Ancora novità in merito all’attesa ipo di Golden Goose, marchio di sneaker di lusso controllato dal private equity Permira che ne aveva acquisito il controllo da Carlyle, nel 2020, per circa 1,3 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, la società intenderebbe raccogliere un miliardo di euro con la prossima quotazione. Il che significa che l’ipo potrebbe riguardare oltre un terzo del capitale, considerando il fatto che per Golden Goose si ipotizza un enterprise value di circa 3 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo Reuters sono sette le banche che avrebbero già ricevuto un mandato dalla società. Si tratterebbe di Bank of America, JP Morgan e Mediobanca in qualità di joint global coordinators, voce peraltro già confermata a BeBeez il mese scorso da fonti interne di uno degli istituti. Completerebbe il quadro in questo ruolo UBS, mentre come joint bookrunners sarebbero state coinvolte BNP Paribas, Citigroup e UniCredit.
Secondo quanto risulta a BeBeez, inoltre, Lazard sarebbe l’advisor selezionato per affiancare Permira nel processo di ipo, che potrebbe portare Golden Goose a quotarsi nella prima metà del 2024, mentre il consulente legale sarebbe Latham&Watkins, secondo Il Sole 24 Ore.
In ottica quotazione, potrebbe essere ben visto il cambio di outlook sul rating apportato da Moody’s all’inizio di questo mese sui 480 milioni di euro di bond a scadenza 2027 (si veda altro articolo di BeBeez). L’agenzia ha infatti portato l’outlook da stabile a positivo, confermando il corporate rating a B2. Il miglioramento nella valutazione era stato determinato dalla performance operativa della società, con vendite (+19%) ed ebitda (+22%) in crescita a doppia cifra nei primi nove mesi del 2023, oltre che dalla solidità dei parametri di credito, rispetto alla categoria. A fine settembre 2023, Moody’s aveva stimato che la leva finanziaria della società (debito lordo rettificato/Ebitda) si fosse ridotta a circa 3,5 volte, rispetto a 6,5 volte al momento dell’assegnazione del rating nel maggio 2021. Nonostante alcune difficili condizioni commerciali, una certa decelerazione nel mercato statunitense e la crescita economica anemica in Europa, secondo Moody’s “il mercato sottostante l’azienda presenta ancora buone prospettive di crescita, sostenute dalla tendenza alla casualisation” per cui la società di rating “prevede una crescita almeno a una cifra sia per le vendite che per l’ebitda nel 2024, guidata dalle continue aperture di negozi, dall’espansione nei prodotti prêt-à-porter e dalle continue acquisizioni di clienti in tutte le aree geografiche”. Secondo la società di rating, inoltre, la leva finanziaria della società dovrebbe tendere a 3,0x nei prossimi 12-18 mesi.
Golden Goose è stata fondata a Venezia 23 anni fa ed il suo capitale, oltre che da Permira, è detenuto, come secondo azionista, dall’attuale CEO, Silvio Campara e anche, per una quota di minoranza, da Carlyle, che aveva acquisito l’azienda nel febbraio 2017 tramite i fondi Carlyle Europe Partners IV e Carlyle Asia Growth Partners V (si veda altro articolo di BeBeez). Era stata propro Carlyle a guidarne l’espansione negli Stati Uniti e in Cina.
Lo scorso anno la società ha chiuso il bilancio con ricavi per 501 milioni (+30% dal 2021 e +80% dal 2020) e un ebitda rettificato di 131 milioni. La tendenza alla crescita dei fondamentali registrata durante gli utlimi periodi è continuata anche nei primi nove mesi di quest’anno, con un fatturato netto di 421 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 60% rispetto al 2021, e con una redditività in continua crescita (ebitda al 34,8%). I ricavi netti relativi al terzo trimestre sono stati pari a 144,6 milioni di euro, in aumento del 16% anno su anno, mentre l’ebitda rettificato è cresciuto del 18% anno su anno.
Fra le ultime attività societarie, l’acquisizione del 100% del Calzaturificio Sirio srl – Gruppo Benigno, uno dei fornitori di calzature di lusso, di cui Golden Goose già nel 2022 aveva acquisito una quota di minoranza del 30%. L’operazione era stata portata a termine a novembre 2023. Circa un anno prima la società veneziana aveva acquisito un altro fornitore di rilievo, la leccese Italian Fashion Team – IFT, specializzata nella produzione e distribuzione di calzature di alta gamma (si veda altro articolo di BeBeez).