità dell’operazione e comunque entro il 30 settembre, di un’offerta conclusiva e vincolante” (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel corso della conferenza stampa illustrativa delle decisioni prese ieri dal CdM, il ministro Giorgetti ha ricordato che “KKR non è nuova a Telecom-TIM, esiste già la quota in Fibercop, è un naturale interlocutore. Quello che interessa al governo è ribadire il controllo pubblico su alcune scelte strategiche”.
Nel dettaglio, il CdM ha approvato ieri un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di finanziamento di investimenti di interesse strategico, che prevede un ruolo strategico del Governo nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo di rilevanza strategica e in materia di sicurezza nazionale e che provvede, tra l’altro, appunto ad assicurare le risorse finanziarie necessarie a consentire l’ingresso del MEF nell’operazione NetCo.
A questo proposito il Consiglio dei Ministri ha anche approvato la struttura e le condizioni dell’operazione per l’acquisizione della quota di minoranza in questione, che saranno inseriti in un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dcpm), da adottarsi dopo la pubblicazione del decreto legge approvato ieri, su proposta del MEF e del Ministro delle imprese e del Made in Italy. Il Dpcm autorizzerà il MEF ad acquisire una quota di NetCo compresa tra il 15 e il 20%, appunto con un esborso massimo di 2,2 miliardi. Queste risorse saranno attinte dalla disponibilità del cosiddetto Patrimonio destinato, creato dal decreto legge n.34 del 2020 e pari oggi a 2,525 miliardi di euro.
Al termine dell’operazione KKR dovrebbe detenere circa il 65% del capital di NetCo, MEF appunto il 15-20%, mentre la restante quota potrebbe essere distribuita tra CDP e F2i sgr. A questo proposito Giorgetti ha detto: “Possibile un coinvolgimento di CDP, tenendo conto di vincoli Antitrust”, riferendosi al fatto che CDP è già azionista di maggioranza di Open Fiber.