Descrizione prodotto
"La strategia militare è centrata sulla competizione, con un grande interlocutore che è il nemico. La strategia di un'impresa è competizione sul mercato, solitamente con più competitori; ma è anche acquisizione di imprese concorrenti o complementari, sottoscrizione di alleanze, integrazione lungo la supply chain, ricerca e sviluppo di prodotti e soluzioni innovative, affermazione dei brand e conquista di nuovi clienti, capacità di attrazione delle risorse umane pregiate, conquista della fiducia degli investitori e delle banche e capacità di attrazione delle risorse finanziarie, responsabilità sociale. Può essere anche lobbying (per promuovere leggi favorevoli), sfruttamento legale delle risorse umane o ambientali (approfittando delle differenze nelle regole nei diversi paesi), ridotta belligeranza nei riguardi dei competitori (per mantenere più elevati i margini) o elusione fiscale. E - andando al di là della frontiera del lecito può essere corruzione, collusione, sfruttamento illegale del lavoro, evasione fiscale, inganno dei consumatori o del mercato finanziario, truffa. Qui sta la terza differenza, ovvero la rilevanza nelle scelte strategiche di un'impresa della presenza di regole del gioco e di arbitri, inesistenti o irrilevanti nelle strategie militari." (dall'introduzione)
Umberto Bertelè, veronese di origine e milanese di adozione, è professore emerito di Strategia e sistemi di pianificazione al Politecnico di Milano, ove si è laureato in Ingegneria nel 1967 e ove è stato più di vent'anni fa tra i fondatori della Laurea in Ingegneria Gestionale. E' presidente della School of Management del Politecnico stesso e del Consorzio MIP. Si veda economia e finanza.
E' stato presidente di TAV-Treno Alta Velocità.
E' consigliere di amministrazione di diverse società, fra cui: ATM-Azienda Trasporti Milanesi, nei servizi di trasporto; Aurora Assicurazioni, nel comparto assicurativo; Borsa Italiana, nell'ambito delle società-mercato.
E' editorialista de Il Sole 24 Ore.
E' stato tra l'altro prorettore delegato del Politecnico di Milano fra il 1990 e il 1994, presidente dell'AiIG-Associazione italiana di Ingegneria Gestionale fra il 1991 e il 1993 e membro del Collegio per il controllo interno del Ministero del Tesoro fra il 1997 e il 2001.