La Consob ha approvato l’opa volontaria totalitaria lanciata sul gruppo leader nella produzione di materiali funzionali avanzati Saes Getters dall’azionista di riferimento SGG Holding (si veda qui il comunicato stampa), che possiede il 30,11% del capitale (pari a 5.053.486 azioni) e il 46,19% dei diritti di voto (si veda qui l’azionariato).
Come concordato con Borsa Italiana, il periodo di adesione all’offerta, che prevede il pagamento di 26,3 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez), partirà il prossimo 27 maggio e si concluderà il successivo 21 giugno, salvo proroghe, con liquidazione il 28 giugno. Qualora ne ricorrano i presupposti, il periodo di adesione sarà riaperto nei primi cinque giorni di luglio, con liquidazione il 12 luglio.
L’operazione, condizionata al raggiungimento del 95% del capitale, ha come obiettivo il delisting dall’Euronext Star Milan e prevede un esborso massimo di oltre 308,5 milioni di euro per le 11.731.762 azioni in circolazione, che sarà interamente finanziato da Mediobanca-Banca di Credito Finanziario.
Il titolo ieri si è allineato al prezzo d’opa, chiudendo proprio a 26,3 euro e segnando un incremento pari allo 0,38%.
La società ha fatto sapere che il documento di offerta, cui sarà allegato il comunicato dell’emittente con il parere degli amministratori indipendenti, sarà pubblicato oggi e sarà disponibile per la consultazione.
SGG Holding è assistita ai fini dell’opa da Intermonte e Mediobanca in qualità di advisor finanziari e da De Lorenzi Miccichè Scalera Spada-Avvocati Associati in veste di consulente legale. Intermonte è anche l’intermediario incaricato per il coordinamento della raccolta delle adesioni all’offerta. Lazard e lo Studio Legance supportano invece Saes Getters rispettivamente in qualità di advisor finanziario e legale, mentre PricewaterhouseCoopers Business Services e lo Studio legale PedersoliGattai sono i consulenti finanziario e legale degli amministratori indipendenti individuati per aiutarli nel loro parere sull’opa (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che il prezzo di 26,3 euro per azione è stato fissato dopo che la società ha staccato il 29 aprile scorso un maxi-dividendo di 12,51 euro per azione, pagato il 2 maggio.
SGG Holding ha un capitale frammentato, distribuito tra ventisette soci (persone fisiche e giuridiche). Coloro i quali detengono il 99,4% del capitale hanno sottoscritto un accordo che prevede l’adesione all’opa, al cui termine, dopo il delisting, è prevista la fusione in Saes Getters. “L’offerente, successivamente al perfezionamento dell’offerta, delibererà (e farà sì che l’emittente deliberi) la fusione con l’emittente anche al fine di procedere al rimborso integrale del finanziamento, facendo ricorso a parte della sua liquidità”, ha spiegato la società presieduta da Massimo Della Porta.
Dopo le operazioni straordinarie del 2023, ovvero il successo dell’opa sulle azioni di risparmio e la loro successiva conversione in azioni ordinarie (si veda qui il comunicato stampa di allora) e dopo “il significativo ridimensionamento del business e in vista di un passaggio generazionale, SGG Holding ritiene che sia opportuna una riorganizzazione industriale di Saes Getters, attività più agevolmente perseguibile nello status di non quotata, anche in considerazione dei tempi e dei possibili rischi e complessità di tale riorganizzazione. Il delisting consentirebbe infatti alla società di perseguire i propri obiettivi in un contesto e in una cornice giuridica caratterizzati da maggiore flessibilità gestionale e organizzativa, con tempi di decisione e di esecuzione più rapidi e beneficiando altresì di una possibile riduzione dei costi di gestione”, ha aggiunto la società.
Saes Getters è venuta a disporre di un’ingente liquidità a seguito della vendita a ottobre scorso per 900 milioni di dollari del business del Nitinol per applicazioni medicali, in particolare delle società controllate statunitensi Memry Corporation e SAES Smart Materials, a Resonetics, gruppo Usa pioniere nelle soluzioni avanzate di ingegneria e produzione per l’industria delle bioscienze, controllato pariteticamente dai fondi GTCR e Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez).
La società, fondata nel 1940 e quotata sul Nasdaq fino al 2003 (prima società italiana a essere scambiata sul mercato azionario statunitense per le società ad alta tecnologia), ha perfezionato alla fine di aprile l’acquisizione dell’intero capitale della tedesca FMB Feinwerk – und Meßtechnik (componenti e strumenti scientifici per sincrotroni e acceleratori di particelle), valutata 8 milioni di euro, finora posseduta dal socio di maggioranza Uwe Schneck, dai soci di minoranza Ingmar Lehmann e Jens Rekow e dalla società Mardi Beteiligungs GmbH & Co. (si veda qui il comunicato stampa di allora), dopo aver annunciato l’operazione pochi giorni prima (si veda altro articolo di BeBeez). L’azienda ha poi presentato nello stesso mese una manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisizione del 100% della società californiana HeatWave Labs, produttore di sistemi integrati nel mercato dei catodi, dal fondatore Kim Gunther per 4,25 milioni di dollari, equivalenti a circa 3,97 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca).
Dopo aver chiuso un bilancio 2023 con ricavi in calo del 3,9% e un ebitda consolidato negativo per 12 milioni di euro dovuto a 14,3 milioni di costi non ricorrenti, che ha comunque consentito lo stacco del maxi-dividendo interamente derivante dalla plusvalenza netta generata dalla cessione del business del Nitinol, l’azienda ha registrato nel primo trimestre un fatturato in lieve crescita dell’1,9%, trainato principalmente dalle divisioni Chemicals e High Vacuum, e un ebitda consolidato ancora negativo, pari a meno 24,1 milioni, sempre penalizzato dai costi non ricorrenti, saliti a fine marzo a 23,9 milioni (si veda qui il comunicato stampa).