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Articolo pubblicato su BeBeez Magazine n.15 del 25 settembre 2023
parte dell’inchiesta di copertina “Borsa bye bye. Il boom di crescita ora si fa fuori”
di Giuliano Castagneto
Digital360, protagonista di uno dei più recenti delisting dall’Euronext Growth di Milano, completato lo scorso 25 ottobre (si veda articolo di BeBeez) è un esempio paradigmatico di un’azienda che ricorre al private capital se ha bisogno di partner stabili e affidabili per crescere.
Andrea Rangone, presidente e co-fondatore di Digital360, nonché docente al Politecnico di Milano, in proposito è categorico. “Dobbiamo molto alla Borsa: vi abbiamo raccolto 4 milioni di euro in aumento di capitale e 2 milioni di euro tramite un prestito obbligazionario convertibile, fondamentali per la nostra affermazione, ci ha dato un’importante visibilità, ha permesso al gruppo di diventare un player di eccellenza in Italia e all’estero nel campo dell’innovazione digitale, anche grazie al completamento di oltre 30 acquisizioni. Ma dopo aver quasi quintuplicato il prezzo dell’azione in sei anni, portando la capitalizzazione da 18 a 110 milioni di euro, abbiamo scelto di uscire da un mercato che si caratterizza per volatilità e incertezza”.
Società Benefit che accompagna imprese e PA nella trasformazione digitale e favorisce l’incontro con i migliori fornitori tecnologici, Digital360 è attiva negli ambiti del MarTech (la trasformazione digitale del marketing e delle vendite) e del ConsulTech (la rivoluzione tecnologica della consulenza) ed è proprietaria del più grande network di testate online dedicate ai temi dell’innovazione digitale. Era arrivata a un punto in cui aveva bisogno di proseguire l’espansione in Italia e all’estero anche tramite nuove acquisizioni. E, spiega Rangone: “La strategia di forte espansione prevista dal piano industriale richiede nuove importanti risorse finanziarie, sia sotto forma di equity sia di debito, e non ritenevamo che lo stato di società quotata ci avrebbe consentito questo”.
Così nella primavera del 2022 Rangone, assieme agli altri fondatori, ovvero Mariano Corso, Alessandro Perego, Gabriele Faggioli e Raffaello Balocco, tutti docenti del Politecnico di Milano, assistiti dall’advisor Mediobanca hanno cominciato a sondare diversi fondi di private equity. “Ma presto abbiamo deciso di proseguire le trattative con Three Hills Capital Partners (THCP). Abbiamo infatti visto in Mauro Moretti e Michele Prencipe (co-founder di THCP, si veda articolo di BeBeez. ndr) degli imprenditori in grado di capire bene le nostre esigenze e strategie. Inoltre, avevamo bisogno di un fondo abituato a investire in minoranze e a utilizzare sia equity sia debito, in modo da avere un partner unico. L’ingresso di THCP ci consente di accedere a maggiori competenze, capacità e risorse finanziarie, aprendo un nuovo capitolo nella storia del gruppo”. Tra l’altro Three Hills era appena reduce dal delisting, sull’AIM di Londra a inizio 2022, di SEC Newgate, primaria società di comunicazione con forte presenza anche in Italia (si veda articolo d BeBeez).
Di conseguenza, dopo la costituzione della bidco D360 Holding spa e del conferimento a quest’ultima delle azioni detenute dai fondatori e dagli altri azionisti di minoranza, per una quota complessiva del 73% del capitale, la scorsa primavera Three Hills ha deliberato un investimento di complessivi 62 milioni, di cui 25 milioni in aumento di capitale e 37 sotto forma di direct lending, dal fondo Three Hills Capital Solutions IV SCPS, con disponibilità a investire ulteriori 40 milioni di euro per supportare eventuali ulteriori opportunità di crescita future.
Completata l’opa, andata a buon fine molto rapidamente grazie a multipli sensibilmente superiori alla media dei competitor (EV/Ebitda di 16,7x contro 12,3x) ora Digital360 si appresta a sfruttare al meglio l’opportunità offerta dal PNRR nel campo della trasformazione digitale delle aziende italiane.