di Stefania Peveraro
direttore di BeBeez
founder di EdiBeez srl
Cari lettori,
ci avviciniamo a fine anno e quindi inizia a essere tempo di tirare le somme. Per questo abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero di BeBeez Magazine al fenomeno dei tanti delisting da Piazza Affari promossi dagli stessi imprenditori con il supporto dei fondi di private equity. Spesso in questi mesi abbiamo fotografato la situazione, ma volevamo capire davvero perché. Quello che è emerso dalle tante chiacchierate condotte da Giuliano Castagneto, responsabile del nostro uffici studi e autore delle inchieste che leggete su queste pagine, è che in questo momento, un momento che ormai dura da un paio d’anni, chi vuole crescere e quindi deve raccogliere capitali trova veramente difficile farlo in borsa, senza che chiamare un aumento di capitale vada a distruggere il titolo e sempre che l’operazione si riesca a fare nei tempi necessari a cogliere le opportunità che si presentano. C’è quindi evidentemente qualcosa che non va e di sicuro nel parleremo prossimamente anche con Borsa. Nel frattempo leggetevi in queste pagine che cosa dicono imprenditori e investitori.
Sempre sul fronte del private equity, ma in questo caso su quello della raccolta, abbiamo parlato Lucia Segni, coo di Armonia sgr, che sta affrontando il fundraising per il secondo fondo in un mercato che sappiamo tutti da mesi è piuttosto difficile. E quello che emerge è che l’arma necessaria per attrarre gli investitori, oltre evidentemente a un buon track record offerto dal fondo precedente, è l’attenzione alle tematiche ESG. Se un fondo non dimostra di essere davvero impegnato su questo fronte, insomma, può anche dimenticarsi la raccolta, almeno quella che proviene dagli istituzionali.
E ancora in tema di raccolta, abbiamo focalizzato sugli investimenti in Sud Italia la nostra analisi basata sui dati di BeBeez Private Data, il database del private capital di BeBeez. Sappiamo tutti che la maggior parte degli investimenti di private equity riguarda aziende in nord e centro Italia, ma un conto è averne la sensazione e un conto è vedere l’evoluzione dei numeri. Si potrebbe obiettare che le grandi regioni del nord sono anche quelle che contribuiscono di più al reddito nazionale. Tuttavia il loro apporto al PIL italiano non è necessariamente in linea con il peso degli investimenti di private equity. La stessa analisi, applicata alle emissioni di bond e alle operazioni di direct lending dà un quadro molto meno concentrato, grazie soprattutto all’intervento del basket Bond Campania. Da qui l’idea di Fondo italiano d’Investimento del fondo Basket Eque.
E poi abbiamo voluto fare il punto sul mercato dei crediti deteriorati, parlando con Manuela Franchi, ad di doValue, il più grande servicer di credito italiano, che è anche quotato a Piazza Affari, alle prese con uno scenario piuttosto diverso da quello di pochi anni fa, quando il business era alimentato dalla necessità per le banche di liberare i bilanci dall’eccessivo peso delle esposizioni problematiche (NPL e UTP). Invece di parlare con un analista del mercato abbiamo pensato che una chiacchiera con chi deve portare a casa risultati per un big player fosse ben più interessante. Quindi godetevi l’intervista, perché merita.
Buona lettura!
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