Investindustrial punta al controllo di Aston Martin, il gruppo britannico produttore delle supercar di James Bond, di cui già possiede il 37,5%, acquisito a fine 2012 tramite un aumento di capitale da 150 milioni di sterline. L’occasione, secondo quanto anticipato da MF-Milano Finanza martedì 18 giugno, è data delle difficoltà finanziarie del socio kuwaitiano Investment Dar (Tid), cui oggi fa capo il 48,8% di Aston Martin tramite tre veicoli (l’altro azionista kuwaitiano, Adeem Investments, possiede l’11,9%, mentre al presidente di Aston Martin, David Richards, fa capo l’1,07% e al ceo Ulrich Bez lo 0,71%)
Nei giorni scorsi scadevano i termini per i creditori della holding di investimento araba per accettare o meno l’offerta di ristrutturazione del debito proposta da Tid, quotata al Kuwait Stock Exchange. La proposta prevede che i creditori accettino la cancellazione del 50% dei crediti, che ottengano il rimborso in contanti del 5,7% dell’esposizione e che il restante 44% venga rifinanziato con un nuovo prestito first-lien, a garanzia del quale verranno messe tutte le partecipazioni attualmente possedute da Tid (e quindi anche quella in Aston Martin), che verranno concentrate in un veicolo per essere poi vendute nel giro di 4-7 anni e andare a rimborsare così il debito.
In tutto ciò s’inserisce l’interesse di Investindustrial. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il fondo guidato da Andrea Bonomi aspetterà infatti che l’accordo di ristrutturazione di Tid venga concluso per poi eventualmente siglare un’intesa per rilevare nel medio periodo la partecipazione in Aston Martin dal veicolo a garanzia del nuovo prestito. Un’operazione, questa, che sarebbe comunque parallela a quella già impostata lo scorso dicembre, al momento dell’ingresso nel capitale del gruppo automobilistico: Investindustrial ha infatti il diritto di salire fino al 50% del capitale di Aston Martin entro i prossimi cinque anni, in seguito ad aumenti di capitale fino a 80 milioni di sterline per finanziare il piano di investimenti.