Il dipinto Grey Stone II del 1961 di Agnes Martin è stato battuto per 18,7 milioni di dollari (commissioni incluse) all’asta della Emily Fisher Landau Collection organizzata da Sotheby’s a New York lo scorso 8 novembre (si veda qui ArtNet). L’astrazione minimalista punteggiata di foglie d’oro è stata venduta al mercante d’arte e collezionista francese Phillipe Ségalot a un prezzo è più del doppio della stima iniziale di circa 6-8 milioni di dollari e ha battuto il precedente record d’asta dell’artista di 17,7 milioni di dollari per Untitled #44 | 《無題 #44》 (1974).
E’ stata questa la vera sorpresa dell’asta serale che si è classificata come l’asta di maggior valore dedicata a una collezionista donna nella storia delle aste, portando a casa 406,4 milioni di dollari. La sua stima pre-vendita era compresa tra 344,5 e 430,1 milioni. Nel corso di 102 anni di vita, la nota mecenate Emily Fisher Landau ha acquisito circa 1.200 opere d’arte. Sotheby’s ne ha presentati 31 durante l’asta serale dell’8 novembre, poi seguita il giorno dopo da un’asta di altre 82 opere della stimata collezione.
Il pezzo più atteso della serata era Femme à la montre di Pablo Picasso , un canonico ritratto cubista della sua musa Marie-Thérèse Walter del 1932 tratto dall’annus mirabilis dell’artista . Si stima che il pezzo fosse stato venduto per oltre 120 milioni di dollari alla collezione di Landau nel 1968, quando lo acquistò dalla Pace Gallery di New York.
Femme à la montre era destinata a diventare forse l’opera di Picasso più costosa mai venduta all’asta, ma è arrivata a 139 milioni di dollari, diventando così il secondo pezzo più costoso del maestro modernista mai venduto all’asta (l’attuale il record è ancora pari a 179 milioni di dollari). Femme à la montre ha comunque raggiunto il prezzo di vendita più alto tra tutte le opere messe all’asta durante tutto l’anno. Detto questo, a star della serata Aè stata invece Agnes Martin.
Nel frattempo, Mark Tansey ha stabilito il suo record personale per Triumph Over Mastery II, a 11,8 milioni di dollari, superando il suo precedente record di 7,5 milioni di dollari per Source of the Lou 1988). E un record è stato stabilito per uno dei 26 pezzi di bandiera creati da Jasper Johns per un pezzo del 1986 intitolato Flags che è stato venduto per ben 41 milioni di dollari sulla sua stima di 35-45 milioni di dollari.
Il pubblico era pieno di rivenditori impegnati: Dominique Lévy con la socia Amalia Dayan, Amy Cappelazzo, Loic Gouzer, Larry Gagosian, solo per citarne alcuni. Fuori dalla stanza e al telefono, gli offerenti asiatici stavano facendo conoscere la loro presenza, in particolare con un’opera su lavagna senza titolo di Cy Twombly, aggiudicata a un collezionista asiatico per 26,76 milioni di dollari.
Un altro momento clou della serata è stata la vendita di tre opere di Ed Ruscha, che ha una retrospettiva della sua carriera poche strade più in là al Museum of Modern Art ed era uno dei preferiti di Landau. Securing the Last Letter (Boss) è stato venduto per 39,4 milioni di dollari, arrivando al punto morto della sua stima di 35-45 milioni di dollari. Un altro dipinto basato su testo, Mint (Green), ha superato la sua stima massima di 10 milioni di dollari, incassando 12,9 milioni di dollari, e un altro dipinto con il motivo della bandiera americana, Ruscha’s Plenty Big Hotel Room (Painting for the American Indian), è stato stimato per 5 milioni di dollari. a 7 milioni di dollari e venduto per 6,1 milioni di dollari.
Landau, che notoriamente ha utilizzato il risarcimento di una rapina di gioielli fuori casa per dare il via alla sua collezione d’arte, fissa con aria di sfida in lontananza nella sua interpretazione dall’aspetto regale di Warhol. Il pezzo è stato venduto per poco più di mezzo milione di dollari, ricordando ai presenti nella stanza prima di partire per la serata la sua famosa filosofia sul collezionismo: “Se una persona è un vero collezionista, nulla gli impedirà di ottenere ciò che vuole”.