La Fondazione Sozzani in Corso Como 10 a Milano ha riaperto con due mostre, Kris Ruhs, Diary of a Confinement, Frawings – dal confinamento milanese raccontato con una serie di disegni che citano lo spirito di Keith Haring e tutta l’arte pop a metà tra il disegno e il fumetto – e Antonio Lopez. Drawings and photographs, una scoperta decisamente interessante, moda e non solo. Allestita dal 12 gennaio l’esposizione, a cura di Anne Morin, direttrice di Chroma Photography a Madrid, in collaborazione con The Estate and Archive of Antonio Lopez and Juan Ramos di New York New York, l’Associazione Culturale Anna Piaggi e la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni, mette in mostra oltre duecento disegni originali, provini Kodak Instamatics, sequenze fotografiche, collage, diari e film di documentazione, sviluppano sezioni tematiche distinte concentrate sull’illustrazione, e documentano il processo creativo di Antonio Lopez, il suo segno visionario e il periodo storico in cui è vissuto.
Il suo lavoro è un dialogo tra cultura alta e bassa, un viaggio tra New York, Milano e Parigi, che ha determinato un profondo cambiamento estetico nella rappresentazione fisica del corpo nel mondo della moda, con piena consapevolezza etnica e razziale, alla ricerca di una bellezza nuova, generosa e piena di energia; ma anche un lavoro sulla fluidità dei generi sessuali, che non diventa un manifesto ideologico ma arte vera che registra i cambiamenti senza diventare didascalia.
Nato a Portorico nel 1943, si trasferisce nel 1950 con la famiglia a New York, città della quale diviene ambasciatore in un momento di creatività talora debordante e di grande sperimentazione; lì troverà anche la morte nel 1987 a soli 44 anni per complicazioni legate all’AIDS e di poco lo seguirà il compagno di una vita. Anche in questo senso è diventato lo specchio di un’epoca di grandi contraddizioni e fascino.
Considerato tra i più grandi illustratori di moda contemporanei, con il suo poliedrico talento Antonio Lopez ha contribuito negli anni Ottanta al progetto di Vanity (Gennaio 1982- Ottobre 1989), la rivista italiana diretta da Anna Piaggi, Alberto Nodolini e Luca Stoppini. Fu così che la moda entro in territori inesplorati prima e dai suoi disegni – che confermano un’autentica mano d’artista e una sensualità delicata e conturbante ma volgare, esibita.
I suoi acquarelli per Missoni, i disegni di corpi maschili creati per Versace; i potenti ritratti di Grace Jones, Patti LaBelle, Pat Cleveland, Maria Callas, Josephine Baker, Carmen Miranda; la sua fotografia e i video testimoniano un’epoca di straordinaria fertilità creativa. Adorato dagli stilisti, dalle modelle e dai fotografi di tutto il mondo, occupa un posto d’onore nella storia dell’illustrazione di moda, avendo lasciato in soli trent’anni un segno fertile e vitale.
Senza freni, Lopez metteva glamour, creatività e divertimento al centro di tutto. Le sue giornate iniziavano e finivano tardi, spesso con il meglio della discomusic dell’epoca.
In mostra alla Fondazione Sozzani il film Antonio Lopez 1970: Sex, Fashion & Disco, diretto da James Crump, documenta il suo mondo con le interviste a Pat Cleveland, Jessica Lange, Grace Jones, Jerry Hall, tra i molti. Film documentario presentato al London Film Festival nel 2017, è stato premiato come miglior film documentario “Best Fashion Feature Film” ai CinéFashion Film Awardsdi Los Angeles.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30; mercoledì e giovedì dalle 10.30 alle 21.
a cura di Ilaria Guidantoni