PAI Partners potrebbe cedere la quota di maggioranza che detiene in Marcolin, lo storico produttore cadorino di montature per occhiali, che rifornisce alcuni dei marchi più famosi del mondo (fra cui Tom Ford, Guess, adidas Sport, adidas Originals, Moncler, Zegna), valutando l’azienda 1,35 miliardi di euro circa. Lo scrive l’agenzia di stampa Bloomberg secondo la quale l’azienda sta lavorando con Goldman Sachs per valutare un potenziale interesse puntando a una vendita a un acquirente strategico, citando fonti vicine alla trattativa, secondo le quali non c’è ancora nulla di deciso.
Nel 2012 PAI Partners aveva acquisito il 78,39% dell’azienda (si veda qui il comunicato stampa di allora), mediante il fondo PAI Europe V, valorizzandola 282 milioni di euro, per poi effettuarne il delisting il 14 febbraio 2013. Successivamente, nel dicembre 2019, il private equity aveva effettuato una exit spostando la sua partecipazione dal fondo precedente al fondo PAI SP, cui fanno tuttora capo le quote azionarie che, nel tempo, sono salite all’83%. PAI le detiene mediante Tofane SA, cui fa capo il 100% di 3Cime spa, che a sua volta detiene il 100% di Marcolin spa.
Come sono state recepite queste voci?
Ad oggi nè Marcolin nè Goldman Sachs hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali a commento. In una ricostruzione pubblicata questo sabato (28 ottobre), Il Corriere del Veneto scrive che “le indiscrezioni filtrate da Bloomberg e non commentate dai diretti interessati, non sembrano infatti cogliere di sorpresa alcuni fra gli operatori storici dell’occhialeria dell’area bellunese, i quali assistono incuriositi all’accelerazione dei movimenti di proprietà e licenze nel distretto e non si astengono dal tratteggiare, tra le righe, la fisionomia che il distretto stesso assumerà da qui a pochi anni.
Tra i nomi più gettonati dagli osservatori esperti, spicca in primo luogo il gigante agordino Essilux, tra i cui marchi, si sostiene, Tom Ford starebbe benissimo”, continua Il Corriere secondo il quale “in una prospettiva simile anche l’efficiente fabbrica Marcolin di Fortogna di Longarone potrebbe continuare sostanzialmente inalterata a svolgere il suo lavoro”. Ricordiamo che a novembre 2022, quando Estée Lauder Companies (ELC) aveva acquisito il marchio Tom Ford (si veda altro articolo di BeBeez), Marcolin aveva negoziato un’estensione del contratto di licenza precedente, garantendosi una licenza perpetua a fronte del pagamento di 250 milioni di dollari a Tom Ford che, all’atto del pagamento, sarrebbe già entrata a far parte dell’orbita di ELC.
Quali altri operatori potrebbero essere interessati a Marcolin, oltre Essilux? Altro player pronunciato, ma a mezza voce, “è di nuovo Sàfilo ma si tratterebbe di un rientro in un territorio faticosamente e poco dolcemente lasciato non più di qualche giorno fa, con la spartizione di impianto e maestranze di Longarone” che sono passate da Safilo a Thélios e Innovatek. Non stona neppure una prospettiva sul nome di De Rigo, se non fosse per l’importo probabilmente fuori misura, mentre parrebbe più realistico un interessamento su Marcolin da parte degli americani di Marchon”.
Per quanto riguarda i conti, l’azienda di Longarone (Belluno) ha chiuso il 2022 con 547,3 milioni di euro di ricavi, 52,1 milioni di ebitda e una liquidità netta di 199,3 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 251 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Ritornando alla storia recente dell’azienda, per finanziare l’estensione della licenza del marchio Tom Ford, Marcolin aveva fatto ricorso sia alla sua cassa sia a nuove risorse rinvenienti da un aumento di capitale da almeno 50 milioni di euro, sottoscritto dai soci dell’azienda (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca). In precedenza, nel dicembre 2021, Marcolin aveva ceduto a Lvmh la sua quota del 49% della joint venture Thélios che i due gruppi avevano costituito nel 2017 e, contestualmente, aveva riacquistato la quota del 10% del capitale della stessa Marcolin in portafoglio a Lvmh nell’ambito di un’operazione che le aveva consentito di incassare 128 milioni di euro netti (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che il debito di Marcolin include 350 milioni di euro di bond emessi nel maggio 2021 per rifinanziare buona parte del debito allora esistente (si veda altro articolo di BeBeez) e in particolare i bond senior da 250 milioni di euro con scadenza 2023 emessi nel febbraio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez) e la linea di credito da 50 milioni di euro garantita da SACE del luglio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).