Articolo pubblicato su BeBeez Magazine n. 14 del 21 ottobre 2023
di Stefania Peveraro
Non chiamatelo Monte di Pietà. Oggi è proprio tutta un’altra storia. Così come è normale dare dei titoli a garanzia di un finanziamento o una casa a garanzia di un mutuo, ora inizia a essere normale dare a garanzia un oggetto di valore, come orologi, gioielli e argenti, ma anche un’opera d’arte, in cambio di un prestito. La differenza sta nei tempi, che sono molto ristretti (si va da 3 a 12 mesi per il prestito su pegno e a un massimo di 6 mesi per l’art lending), nel rapporto loan-to-value (più basso per le opere d’arte) e nel fatto che si tratta di soluzioni approcciabili anche da chi non è considerato “bancabile” dal sistema creditizio, essendo l’oggetto stesso il collaterale. Il tutto a un tasso di interesse che è uguale per tutti, indipendentemente dalla storia creditizia del debitore.
Lo spiega a BeBeez Magazine Giuseppe Gentile, direttore generale di Kruso Kapital, che comprende, oltre alle filiali a logo ProntoPegno cresciute in modo organico, anche quelli che una volta erano gli sportelli monte pegni di Cassa di Risparmio di Rimini (Credit Agricole), CR Asti, alcuni piccoli operatori storici operanti a Napoli e Roma nel credito su pegno e il ramo d’azienda di Intesa Sanpaolo dedicato al credito su pegno, che Ca’ de Sass ha ceduto a Banca Sistema nel 2019 per 34 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e di cui oggi la banca controlla il 75%, affiancata per l’altro 25% dalle Fondazioni bancarie CR di Cuneo, CR di Alessandria e Fondazione Pisa. Kruso Kapital, proprio per aprire il filone dell’art lending mediante un servizio finanziario chiamato Art Kredit, ha poi acquisito il 100% della casa d’aste Art-Rite a fine ottobre 2022 dal ceo e fondatore Attilio Meoli (si veda altro articolo di BeBeez). E lo scorso gennaio Art-Rite ha inaugurato il nuovo dipartimento specializzato in auto da collezione (si veda altro articolo di BeBeez). Che sabato prossimo 28 ottobre terrà la sua seconda asta di classic car .
D. Perché Banca Sistema attraverso Kruso Kapital ha deciso di puntare sull’art lending? Quanto rende? Chi sono i competitor in Italia?
R. E’ stata una naturale evoluzione della nostra attività di credito su pegno. Invece di portare a garanzia orologi, gioielli e argenti, le persone possono offrire come collaterale delle opere d’arte, ma anche numismatica e monete. Si tratta di un prestito a brevissimo termine, al massimo sei mesi, con un loan-to-value del 30-35% e un tasso di interesse annuo del 7%. Nella realtà poi in genere i clienti pagano ancora meno del previsto perché, a differenza del credito su pegno, chi chiede il prestito nella realtà vuole vendere l’opera e quindi è interessato a che vada in asta e le nostre aste avvengono molto di frequente, quindi in sostanza, i prestiti finiscono con avere una durata anche ben inferiore ai sei mesi. Per contro, nel caso di credito su pegno, il loan-to-value è del 75-80% e il tasso di riscatto/rinnovo è in media del 98%, e questo significa che solo il 2% dei beni dati in pegno viene venduto all’asta. Anche il valore del bene dato a garanzia è in media molto diverso: per il credito su pegno il nostro ticket medio è di 1400 euro, mentre le opere che ci vengono portate hanno in media valori attorno ai 200-300 mila euro. Ma abbiamo ricevuto anche pezzi di valore ben più alto.
D. Per esempio?
R. Consideri, per esempio, che abbiamo aggiudicato in asta il vinilico su tela Segni Misti di Carla Accardi del 1983 per 187.500 euro. E sono andati in asta in passato anche l’arazzo Perdere la Bussola di Alighiero Boetti e opere di Sironi e Giò Pomodoro. Mentre più in linea con la media abbiamo aggiudicato lo smalto su tela emulsionata Senza titolo del 1970 di Mario Schifano per 32.500 euro. E per 27.500 euro l’installazione composta da 4 orologi su plinti e una tecnica mista su carta di Pablo Brostein Horologica Piazza del 2008. E poi ci sono le monete. Abbiamo in corso un’asta per una moneta di 100 lire del 1903 con l’effige di Vittorio Emanuele III (1900-1943) stimata tra i 30 e i 50 mila euro, con base d’asta di 25 mila euro. Mentre abbiamo venduto una rara Piastra 1735 gigante con l’effice di Carlo di Borbone (1734-1759) per 21.600 euro
D. Nel credito su pegno ci sono alcuni competitor in Italia, mentre l’art lending è un settore in cui non avete praticamente concorrenza, se non quella di Citibank, ma per grandi importi, superiori al milione di euro. Perché?
R. Perché sono necessarie al contempo tecnologia e conoscenze specifiche. Noi come Kruso Kapital avevamo la tecnologia, quella che utilizziamo per il credito su pegno. Per esempio abbiamo una nostra app, DigitalPegno, che permette di rinnovare online il prestito su pegno e di partecipare alle aste online. Il tassello che ancora manca, per il momento, è l’origination, cioé l’apertura della posizione, che avviene ancora in presenza e a fronte del rilascio di un documento cartaceo. Ma anche qui contiamo in prospettiva di arrivare a digitalizzare il tutto. Quello che invece non avevamo erano gli esperti di arte, i periti in grado di fare valutazioni di opere d’arte, né avevamo i caveau adatti alla custodia. Abbiamo acquisito Art-Rite proprio a questo scopo, visto che l’arte è il loro core-business, e così ora siamo il leader del mercato per l’art lending per importi sotto il milione di euro. Sebbene, teoricamente, potremmo benissimo anche lavorare sulla fascia oltre il milione. I nostri clienti sono spesso anche clienti di private bank con le quali abbiamo delle convezioni, ma anche galleristi.
D. Art-Rite ha aperto anche la divisione auto d’epoca. E’ possibile l’art lending anche in questo caso?
R. In Italia non si può, perché le auto sono beni mobili registrati. In alcuni paesi esteri invece si può fare, a patto che sull’auto venga inserito un chip che ne traccia i movimenti.
D. Da quando possedete Art-Rite, avete tenuto una prima asta d’auto d’epoca lo scorso maggio. che aveva come modelli di punta uno degli unici due esemplari presenti in Europa di Lotus 23B e un rarissimo esemplare di Porsche 911 Coupé del 1972. A quando la prossima?
R. Tra pochissimo. Sarà il 28 ottobre e sarà nella nostra sede di Milano in Largo Augusto. I top lot saranno una Aston Martin Lagonda LG45 DHC del 1937, di valore stimato tra i 240 mila e i 280 mila euro, con base d’asta 240 mila; e una Porsche 356 Continental del 1955, di valore stimato tra i 200 mila e i 220 mila euro, con base d’asta 200 mila. I top lot saranno esposti, ma in asta ci saranno anche varie altre auto interessanti.
D. Ci riassume gli ultimi risultati di bilancio di Kruso Kapital?
R. Il primo semestre dell’anno ha visto una crescita pari all’11% dell’attività commerciale in Italia, con volumi per 98,5 milioni (da 89 milioni nel primo semestre 2022), di cui 49 milioni da rinnovi. Il totale degli impieghi a fine giugno era invece di 113 milioni, in aumento del 15% dai 98 milioni a fine giugno 2022. La società ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto pari a 1,3 milioni con aumento del 23% rispetto al primo semestre 2022. E nel corso del primo semestre sono state eseguite in Italia 25 aste per il credito su pegno e oltre 130 abboccamenti di richiesta di art lending. Il nostro business è molto ciclico. Di solito il trimestre migliore dell’anno è il terzo, perché in estate molte persone, soprattutto stranieri extracomunitari che tornano a casa e stanno fuori Italia per 2-3 mesi, utilizzano Krusocome cassetta di sicurezza, dato che assicuriamo una copertura del 150% del valore depositato. Quando queste persone tornano dai loro viaggi, riscattano poi i loro beni a fronte di un piccolo interesse. Invece il trimestre peggiore per noi è il quarto, perché avviene la maggior parte dei riscatti, dato che vengono pagate le tredicesime.
D. In occasione della presentazione dei risultati annuali del 2022 di Banca Sistema e della stessa Kruso Kapital lo scorso 10 febbraio, è stato annunciato l’avvio del processo di quotazionedi Kruso sul mercato Euronext Growth Milan con il listing che potrebbe avvenire entro fine anno. Ci può dire qualcosa di più?
R. Confermo l’intenzione di quotare Kruso Kapital entro fine anno, ma certo tutto dipenderà da quello che accadrà sui mercati, viste le tensioni geopolitiche internazionali che a oggi sono assolutamente imponderabili, vista l’escalation del conflitto tra Israele e Hamas. Quello che posso dire è che Kruso è iscritta a bilancio di Banca Sistema per 41 milioni di euro e che l’offerta sarà tutta in aumento di capitale, per una quota di minoranza di Kruso Kapital, perché Banca Sistema vuole dotarla di capitali aggiuntivi per finanziare ulteriori investimenti in tecnologia e l’ulteriore sviluppo internazionale del business.
D. A proposito di sviluppo internazionale, voi siete già presenti in Grecia. Perché avete iniziato proprio da lì? Quali sono i prossimi mercati di interesse?
R. La Grecia era un paese facile da approcciare perché dopo la crisi delle banche nel 2018 sul fronte del credito su pegno era totalmente scoperta, a parte i negozi compro-oro. Per il resto abbiamo già fatto scouting in altri paesi europei come ad esempio Spagna, Portogallo,Francia etc… Insomma paesi vicini a noi per cultura, ma non escludiamo paesi dell’Europa del nord come ad esempio il Regno Unito.