Con un capitale di 650K euro nasce Atlas Partners, search fund fondato da Giacomo Maria Garbarino e Stefano Carpano
Tra gli investitori Loris Lanzellotti (Entrepreniston), Esteban Kallay (JB46) e Ignacio Olavarria (Istria Capital). Il fondo cerca un target con fatturato tra i 10 e i 40 mln
E’ pronto per cercare la sua società target il nuovo search fund,Atlas Partners che, lanciato qualche mese fa, ha ora chiuso la raccolta dei capitali tra gli investitori per iniziare la ricerca, dotandosi di 650 mila euro.
I due searcher, entrambi poco più che trentenni, sono Giacomo Maria Garbarino e Stefano Carpano, founders and managing partners, il primo con un’esperienza di consulenza di circa sette anni in Value Partners, il secondo con esperienze negli ambiti di m&a e venture capital tra UnipolSai, RedSeed Ventures e Accenture.
“L’idea di imbarcarci in questa avventura è maturata a inizio 2023 e il fundraising è durato dai due ai tre mesi. Ci sentiamo trasversali e compatibili nei ruoli perchè Giacomo ha un’esperienza generalista sul mondo dell’industria italiana, sia riguardo le pmi sia le grandi aziende. Io vengo invece dal mondo VC e m&a e quindi dallo strutturare e negoziare operazioni del mid market, che saranno esattamente quelle nel nostro target”, racconta a BeBeez Stefano Carpano. “Nella ricerca della target, non intendiamo focalizzarci su un settore specifico ma abbiamo deciso di avere un approccio generalista. Il mercato è frammentato e ci sono tante belle storie aziendali da considerare e da rilanciare, soprattutto nella fasi del passaggio generazionale o per aiutarle a fare un salto dimensionale. Come giovani professionisti sentiamo la responsabilità di traghettare l’eredità imprenditoriale italiana verso una nuova fase di sviluppo” continua Giacomo Maria Garbarino. Il target? “È una forchetta ampia, che va dai 10 ai 40 milioni di euro”, conclude.
Ricordiamo che un search fund è un veicolo di investimento tramite il quale i promotori raccolgono capitali da investitori per identificare e acquisire una singola azienda, con l’obiettivo di gestirla attivamente ed espanderla. I capitali dei search fund vengono raccolti tra investitori privati e, una volta condotta l’acquisizione, il promotore del search fund, detto searcher, sarà anche colui che gestirà e svilupperà l’azienda a tempo pieno. Nella pratica, in prima battuta il searcher si assicura una dotazione patrimoniale minima per finanziare la ricerca del giusto target, dopodiché sottopone agli investitori l’opportunità di investimento e raccoglie i capitali necessari all’acquisizione. Dopodiché, una volta condotta l’acquisizione, il searcher sarà a capo del management dell’azienda target.
Quanto agli investitori presenti nel search fund, ci sono nomi di spicco tra cui Loris Lanzellotti, fondatore e ceo di Entrepreniston, società specializzata in venture capital e private equity. Venture capitalist seriale con esperienza pluridecennale, tramite i veicoli di investimento che ha co-fondato ha investito in più di 150 startup italiane ed europee. Lato venture capital, Entrepreniston supporta attualmente le attività di investimento di Excellis Holding, focalizzata su investimenti in startup co-fondate da ricercatori italiani all’estero, che ha chiuso 10 investimenti negli ultimi due anni in Svizzera, Francia, Germania, UK e Stati Uniti (si veda altro articolo di BeBeez). Sul fronte private equity invece gli investimenti sono focalizzati appunto sui search fund.
“Ho iniziato a investire da due anni in questa asset class, e ad oggi ho già investito in 8 search fund di cui 5 in Italia e 3 tra Francia, Spagna e UK. Il modello di business è molto interessante e posso dire di essere tra gli investitori più attivi in questo settore. In Italia, infatti, non ci sono investitori istituzionali in search fund e proprio per questo sto lavorando alla costituzione di un fondo dedicato“, racconta a BeBeez Lanzellotti.
Quanto al ticket di ingresso, Lanzellotti preferisce non menzionarlo. “Sono cifre piccole all’inizio, poche decine di migliaia di euro, perché il primo fundraising serve solo a coprire i costi del periodo di ricerca della PMI target. Il vero e proprio deal avviene dopo, quando i ragazzi avranno trovato la PMI da acquisire: in quel momento chiederanno, agli stessi investitori che hanno creduto in loro nella fase di ricerca, di investire i capitali di rischio necessari a completare l’acquisizione, e queste saranno certamente cifre molto più significative. Ho deciso di dare fiducia a Giacomo e Stefano pechè sono una coppia di searcher interessante, con background solido e misto tra consulenza strategica, private equity e venture capital”.
Un altro investitore di rilievo è Esteban Kallay, con un Mba all’MIT è un ex-searcher in America Latina lavorando in Patagonia Capital Partners e oggi general manager di JB46.
“A oggi, abbiamo investito in 32 aziende in 9 paesi, che complessivamente impiegano più di 2000 persone e generano un fatturato di oltre 550 milioni di euro. Abbiamo investito in oltre 100 searchers in 20 paesi, molte delle quali sono ancora in fase di ricerca. Due grandi novità nel nostro portafoglio sono Provisport in Spagna, che fornisce soluzioni di accesso (software + hardware) per palestre e altri centri sportivi, e Jaama, un software di gestione delle flotte nel Regno Unito”, racconta a BeBeez Kallay. Aggiunge: “Siamo fiduciosi nella crescita e nel successo futuro del modello dei search fund in Italia, pertanto cerchiamo sempre di investire in talenti promettenti nel paese. Per noi, il searcher (o il duo di searcher) ideale è una persona che riteniamo abbia le maggiori possibilità di trovare una grande PMI italiana da acquisire e far crescere come CEO (o co-CEO). Negli ultimi mesi abbiamo conosciuto bene Giacomo e Stefano e tutti i membri del nostro team sono rimasti colpiti dal loro background, dalla loro grinta e dalla loro motivazione. Sono entrambi grandi amici e una sono coppia di professionisti di cui ci fidiamo e crediamo che possiedano le giuste competenze complementari e la mentalità per scrivere la prossima storia di successo di Search Fund in Italia!”.
Conclude il manager: “la nostra società è stata una delle prime a investire in search fund in Europa e in Spagna (dal 2015), un paese che è ora emerso come il primo mercato in Europa per numero di search fund. Dopo aver trascorso 8 anni ad osservare in prima persona lo sviluppo dell’ecosistema in Spagna, stiamo assistendo a tendenze simili in Italia. Tutti gli elementi chiave sono presenti: un solido bacino di PMI di alta qualità come spina dorsale dell’economia del Paese, un problema di transizione generazionale (un fenomeno non unico in Italia ma di portata globale), giovani individui di talento che vogliono costruire un’equity significativa per se stessi e la disponibilità di capitali per sostenerli, sia da parte di investitori italiani che globali come JB46. Siamo desiderosi di vedere un maggiore impegno e coinvolgimento delle istituzioni accademiche italiane nell’educazione e nella promozione dei search fund. Dato che i fondi di ricerca sono nati in ambito accademico, il ruolo influente delle principali università e business school all’interno di ogni mercato è prezioso per l’ecosistema”.
Infine, tra gli investitori c’è Ignacio Olavarria, fondatore e managing director di Istria capital, il primo veicolo di investimento in search fund EU-based. Ignacio è uno dei principali investitori del fondo Atlas Partners.
“Abbiamo investito 65mila euro in questa fase, con l’obiettivo di investire circa un milione di euro nell’acquisizione della società (range probabile 800k-1,2milioni di euro)”, racconta a BeBeez.
“Abbiamo deciso di partecipare perché i fondatori ci sono piaciuti molto: solida traiettoria professionale, grande motivazione e impegno, profonda conoscenza del modello del search fund (in particolare delle sue dinamiche e delle sue sfide), capacità di ascolto e di apprendimento, mentalità chiara sul tipo di azienda da acquisire, si conoscono molto bene e sono totalmente allineati come team in termini di valori e priorità, ecc.
Li abbiamo anche raccomandati ad altre persone nell’ecosistema dei fondi di ricerca e loro hanno finito per mettere insieme un gruppo di investitori molto forte, il che è fondamentale per noi. Infine, pensiamo che l’Italia sia un ottimo mercato per i search fund, quindi stiamo sviluppando una buona parte del nostro capitale lì”.
Quanto al ruolo degli investitori, risponde Lanzellotti: “gli investitori agiscono anche da mentori. La fase di search, quella dove si deve cercare la PMI target, avviene tramite dealflow proprietario, network di commercialisti e broker e tipicamente viene operata dai searcher in autonomia con l’aiuto di un team di giovani analisti. Poi arriviamo noi investitori, con un ruolo di advisory strategico. Il nostro mestiere non è quindi propriamente quello di aiutarli a trovare le aziende target, ma di guidarli nel raffinare le longlist di potenziali target per capire quali sono le PMI più interessanti da analizzare nel dettaglio per finalizzare una possibile acquisizione. Li supportiamo inoltre sulla strutturazione e il finanziamento dell’acquisizione e, una volta completato il deal, sulla parte più difficile: il business development è lo scale up della società acquisita per traghettare una exit remunerativa”.
E, a questo proposito, Olavarria conclude: “in qualità di investitori attivi, siamo coinvolti e lavoriamo a stretto contatto con l’imprenditore durante tutte le fasi del processo. All’inizio, li aiutiamo a prepararsi al meglio prima dell’inizio della ricerca e a creare documenti di investimento. Durante la ricerca, li aiutiamo a rivedere le metriche chiave (numero di contatti, indici, ecc.), a comprendere i diversi settori e ad analizzare aziende specifiche. Inoltre, li aiutiamo ad approcciare alcune opportunità o a gestire situazioni di incertezza. Finora abbiamo sostenuto da vicino circa 120 fondi di ricerca e abbiamo analizzato a fondo diverse centinaia di opportunità; questo ci permette di riconoscere buoni modelli di business, aiutando gli imprenditori ad affinare il loro senso interno di ciò che è abbastanza buono per loro. Durante la fase di acquisizione, li aiutiamo facendo progressi su tutti i fronti (azienda e proprietario, consulente, fornitori di debito, investitori, ecc.), poiché è molto intensa e stressante. Nella fase di gestione, il primo passo è la formazione di un consiglio di amministrazione forte, esperto e di grande supporto, poi il livello e l’area di supporto dipendono dall’azienda stessa. Gli aspetti prioritari sono il team, le vendite e i sistemi finanziari e di controllo interno. È fondamentale aiutare l’amministratore delegato a superare il suo primo anno o due nel ruolo”.
In Italia, oltre che in Octans Capital e AdAstra, Istria Capital ha investito anche in Argo Partners, promosso in partnership da due giovani ex consulenti di Bain&Company, Andrea Tudini e Federico Ratini (si veda altro articolo di BeBeez); in Legacy Partners, search fund lanciato da Riccardo Triolo, fondatore della piattaforma di ecommerce del vino Svinando (si veda altro articolo di BeBeez), ceduta nel marzo 2018 a Giordano Vini, controllata dalla holding quotata Italian Wine Brands (si veda altro articolo di BeBeez) e infine in CS Investimenti, fondato da Toby Sacchi Clarence-Smith (si veda qui altro articolo di BeBeez), che a inizio 2019 ha comprato la Essedi srl di Gessate (Milano), specializzata in soluzioni telepresence e servizi audio video (si veda altro articolo di BeBeez). Istria Capital ha investito anche nel search fund Star First Partners, guidato da Alessandro Conti che, dopo una laurea in Ingegneria presso il Politecnico di Milano e un MBA presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha iniziato la carriera come consulente strategico presso Bain & Company (si veda altro articolo di BeBeez).
{p class='settore'}ARREDAMENTO{/p}
{p class='codice'}320{/p}
{p class='fatturato'}€ 50.000.000 - 75.000.000{/p}
{p class='areageografica'}Centro-Nord Italia{/p}
{p class='tipologia'}Acquisizioni{/p}
{p class='cap'}mid{/p}
{p class='specificheazienda'}Società italiana quotata, leader nella produzione e commercializzazione di porte per interni e nelle finestre, ha consolidato nel corso del tempo un business model fondato sia sul canale B2B che in quello B2C. Ha inoltre implementato una struttura internazionale per favorire l’espansione nei mercati esteri ove realizza il 30% dei propri ricavi. Sta perseguendo una strategia di crescita anche per vie esterne attuando un processo di diversificazione in segmenti di mercato contigui come quello delle cucine.{/p}
{p class='target'}Si desidera acquisire società che producono cucine componibili con un fatturato da €5 a 30 milioni.Aree geografiche: Nord, Centro Italia e Campania.Tipologia di operazione ricercata: acquisizione almeno del 51% del capitale.{/p}
{p class='settore'}NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI{/p}
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{p class='fatturato'}€ 10.000.000 - 15.000.000{/p}
{p class='areageografica'}Italia{/p}
{p class='tipologia'}Acquisizioni{/p}
{p class='cap'}mid{/p}
{p class='specificheazienda'}IMPORTANTE SOCIETA' MULTINAZIONALE, la cui attività si concentra su tecnologie all'avanguardia quali soluzioni 3D, Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, IoT Industriale e CAD. La MISSION della società è aiutare le aziende e le organizzazioni ad innovare e creare valore attraverso le nuove frontiere digitali ed informatiche.{/p}
{p class='target'}Si ricerca una azienda focalizzata su attività di consulenza "corporate" di tipo industriale o design industriale (ambito software), System Integrators in generale (ERP, CAD in primis). Dimensione ottimale fatturato 3/7 milioni. Ebitda positivo. Localizzazione preferibile: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lazio. Operazione proposta: acquisizione totalità quote/azienda o maggioranza societaria.{/p}
{p class='settore'}ELETTROTECNICA AUTOMAZIONE{/p}
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{p class='specificheazienda'}Azienda nota a livello nazionale nel proprio settore che si occupa di automazione industriale, produzione schede elettroniche, quadri elettrici, cablaggi, cavi, sensori, regolatori e sistemi elettronici di vario tipo, con ampio know how nelle fasi di progettazione iniziale ed assemblaggi finali. I prodotti realizzati trovano applicazione in numerosi e differenti settori sia in campo industriale che civile.{/p}
{p class='target'}La società ricerca aziende terze operanti nel medesimo settore o complementari e affini, con le quali effettuare una potenziale acquisizione o fusione, in ottica di crescita, sinergie e sviluppo congiunto del nuovo Gruppo industriale.{/p}
{p class='settore'}IMPIANTI{/p}
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{p class='areageografica'}Nord Italia{/p}
{p class='tipologia'}Cessioni{/p}
{p class='cap'}small{/p}
{p class='specificheazienda'}Società di Global Service e Facility Management ad ampio spettro di servizi: realizzazione e manutenzione (quest’ultima in modalità da ‘pronto intervento’ a ‘programmata) di reti gas/acqua, energie rinnovabili/efficientamento, fotovoltaico, ( ivi comprese le pratiche Enea e annesse al recupero dei crediti fiscali al cliente) , impianti riscaldamento/condizionamento/antincendio/trattamento aria/vapore, depurazione dell’aria indoor e outdoor civile e industriale. Il know how distintivo della società con personale di settore altamente qualificato e specializzato, la Storicità di azienda Leader nei settori di pertinenza, assicurano ai propri clienti l’esecuzione delle commesse nel rispetto dei tempi, nella certezza dei costi e nell’attinenza alle specifiche tecniche concordate. Lo standing è confermato dalle certificazioni ottenute: sistema della qualità, rispetto dell’ambiente, trattamento dei gas, attestazione SOA. L’impegno della società finalizzato all’affidabilità ha consentito di fidelizzare un portafoglio clienti di aziende leader nei propri settori.{/p}
{p class='target'}I soci di maggioranza, consapevoli che l’autofinanziamento è diventato un vincolo alla crescita, sono orientati alla cessione della società, parziale o totale, a un investitore industriale in grado di mettere a fattor comune i propri asset. E’ assicurata da parte loro piena disponibilità a un passaggio di consegne ottimale.{/p}
{p class='settore'}ALIMENTARE{/p}
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{p class='fatturato'}€ 500.000 - 1.000.000{/p}
{p class='areageografica'}Emilia - Romagna{/p}
{p class='tipologia'}Cessioni{/p}
{p class='cap'}small{/p}
{p class='specificheazienda'}Azienda operante nella produzione e confezionamento di caffè in grani, capsule, cialde e bustine monodose di caffè, sia in conto lavoro sia con caffè selezionato direttamente in conto proprio.{/p}
{p class='target'}Si ricerca preferenzialmente un partner commerciale (possibilmente esportatore) o industriale, intenzionato ad integrare le proprie linee di prodotto con il caffè, in modo da incrementare la massa critica e ottimizzare i processi organizzativi aziendali, migliorando le rese produttive e in ultimo la crescita della società. Gradite aziende del settore alimentare. Disponibilità alla cessione di quote e al mantenimento della piena operatività da parte del team e del management.{/p}
{p class='settore'}MECCANICA AGRICOLA{/p}
{p class='codice'}249{/p}
{p class='fatturato'}€ 30.000.000 - 40.000.000 {/p}
{p class='areageografica'}Emilia - Romagna{/p}
{p class='tipologia'}Cessioni{/p}
{p class='cap'}mid{/p}
{p class='specificheazienda'}Società leader a livello nazionale che opera da oltre 35 anni nel settore della produzione e commercializzazione di parti di ricambio per trattori, macchine agricole e da giardinaggio. L’Azienda è in grado di garantire una distribuzione capillare e puntuale su tutto il territorio italiano e sui principali mercati europei. E’ presente un ufficio tecnico specializzato per i servizi di supporto e customizzazione dei servizi. La logistica interna per la gestione degli ordini consente una rapida evasione delle richieste, grazie all’utilizzo di strumenti ad elevatissima tecnologia, nel rispetto della sostenibilità dei processi.{/p}
{p class='target'}L’azienda ricerca una Società, industriale o finanziaria, per la cessione di parte delle quote sociali (minoranza importante){/p}