Mamma mia che brutte facce è il primo singolo estratto dall’imminente nuovo album Utopia-ia-o, il quarto album della cult band napoletana Nino Bruno e le 8 Tracce, che uscirà l’8 marzo.
Utopia-ia-o, arriva dopo gli album Cane telepate (2009), Sei corvi contro il sole (2011), Cuore deserto (2015), l’ep Ehi Dei (2018) e soprattutto la scrittura di Every Single Moment In My Life Is A Weary Wait, brano portante della colonna sonora del film This Must Be the Place di Paolo Sorrentino.
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La band formata da Giulio Fazio (organi, synth, piano, cori), Nino Bruno (voce, chitarra elettrica, chitarra acustica), Peppe Sabbatino (batteria, cori), Massimiliano Sacchi (clarinetto, clarinetto baritono, cori) e Zaira Zigante (voce) torna con un “surreale” nuovo capitolo musicale affiancata dalla produzione artistica di Marco Messina (99 Posse) che ha curato il missaggio e ha collaborato alla produzione artistica.
Mamma mia che brutte facce è un brano breve, leggero, dal ritmo latino, costante, da ballare in un disco bar o in una festa, conversando, o da ascoltare perdendosi nel testo distopico. Si apprezza particolarmente in automobile, durante viaggi brevi o lunghi. Allegro con un’ombra di inquietudine, giocosa a sua volta, ambiguo, spiazzante. Diverso da tutto quello che si può ascoltare in giro, ma anche da tutto quello che NB e le 8 Tracce hanno suonato fino ad oggi.
Istruzioni per l’uso: ha a che fare, sia pur molto indirettamente, con tutto il glam rock storico (Bowie, Gary Glitter, Marc Bolan, Roxy Music, Alice Cooper, New York Dolls, Blondie, Renato Zero, Kraftwerk, The Stranglers) e con l’ It-Pop più particolare, sia d’epoca (Matia Bazar, Radius, Decibel) sia contemporaneo (Annalisa, La rappresentante di lista, Achille Lauro, Nada). In caso di pericolo contattare Serge Gainsbourg.
Dopo più di un decennio trascorso a suonare musica da ritorno al futuro, nell’osservanza di dogmi e regole monastiche, sei album, il singolo Every single moment in my life is a weary wait, imprevisto per sempre associato a Sean Penn e Paolo Sorrentino (e al film This must be the place), NB e le 8 Tracce decidono di liberarsi di ogni severità. In Utopia-ia-o si parte leggeri, con poche sovrastrutture, si sorride a mostri seriosi (Mamma mia che brutte facce) e si flirta impunemente con una grande sconfitta nazionale, attraversata a passo di on’nagata come fosse un’occasione da non perdere (Viva Caporetto).
Queste canzoni, dispositivi in cui personaggi e performer, entrambi instancabili (Io non mi stanco mai), si somigliano e si confondono, si tengono a debita distanza dall’ostentazione di virtù civiche oggi così trend topic. Per una volta non è l’attualità a decidere su chi e cosa puntare il riflettore: preparatevi a incontrare donne/uomini a un tempo eccentrici e comuni, sorretti da una volontà ferrea (Scheletro di ferro, Imbrogliona, E furba io, vere focus track del disco), mercenari senza ingaggio, giocatori d’azzardo che prima hanno puntato a far saltare il banco e poi hanno lasciato il gioco a metà per andare a soccorrere un gatto.
Per informazioni sull’album
L’album è edito da Goodfellas e missato da Marco Messina; mastering e post produzione di Ninni Pascale, Il Parco; produzione artistica di Marco Messina, Zaira Zigante, Massimiliano Sacchi, Peppe Sabbatino, Giulio Fazio, Nino Bruno. Suonato e arrangiato da Zaira Zigante, Massimiliano Sacchi, Peppe Sabbatino, Giulio Fazio, Nino Bruno.
Il testo di Mamma mia che brutte facce
Mamma mia che brutte facce / Mamma mia che facce appese
Facce tese immusonite / Mamma mia che brutte facce
Spiriti fantasma, / calici giganti
Dubbio che mi assale / mi assale
Nelle file, negli uffici, in montagna come al mare
La mattina dei rimorsi / M’ama non m’ama
Notte e giorno nelle attese / pure nelle discoteche
Un menù più salutare ti saluto non fa male
In montagna come al mare
Mamma mia che brutte facce
Facce lunghe facce tonde / facce acute facce ottuse
Faccia pure bel signore / facce nostre sotto i piedi
Un sartù che faccia male
Mamma mia che funerale
Nelle file, negli uffici, in montagna come al mare
La mattina dei rimorsi / M’ama non m’ama
Notte e giorno nelle attese / pure nelle discoteche
Un menù più salutare ti saluto non fa male
In montagna come al mare
Mamma mia che brutte facce