Animals racconta l’impegno per l’ambiente di Mc Curry, uno dei fotografi più noti a livello internazionale, ormai per tutti il fotografo della Bambina con gli occhi verdi, lo sguardo spaventato, adulto, cresciuto troppo in fretta di una piccola afgana. Il fotografo di Philadelfia è in mostra al Mudec di Milano fino al 3 marzo 2019 – lunedì 14.30-19.30;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 09.30-19.30;
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30 – inaugurando la sezione Mudec Photo, con un progetto espositivo creato ah hoc per questo spazio, a cura di Biba Giacchetti, con 60 scatti. Incredibile l’impasto potente del colore con la luce che rende le immagini quasi surreali, opere dove compare sempre un animale che sia protagonista o non, con una denuncia più o meno esplicita, lontano dalle foto naturalistiche o dal documentario: l’occhio di Steve MC Curry rende la scena un set teatrale, un’opera d’arte vera e propria, talora drammatica a volte ironica. Il progetto Animals ha avuto inizio nel 1992 in occasione del disastroso impatto ambientale prodotto dalla guerra nel Golfo quando furono bruciati da Saddam Hussein 600 pozzi petroliferi. Nascono così le immagini apocalittiche di un gruppo di cammelli che attraversano un territorio in fiamme in Kuwait, come sotto un tramonto nefasto o uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio, la celebre foto Camel in Burning Oil Fields. Questa lavoro gli valse nel 1992 un prestigioso World Press Photo Award, assegnatogli dalla Children Jury, giuria composta da bambini di tutte le nazioni.
Ci sono grandi e piccoli temi che attraversano l’esposizione come la denuncia dei combattimenti tra cani in Afganistan messi fuori legge dai Talebani e ora ripresi e un cane barboncino con il pelo rosa che nella via delle star a Los Angels passeggia e sosta sulla stella di un regista cinofilo. La mostra è organizzata dal Comune di Milano-Cultura, MUDEC e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con SUDEST57 e rivela quello che da sempre è l’interesse di Steve McCurry che pone al centro dell’obiettivo le storie legate alle categorie più fragili: ha esplorato, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto; ha documentato le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. In effetti MC Curry si rende conto che spontaneamente nei suoi lavori ci sono molte immagini di animali che, come quelle in mostra, sono quasi sempre in relazione diretta o indiretta con l’uomo.
Giada Luni