Colpo da 90 per Gruppo Florence, piattaforma integrata formata da laboratori e imprese che sviluppano e manifatturano capi d’abbigliamento, calzature e pelletteria di alta moda per i più importanti marchi internazionali del lusso, controllata dallo scorso anno da Permira, che acquisirà l’intero capitale sociale di Star New Generation spa (SNG), holding di un gruppo di società e laboratori che progettano e realizzano prototipi, oltre a produrre capi di abbigliamento per conto di alcuni marchi di moda del segmento del lusso di livello internazionale. Il capitale di SNG è posseduto al 70% da Star Capital sgr, attraverso il fondo Star IV – Private Equity Fund, e al 30% dalla famiglia Marzioni. Lo si legge nell’ultimo Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha deliberato di non avviare alcuna istruttoria relativamente all’accordo, perchè non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nel mercato interessato, nè in quello più ampio dei beni di lusso nè nel segmento della produzione per conto terzi e vendita (B2B) di capi d’abbigliamento a brand di lusso.
Sempre nel Bollettino dell’AGCM si legge che l’operazione “è volta, per un verso, a rafforzare la piattaforma di sviluppo e manifattura di prodotti di lusso del Gruppo Florence, al fine di offrire ai propri clienti, imprese attive negli articoli di lusso, soluzioni più innovative, servizi personalizzati e di alta qualità, e per altro verso, ad ampliare l’offerta e il livello dei servizi di SNG mantenendo inalterata l’identità e la tradizione delle società e dei laboratori artigianali controllati”.
Nell’ambito dell’accordo, si legge ancora, sono previsti un patto di non concorrenza e un patto di non sollecitazione che l’AGCM ha ritenuto necessari perchè funzionali alla salvaguardia del valore di SNG, “a condizione siano limitati alla durata di due anni”, riducendo quindi di un anno l’impegno preso dai venditori nel contratto di compravendita. Secondo quanto riportato dal Bollettino dell’AGCM, infatti, i venditori (quindi Star Capital sgr e la famiglia Marzioni) si sono Impegnati per tre anni, a non svolgere attività (B2B) in concorrenza con il gruppo acquirente (cioé Florence) nei paesi dell’UE ed extra UE, rispetto ad oltre 300 marchi del lusso e agli attuali clienti delle parti; a non acquisire, partecipazioni in società che svolgano le attività della target e del Gruppo Florence; ad astenersi dal sollecitare dirigenti, dipendenti o azionisti di minoranza di SNG (e società controllate) a terminare, sospendere o interrompere il proprio rapporto con tali società; e ad astenersi dall’assumere queste persone.
Ricordiamo che il gruppo SNG è nato nell’ottobre 2018 quando il fondo IV di Star Capital, al suo primo investimento, aveva comprato il 70% di International Promo Studio (IPS) srl e di Moda Italia srl, gruppo leader in Italia nella produzione di denim, dalla famiglia Marzioni e dalla famiglia Santini (si veda altro articolo di BeBeez). La famiglia Marzioni aveva mantenuto una quota del capitale del 30% in entrambe le società e un ruolo operativo in azienda, mentre la famiglia Santini era uscita dal capitale. Da allora è continuata la strategia buy and build, integrando realtà di eccellenza specializzate nella progettazione e nella produzione Made in Italy di capi di abbigliamento al servizio delle principali maison del lusso, ampliando la gamma delle categorie merceologiche servite.
L’ultima operazione, annunciata lo scorso novembre, riguarda l’acquisizione dell’’80% di Ricami NBM srl, società specializzata nella progettazione e produzione di ricami per i principali marchi del lusso, che fino a quel momento faceva capo ai soci Giorgio Borelli, Nadia Nardi e Mauro Marzi, con quest’ultimo che ha mantenuto il 20% rimanente rimanendo in azienda come presidente e amministratore delegato. L’operazione ha portato il gruppo a comprendere un totale di otto aziende con un giro di affari vicino a 140 milioni e un ebitda di circa 30 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Il processo di crescita tramite acquisizioni è per certi versi simile a quello attuato da Gruppo Florence, che ha inizato la sua attività ad ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), quando VAM Investments e Fondo Italiano d’Investimento (FII) sgr, con la partecipazione di Italmobiliare, avevano acquistato le aziende di abbigliamento toscane Giuntini, Ciemmeci Fashion e Mely’s Maglieria, lanciando contestualmente il polo italiano per l’abbigliamento di lusso. Si era partiti con un fatturato combinato di circa 100 milioni di euro, arrivando a fine 2022 a più che quintuplicare, numeri grazie ai quali il passaggio del controllo sotto Permira, annunciato nel maggio 2023, era avvenuto a una valutazione prossima al miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). “Gruppo Florence ha registrato nel 2022 un fatturato (pro-forma, includendo le ultime acquisizioni, ndr) di oltre 600 milioni di euro con un ebitda di 125 milioni e per quest’anno, soltanto con la crescita organica, arriverà a 700 milioni“, aveva detto il ceo di VAM Investments Marco PIana, intervenendo alla tavola rotonda sul private equity in occasione dell’evento per i 10 anni di BeBeez il 12 maggio 2023 (si vedano qui altro articolo di BeBeez e qui il video della tavola rotonda, dal min 58). Numeri ribaditi da Attila Kiss, ceo di Gruppo Florence in un‘intervista a BeBeez Magazine n. 9 del 24 giugno 2023.Nei mesi successivi del 2023, poi, il gruppo ha continuato lo shopping: l’ultima operazione risale a novembre, con l’acquisizione di Trend srl, azienda di pelletteria di Scandicci, e di Red Pixel, azienda di grafica (si veda altro articolo di BeBeez). Si uniscono così due poli di produzione di capi di abbigliamento e accessori al servizio delle principali maison del lusso, creando un gruppo da oltre 840 mln euro di ricavi pro-forma a fine 2023.
Al momento dell’acquisizione il gruppo Florence era controllato al 60% (attraverso Florence InvestCo srl) dal Fondo Italiano d’Investimento sgr, attraverso il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (FICC), da VAM Investments e da Italmobiliare, e per il restante 40% dalle famiglie fondatrici delle aziende acquisite.
Permira lo scorso ottobre ha poi completato l’operazione, acquisendo il controllo di Florence InvestCo. In quell’occasione Italmobiliare è uscita dal capitale di Florence InvestCo, con una ricca plusvalenza (si vedano altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa di Florence) e il Fondo Italiano d’Investimento è rimasto con una quota di minoranza, mentre gli imprenditori, il management team presieduto da Francesco Trapani e guidato da Attila Kiss e VAM Investments hanno deciso di reinvestire una quota significativa. Con loro anche diverse famiglie industriali italiane: i Rovati tramite Fidim, i Doris attraverso Finprog, i Branca tramite Branca International), i Gavio attraverso Aurelia, Trapani tramite Argenta Holdings, Luca Poggi attraverso Fariniundici, Gabriele Ritossa (Gruppo Zaffiro) tramite Sarafin, Paolo Barletta attraverso Alchimia, Speranza Carletti tramite Fincarl e Andrea Cavagnis (ex proprietario della Pavan) attraverso Idea Cinquanta. Successivamente, nel capitale di VAM 32 srl, il veicolo di club deal organizzato da VAM Investments per l’investimento in Florence, sono entrate anche la famiglia Peugeot, tramite Peugeot Invest Assets, e H14, la holding di Luigi Berlusconi e delle sorelle Barbara ed Eleonora (si veda altro articolo di BeBeez).