Martedì 24 maggio, nel pomeriggio, i corridori della 16° tappa Salò-Aprica (Sforzato Wine Stage) del 105° Giro d’Italia sono transitati per Teglio, dove è stato allestito anche un “traguardo volante”.
I Corridori e la carovana del seguito sono transitati nella strada antistante Palazzo Besta, dove, dopo il passaggio dei corridori, è stato possibile seguire in diretta televisiva tutta la tappa e visitare la mostra fotografica “Valtellina in Giro”, allestita per l’occasione.
Palazzo Besta è infatti la sede della mostra LA VALTELLINA IN GIRO inaugurata il 20 maggio a Palazzo Besta voluta ed allestita con l’intento di raccontare il rapporto strettissimo tra la corsa rosa e il territorio valtellinese. La mostra è stata curata da Paolo Bozzuto e Andrea Costa. Il racconto è narrato da grandi pannelli fotografici con immagini che descrivo il rapporto tra le montagne valtellinesi ed il ella Valtellina e il Giro d’Italia.
La storia inizia nel 1939, con la tappa Trento-Sondrio del Giro d’Italia vinta da Giovanni Valetti, e che si articola in 43 passaggi e 37 arrivi di tappa, compresa l’eccezionale conclusione del Giro sul Passo dello Stelvio nel 1975. Non è solo questione di numeri: le strade che innervano questo paesaggio non possono essere separate dalle gesta degli atleti che le hanno percorse, che le hanno segnate quali privilegiati percorsi di eccellenza mondiale nel territorio lombardo. Qui si sono scritte pagine di storia del ciclismo che sono entrate nell’immaginario collettivo: prima attraverso i giornali, poi grazie alla radio e, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, attraverso la televisione. In questo lungo arco di tempo, il Giro d’Italia è diventato un medium tra la geografia del territorio e la cultura generale dei suoi abitanti. Si tratta di una formidabile opera di ‘alfabetizzazione territoriale’ capace di raccontare e mostrare i caratteri morfologici e paesaggistici di contesti lontani rispetto al resto della penisola, come la Valtellina. Ancora oggi, a 120 e più anni dalla prima edizione, il Giro continua a impartire questa implicita, ma importante, lezione di geografia e a contribuire alla promozione dei contesti attraversati.
La corsa rosa ha saputo trasformare lo Stelvio, il Gavia, il Mortirolo in autentici ‘monumenti’. Monumenti che sono immortalati negli scatti fotografici esposti a Palazzo Besta, a illustrare, insieme alle gesta atletiche dei ciclisti, la straordinaria bellezza di un territorio incorniciato dalle Alpi, disegnato e sostenuto dalle linee dei terrazzamenti.
La mostra riunisce, per la prima volta, i lavori di due coppie di fotografi: Jered Gruber e Ashley Gruber, Eloise Mavian e Francesco Rachello, che da anni sanno raccontare, in modo magistrale, le grandi corse del ciclismo mondiale e il loro rapporto con i territori e i paesaggi attraversati.
Alle loro fotografie è affidato il compito di rappresentare, al meglio, la Valtellina: il suo inscindibile rapporto con il Giro d’Italia e con l’immaginario globale, mondiale, del ciclismo. Le immagini saranno ospitate in quelle che furono le antiche cantine in pietra a vista del prestigioso Palazzo Besta, esempio di architettura rinascimentale che sorge sul pianoro affacciato sulle Prealpi Orobie. Un perfetto connubio tra uomo, natura e storia che vede una delle sue massime espressioni nella terra tellina.
a cura di Paolo Bongianino
La Valtellina in Giro
Palazzo Besta |Via F. Besta, 8 |Teglio SO
Dal 20 maggio al 1 novembre 2022
INFO
Mail drm-lom.palazzobesta@beniculturali.it
Tel +39 0342 781208