A un anno e nove mesi di distanza dal no di Vodafone a una prima proposta per rilevare Vodafone Italia, il gruppo francese Iliad ci riprova. Questa volta con una proposta di joint venture al 50% (si veda qui il comunicato stampa). Ieri, infatti, Iliad ha diffuso una nota con la quale ha informato il mercato di aver presentato “un’offerta a Vodafone per unire le forze in Italia” con l’obiettivo di “creare l’operatore di telecomunicazioni challenger più innovativo in Italia”. Nel dettaglio, l’offerta, che ha già il supporto unanime del consiglio di amministrazione di iliad e del suo principale azionista, Xavier Niel, prevede la costituzione di una newco attraverso la quale condurre la business combination tra le attività italiane di Iliad e Vodafone Italia, con Vodafone e Iliad che otterrebbero il 50% ciascuno della newco. Un’operazione che al mercato piace: ieri Vodafone ha chiuso la sessione di borsa a Londra a 67,23 sterline, in crescita del 3,88%. Un balzo che ha trascinato con sé anche TIM, a sua volta oggetto del mega-deal sulla NetCo, guidato da KKR (si veda altro articolo di BeBeez), che ha chiuso a Piazza Affari con +4,5% a 0,2809 euro.
Andando nel dettaglio della proposta di Ilad, Vodafone Italia verrebbe valutata 10,45 miliardi di euro, pari a 7,8 volte l’ebitdaal (cioé ebitda after lease) stimato di Vodafone Italia di 1,34 miliardi di euro per l’esercizio che si chiuderà il 30 marzo 2024 (dopo i 759 milioni dei primi sei mesi, al 30 settembre 2023, si veda qui la relazione semestrale), cioé un multiplo superiore a quello di 7,1 volte offerto da iliad nella sua offerta di 11,25 miliardi di euro del febbraio 2022. Offerta che allora era stata condotta in maniera congiunta con il fondo Apax Partners, operatore di private equity paneuropeo con un forte track record nel settore tlc (si veda altro articolo di BeBeez).
Allora l’offerta di Iliad per Vodafone Italia era stata tutta in contanti, mentre oggi, in cambio di Vodafone Italia, il gruppo Vodafone otterrebbe appunto il 50% della newco insieme a un pagamento in contanti pari a 6,5 miliardi di euro e un finanziamento soci da 2 miliardi di euro finalizzato a garantire un allineamento a lungo termine. L’equity value della partecipazione di Vodafone nella newco al closing sarebbe invece valutato 1,95 miliardi. E non è tutto. Si legge infatti ancora nella nota di Iliad che, Ipotizzando 300 milioni di euro di oneri intercompany e ulteriori oneri al di sotto dell’ebitdaal, utilizzando un rapporto oneri/ricavi simile a quello ricavabile dai dati pubblicamente disponibili relativi all’operazione Zegona/Vodafone Spagna, il multiplo dell’ebitdaal rettificato sarebbe pari a 10 volte.
Quanto a iliad Italia, sarebbe valutata 4,45 miliardi di euro, con il gruppo Iliad che, oltre al 50% della newco, otterrebbe un pagamento in contanti da 500 milioni e a sua volta un finanziamento soci da 2 miliardi.
Nell’ambito della transazione proposta, iliad avrebbe un diritto di opzione (call option) sulla partecipazione di Vodafone nella newco con facoltà di acquisire ogni anno il 10% del capitale a un prezzo per azione pari all’equity value al closing, cioé come detto 1,95 miliardi di euro.
Il finanziamento dell’operazione è già supportato da primarie banche internazionali. La proposta mira a creare un operatore forte con un solido profilo finanziario. La combined entity genererebbe un fatturato di circa 5,8 miliardi di euro e un ebitdaal di circa 1,6 miliardi per l’esercizio finanziario che si concluderà a marzo 2024. Inoltre, beneficerebbe di sinergie annuali previste di oltre 600 milioni di euro tra costi operativi e di gestione e spese in conto capitale (Opex e Capex). Al closing della fusione proposta, la leva finanziaria si situerebbe al 4,5 volte di debito netto rispetto all’ebitdaal, con l’obiettivo di scendere al di sotto di 3 volte tre anni dopo il closing .
Thomas Reynaud, ceo del gruppo iliad, ha dichiarato: “Il contesto di mercato in Italia richiede la creazione dell’operatore challenger di telecomunicazioni più innovativo, con la capacità di competere e creare valore in un ambiente competitivo. Riteniamo che i profili e le competenze complementari di iliad e Vodafone in Italia ci permetterebbero di costruire un operatore forte con la capacità e la solidità finanziaria necessarie per investire nel lungo termine. Lanewco sarebbe pienamente impegnata nell’accelerazione della transizione digitale del Paese e in particolare nell’adozione della fibra ottica e nello sviluppo del 5G, con oltre 4 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi 5 anni”.
Ricordiamo che il gruppo iliad è il sesto più grande operatore di telefonia in Europa. Il gruppo è stato delistato nell’ottobre 2021 da Euronext Parigi a valle di un’opa lanciata dal fondatore (si veda qui il comunicato stampa), il taycoon Xavier Niel, a capo di un vero e proprio impero delle tlc, sia attraverso la stessa Iliad che ha partecipazioni in diversi altri operatori tlc nel mondo, sia attraverso NJJ Capital, parte di NJJ Holding, fondata nel 2010 (per una carrellata delle operazioni di m&a nel settore tlc di Niel, si veda altro articolo di BeBeez).
La risposta di Vodafone alla proposta di Iliad è arrivata immediata. Il gruppo “prende atto dell’annuncio odierno di Iliad relativo alla proposta di fusione tra Vodafone Italia e Iliad Italia. Coerentemente con le sue precedenti dichiarazioni, Vodafone è favorevole al consolidamento del mercato nei Paesi in cui non riesce a ottenere un adeguato ritorno sul capitale investito e conferma che sta esplorando le opzioni con diverse parti per raggiungere questo obiettivo in Italia, anche attraverso una fusione o una cessione. Non vi è alcuna certezza che alla fine venga concordata una transazione. Se necessario, verrà fatto un ulteriore annuncio quando sarà opportuno” (si veda qui il comunicato stampa). Il riferimento della nota di Vodafone è al fatto che la ceo Margherita Della Valle lo scorso novembre, in occasione della presentazione dei conti aveva sottolineato che il gruppo britannico stava rivedendo le opzioni per la sua attività in Italia, dopo aver siglato l’accordo per la cessione del 100% di Vodafone Spagna a Zegona Communications a fine ottobre per circa 5 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa) e dopo aver annunciato la fusione in Regno Unito con Three UK (si veda qui il comunicato stampa) . Più nel dettaglio, aveva dichiarato Della Valle, “a maggio ho detto che avremmo concentrato i nostri investimenti sui mercati in cui vediamo la giusta combinazione di strutture di mercato sostenibili e di dimensioni sufficienti per crescere e per ottenere rendimenti superiori al nostro costo del capitale, e che avremmo preso provvedimenti laddove queste condizioni non fossero state soddisfatte. Di conseguenza, abbiamo annunciato la nostra uscita dalla Spagna. Nel Regno Unito stiamo procedendo con le approvazioni per la nostra fusione con Three e continuiamo a esplorare una serie di opzioni in Italia” (si veda qui la trascrizione della call di presentazione della semestrale di Vodafone, pag. 2). Le “diverse parti” a cui la nota di Vodafone e la stessa Della Valle fanno riferimento includono, oltre a Iliad, anche Swisscom, l’operatore svizzero che in Italia controlla Fastweb e che nelle scorse settimane è entrato in due diligence su Vodafone Italia.