Due settimane fa Enry’s Island, primo incubatore e acceleratore in Italia secondo la classifica di Crunchbase, ha chiuso un round da 500 mila euro (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha guidato Key Capital, società di investimento italiana specializzata nel finanziamento e nel supporto di imprese innovative, fondata da Giorgio Di Stefano, che è anche socio di Welldone Global Advisory, piattaforma di consulenza di corporate finance a supporto di pmi e startup nella ricerca di capitali e finanziamenti, fondata a sua volta da Vincenzo Macaione (si veda altro articolo di BeBeez).
Key Capital ha investito l’anno scorso anche in Mister Smart Innovation, società consortile pubblico-privata che ha come socio di riferimento il CNR (al 31,5%) e attiva da 12 anni nell’accompagnare le aziende nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico. Mister Smart Innovation lo scorso settembre si è alleato con la stessa Welldone Global Advisory (si veda altro articolo di BeBeez).
Al round ha contribuito anche una campagna di equity crowdfunding lanciata sulla piattaforma The Best Equity, che era dedicata ai dipendenti, alle startup già in portafoglio e ai precedenti investitori, e che ha raccolto 83 mila euro. Enry’s Island, piattaforma internazionale di incubazione e accelerazione di business ideas, offre strumenti strutturati e specifici per organizzare le diverse funzioni aziendali, dalla pianificazione di attività e progetti, fino alla gestione dei rapporti con i clienti, i fornitori, gli investitori e persino con la stampa, passando per le funzioni affari legali e risorse umane. Enry’s Island investe in programmi di incubazione e accelerazione con chip tra 100 mila e 150 mila euro per target company. La piattaforma è stata fondata a Pescara da Luigi Valerio Rinaldi, un imprenditore seriale con background internazionale. Dopo l’MBA in Luiss, nel 2006 si è trasferito in Silicon Valley. Alcuni anni dopo, convinto che la scena internazionale dell’innovazione non sia più “Silicon Valley-centrica”, Rinaldi è tornato a Pescara, dove ha creato Enry’s Island, nel cui portafoglio spiccano:
- Expace: startup che sarà lanciata a giugno per creare delle experience per rendere personalizzato lo spazio di lavoro, anche per chi è in smartworking;
- Wastebox: la prima piattaforma B2B di riferimento nel settore rifiuti, che facilita l’incontro tra produttori e gestori;
- BOS5: marketplace internazionale che rileva e monitora “Chi vuole e cosa vuole oggi nel mondo”, al fine di generare ordini e velocizzare le transazioni;
- Wasteup: innovativa piattaforma dedicata alla digitalizzazione e alla modernizzazione dei processi di gestione del waste management;
- FoxRent: prima piattaforma italiana dedicata al noleggio dei veicoli commerciali, con il supporto delle tecnologia blockchain;
- Etsa: marketplace digitale che offre due modalità di compravendita, la trattativa diretta e la rivoluzionaria asta-al-contrario;
- Luxalia: piattaforma B2B verticale pensata appositamente per aziende e professionisti del settore moda e lusso made in Italy;
- Gaimyfriend: app che consiglia look in base all’umore e ai gusti di chi la usa, servendosi di tecnologie AI e blockchain;
- Coypay: soluzione innovativa per privati e aziende che in un’unica piattaforma di cripto pagamenti permette di effettuare transazioni attraverso la rete blockchain;
- HUI: scaleup italiana ideatrice della piattaforma Saas integrata ideata per le startup, che lo scorso maggio ha stretto una partnership strategica con la statunitense 1840 & Company, società di consulenza che dal 2014 sostiene gli imprenditori nella primissima fase dell’idea di business.
Enry’s Island ha anche brevettato Enry’s Model: un modello di gestione del business in chiave economico-finanziaria, che tiene in considerazione il cambio di paradigma generale impresso da Internet e dall’informatica in generale e il suo impatto sui modelli tradizionali di gestione. Il modello è stato concepito da Rinaldi a partire dal 2015, anno in cui è stato progressivamente adottato da un numero crescente di società italiane ed estere. A seguito di tale diffusione, il modello è diventato oggetto di corsi di formazione in ambito universitario, come l’edizione dell’Università La Sapienza. Lo scorso ottobre Enry’s Island ha lanciato un verticale dedicato al biotech, Lifescience (si veda qui il comunicato stampa).
Enry’s Island ha registrato incrementi medi del 350% su tutti i principali KPI, con un aumento del valore delle aziende in portafoglio dai 5 milioni del 2018 ai 29,3 milioni del quarto trimestre 2020. Enry’s Island ha anche lanciato una campagna di crowdfunding rivolta principalmente agli stakeholder interni (dipendenti, investitori e startup già in portafoglio), che ha registrato un overfunding del 103,4% a poche ore dal lancio. L’obiettivo della campagna è permettere alla società di beneficare di vantaggiose condizioni di investimento pre-quotazione.
Lo scopo dell’ultimo round è sostenere il piano di internazionalizzazione di Enry’s Island, la sua evoluzione da piattaforma a metaverso e la sua doppia quotazione su due borse europee.
Luigi V. Rinaldi, ceo di Enry’s Island, ha commentato: “La nostra costante attenzione al futuro ci ha permesso di pianificare l’evoluzione di Enry’s Island da piattaforma a metaverso fin dal 2018. Quello che Facebook ha annunciato di voler diventare per gli utenti dei social network, Enry’s Island lo diventerà per il palcoscenico globale delle startup di venture capital”.
Ha aggiunto Di Stefano di Key Capital : “L’investimento fa parte di un più ampio piano di Key Capital volto a stabilire un nuovo percorso nel seed capital. Abbiamo deciso di entrare in Enry’s Island come partner strategico, in quanto siamo rimasti colpiti dalla sua capacità di crescita e dalla solidità del suo piano industriale, insieme alla sua immagine sulla scena internazionale e alle sue esperienze di successo”.