Il birrificio agricolo cuneese Baladin, marchio famoso per le sue birre artigianali fondato da Teo Musso, e sul quale ha già scommesso da tempo il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, ha raggiunto e superato l’obiettivo massimo di raccolta di 5 milioni di euro (si veda qui la notizia) in soli sei giorni di campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, battezzata Beer Revolution, così come anticipato da BeBeez a metà febbraio (si veda altro articolo di BeBeez).
Il progetto ha convinto oltre 2.400 investitori che hanno scelto di aderire alla campagna che portato a quasi 5,2 milioni di euro di ordini, sulla base di una valutazione pre-money della società di 50 milioni di euro. A spingere la raccolta sono stati due investimenti di FND: uno da 2 milioni e un altro da 308 mila euro.
Tecnicamente la campagna, che teoricamente doveva finire tra 41 giorni, è ufficialmente conclusa, ma “rimarrà aperta ancora per qualche giorno entrando così in overfunding consentendo ai nuovi aderenti di essere messi in lista d’attesa e di poter aderire all’investimento nel momento in cui qualche pagamento non venisse perfezionato nei termini previsti”, si legge nella nota diffusa da Baladin.
A valle dell’aumento di capitale, la diluizione totale dei tre principali azionisti ovvero la famiglia Musso (70%), Oscar Farinetti (16%) e il management (14%), dovrebbe essere pari a circa il 10%. Questo è un primo passo verso una possibile quotazione in Borsa.
l birrificio agricolo Baladin, fondato a Cuneo nel 1996, è diventato un simbolo di eccellenza della birra artigianale. Una visione innovativa, focalizzata nel produrre birre dai profumi e dai gusti equilibrati, da abbinare al cibo, impiegando alti standard qualitativi e di sostenibilità ambientale. Iconica, la Nazionale, prima birra 100% italiana lanciata nel 2011, è il simbolo dell’impegno di Baladin nella valorizzazione della filiera agricola italiana. Baladin è stato infatti il primo birrificio a produrre una birra completamente italiana, utilizzando una filiera agricola nazionale integrata.
Nel 2022, Baladin ha raggiunto una produzione di 25.850 ettolitri, fatturato di 16 milioni con un ebitda del 20%. Un tasso di crescita superiore alla media del comparto (Dati: iMARC, Assobirra, Eurostat) e la presenza in 47 paesi. Una strategia omnichannel con una rete B2B di circa 3 mila rivenditori e un e-commerce attivo che ha servito, a oggi, 24.000 clienti.
L’azienda punta a raggiungere entro il 2028 ricavi per 50 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo medio del 22% e un margine lordo del 25%. La produzione prevista è di 100 mila ettolitri l’anno, con due siti produttivi a Piozzo (Cuneo) e Bernareggio (Monza Brianza). È presente in 47 Paesi, Baladin opera attraverso una strategia omnichannel con una rete B2B di circa 3.000 rivenditori horeca e un e-commerce che ha servito, a oggi, 24mila clienti.
Baladin si è impegnato a utilizzare i fondi raccolti per realizzare un ambizioso piano di sviluppo da qui al 2028, che prevede, oltre a una crescita significativa del fatturato, la creazione di un ciclo dell’acqua circolare attraverso la costruzione di un pozzo e l’avvio di Open Hub, “il primo birrificio condiviso d’Italia”. Produrrà 6 birre in fusto ideate da 6 birrifici recenti vincitori di 16 premi a Birra dell’Anno 2024.
In parallelo la società sta sviluppando il Baladin Green Project, con l’obiettivo di rendere autonomo il birrificio nel reperimento dell’acqua attraverso la costruzione di un pozzo, adiacente lo stabilimento di Piozzo, che consenta di utilizzare l’acqua per la produzione di birra e la pulizia degli impianti. Questo progetto consentirà di creare un ciclo dell’acqua circolare, che garantirà sicurezza nella continuità di produzione anche in caso di crisi idrica e di ridurre l’impatto del consumo idrico sul territorio. Le acque di scarto saranno depurate biologicamente e riutilizzate per irrigare i campi attorno al birrificio.