A Reims, città nota per essere la capitale ufficiosa della Champagne e per la strabiliante cattedrale dove erano incoronati i re di Francia, il Museo di Saint-Rémi è stato oggetto di un riallestimento importante che lo rende contemporaneo e di un restauro degli arazzi. La Basilica di San Remigio, vescovo della città, che convertì al Cristianesimo il re dei Franchi Clodoveo I il giorno di Natale del 496, che fa parte dello stesso complesso dov’è alloggiato il Museo, risale ai tempi di Reims romana, nota allora con il nome di Durocortorum, crocevia degli scambi, capitale della Gallia belga seconda, lungo le vie romane che favoriscono sia gli scambi culturali, sia commerciali come amministrativi.
È a metà del terzo secolo che si costituisce una comunità cristiana con un suo vescovo i cui fedeli si riuniscono in segreto nelle fosse calcaree ai bordi della città. La Basilica, insieme alla cattedrale di Reims e al palazzo di Tau, nel 1991 è stata inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO e vale la pena quindi una visita; molto sobria all’esterno, ricca all’interno con le sue vetrate coloratissime. I monumenti di valore che si trovavano nell’ambito della chiesa in passato sono stati saccheggiati durante la rivoluzione, e anche la tomba del santo è in realtà una ricostituzione recente. Restano tuttavia vetrate del XII secolo nell’abside, come pure arazzi che rappresentano la storia di san Remigio, donate da Robert de Lénoncourt. In ogni caso la chiesa attuale è frutto di sovrapposizioni che dall’epoca carolingia ha attraversato secoli.
Il Museo è un’immagine della città nel corso del tempo e grazie a un bel riallestimento è luminoso e colorato, rendendo vivace un tipo di esposizione che spesso risulta un po’ polverosa. Prezioso il restauro degli arazzi che espongono i pannelli a muro dedicati alla vita di San Remigio, gli episodi della vita e i miracoli, realizzati tra il 1523 e il 1531. Approfittando delle chiusure dei luoghi d’arte durante la pandemia, il Museo ha provveduto dal 2020 all’inizio del 2023 a un rinnovamento espositivo che facilità la fruibilità e l’aspetto didattico e ai restauri. “L’ambizione”, ha sottolineato Pascal Labelle, vicepresidente della cultura della città, “è di farne il Museo della città di Reims”.
A spasso per il Museo
La visita inizia dal chiostro, attualmente nel rifacimento del 1709, l’antico parlatorio medioevale, con il grande scalone d’onore del 1778 e la sala capitolare del Medioevo, ambienti che evocano i fasti architettonici di quella che fu l’abbazia reale di San Remigio, custode della Santa Ampolla che serviva per i sacramenti dei re francesi. In quelli che erano i refettori e le cucine del XVII secolo, sempre a piano terra, la selezione dei reperti gallo-romani. Qui sono raccolte numerose testimonianze di questo passato glorioso, mosaici, sculture, steli, ceramiche funerarie, statuette, senza dimenticare la tomba di Jovin, generale capo dell’esercito romano in Gallia, originario di Reims, che è il più bel sarcofago antico in marmo conservato in Francia. Tre piccole sale illustrano la storia dell’abbazia e della basilica in ordine cronologico con la maggior parte degli oggetti provenienti da scavi archeologici in loco come la testa del re Lotario. Da vedere anche una sezione di archeologia regionale, al primo piano, che raggruppa sette grandi sale consentendo un percorso cronologico dalla Preistoria alla fine del Medioevo. In particolare da notare il cenotafio dei figli dell’Imperatore Augusto del 4 a.C.. La sala gotica mette in risalto le vestigia degli edifici scomparsi di Reims civili, religiosi militari e funerari. In particolare da notare al primo piano la celebre Casa dei Musicisti del XIII secolo e i quadri che rappresentano la Chiesa di San Nicaise in rovina, dono della Maison di Champagne G.H. Mumm. Infine la sezione della storia militare regionale ci ricorda che Reims è stata sempre presente negli appuntamenti militari della storia francese, dalla guerra gallica alla resa tedesca del 7 maggio 1945. Si tratta di una delle più importanti collezioni dei musei di provincia composta da armi, equipaggiamenti, uniformi d’epoca su manichini, modellini e documenti tra i quali il celebre comando dei Corazzieri di Edouard Detaille. Aspettiamo di tornarci nel 2025 quando i lavori del Museo saranno completati.
a cura di Ilaria Guidantoni