A seguito della business combination con la Spac SprintItaly, si è quotata ieri sul segmento Aim di Borsa Italiana SICIT Group, l’azienda che trasforma i residui di lavorazione provenienti dalla concia delle pelli in idrolizzati proteici, utilizzati principalmente come biostimolanti per l’agricoltura e ritardanti per l’industria del gesso (si veda qui il comunicato stampa).
SprintItaly, la Spac promossa da Fineurop Spa., Gerardo Braggiotti, Matteo Carlotti e Francesco Pintucci, nel luglio 2017 aveva raccolto 150 milioni di euro dagli investitori (si veda altro articolo di BeBeez). A SICIT è stato attribuito un equity value di 160 milioni (corrispondente a un enterprise value di 7 volte l’ebitda del 2017, che era stato di 22,2 milioni) e gli azionisti di SprintItaly, con un investimento di 100 milioni, controlleranno il 54% della combined entity mentre il resto continuerà a far capo a Intesa Holding, a sua volta detenuta da 33 azionisti per la maggioranza imprenditori conciari.
Le restanti risorse raccolte da Sprintitaly in sede di collocamento, cioé altri 50 milioni, saranno distribuite agli azionisti di SprintItaly al netto dell’esborso per i recessi (12,5 milioni di euro). Il rimborso è stato quindi di 37,5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez) pagato nella forma di un dividendo straordinario di 2,669 euro per azione ai soci della Spac che non hanno esercitato il recesso. I soci di Sicit (e quindi anche gli azionisti ordinari di SprintItaly che non hanno esercitato diritto di recesso dalla business combination) riceveranno poi un dividendo di 0,34 euro per azione di Sicit, pari a circa il 50% dell’utile consolidato della società, come ha deliberato quest’ultima nell’aprile scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, sono stati distribuiti 3 warrant della società nata dalla business combination ogni 10 azione ordinarie di SprintItaly (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguito del pagamento del dividendo straordinario, della distribuzione dei warrant e del raggruppamento delle azioni ordinarie e speciali, al prezzo dei titoli SICIT Group è stato applicato un fattore di rettifica di 0,99996272 ed è stato fissato a quota 11,40 euro.
Il titolo ieri a Piazza Affari ha aperto la seduta in rialzo del 4,4% a 11,90 euro e ha poi chiuso a 11,748 euro (+3,06%). Si tratta della tredicesima ammissione in Borsa dell’anno e della decima sul segmento Aim Italia.
SICIT (acronimo di Società Industrie Chimiche Italiane), fondata nel 1960 a Chiampo, è stata tra le prime aziende al mondo a introdurre gli idrolizzati proteici di origine animale nel mercato mondiale dei biostimolanti. La società, guidata dall’amministratore delegato Massimo Neresini, conta 115 dipendenti e ha chiuso il 2018 con 55,1 milioni di euro di ricavi, 22,7 milioni di ebitda e una liquidità netta di 14,5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Grazie ai nuovi capitali incassati, SICIT potrà accelerare il piano di sviluppo strategico in Italia e all’estero. In particolare, potreà potenziare gli stabilimenti esistenti di Arzignano e Chiampo (entramnbi in provincia di Vicenza) e il laboratorio di R&S e costruire un nuovo impianto di produzione in Sud America. Al momento Sicit sta guardando soprattutto all’America Latina e alla Cina come mercati esteri di espansione. Si tratterà di crescita organica, perché a oggi non esistono realtà da acquisire che detengano una tecnologia simile a quella di SICIT. L’idea quindi è quella di aprire stabilimenti nel mondo laddove esistono i maggiori distretti conciari e fare accordi, da un lato, con le concerie per ritirare i residui di lavorazione e, dall’altro, con le aziende agricole interessate all’acquisto degli biostimolanti.
“Il piano industriale prevede investimenti per decine di milioni di euro nei prossimi quattro anni, con l’obiettivo di superare i 100 milioni di fatturato dopo il 2022, ha detto a BeBeez Matteo Carlotti, ricordando che SICIT negli ultimi quattro anni è già cresciuta a ritmi importanti” (si veda qui la presentazione della business combination agli analisti).