
Nei giorni scorsi è stata costituita IH1, holding di partecipazioni di Mamazen, primo startup studio in Italia, attivo dal 2018 (si veda qui il comunicato stampa).
Mamazen ha l’obiettivo di creare 15 startup di successo in 5 anni. IH1 investirà 10 milioni, di cui 3 milioni in Mamazen e 7 milioni nelle migliori dieci startup che quest’ultima lancerà. A guidare IH1 sono Alessandro Farhad Mohammadi, ceo di Mamazen Startup Studio, Alessandro Mina, ex investitore e chief brand officer di Pony Zero, e Alexandre Campra, amministratore delegato di Sidinvest Group. Il team è composto da imprenditori di esperienza decennale che hanno già un’exit alle spalle e investitori esperti.
Mohammadi ha commentato: “La holding ci permetterà di aumentare le produttività, passando dal lancio di una a tre startup all’anno, rendere più efficiente il processo la raccolta di fondi e garantire un perfetto allineamento degli interessi con i nostri investitori. Il modello degli Studio, guardando agli Stati Uniti, ha mostrato nel tempo la capacità di produrre startup di qualità, basti pensare che l’IRR, il tasso interno di rendimento medio è del 53%, quindi oltre il doppio rispetto alle startup tradizionali. Nutriamo i talenti con la formazione continua e costruiamo nuovi business solo con la consapevolezza che ogni azienda che lanciamo avrà un impatto sulla società e sull’ambiente circostante”.
Farhad Alessandro Mohammadi è autore di due white paper, dei cinque esistenti al mondo, sul tema degli Startup Studio. Vanta 12 anni di esperienza nel settore digitale, ha gestito il team di vendita di Bakeca.it e ha successivamente coordinato come direttore commerciale quello di Glamoo.com, in seguito ceduta a Pagine Gialle. E’ anche cofondatore di Pony Zero, che ha conseguito 6 milioni di euro di ricavi nel 2017, da cui è uscito nel 2018. Business sngel, membro del Club degli Investitori, Mohammadi fa parte del board di Studiohub assieme ad Alex Maleki (Idealab) ed Elliot Parker (High Alpha), nomi di spicco degli Studio a livello internazionale.
Mamazen è un venture builder nato a Torino nel marzo 2017 e attivo dal settembre del 2018. Ha già prodotto tre startup, cioè Orangogo, il motore di ricerca degli sport che ha già a bordo oltre 20 mila società sportive italiane, aiutandole ad avere una forte presenza online, che ha chiuso tre round di investimento per oltre 1,5 milioni di euro in tre anni e chiuderà il quarto da 1,5 milioni nei prossimi mesi; Morsy, una dark-kitchen focalizzata sulla consegna di pasti di qualità ai lavoratori, che ha chiuso recentemente un primo round per 200 mila euro e ha ricevuto proposte di investimento per 500 mila, dopo che in soli due anni e mezzo ha visto aumentare le entrate del 500%; infine InPoi, lanciata a luglio 2019 per rendere la vendita di una casa un’esperienza unica, che ha chiuso il primo round di investimento a febbraio 2021 raccogliendo 200 mila euro. Attualmente vanta impegni per oltre 500 mila euro sul prossimo round.
Obiettivo di Mamazen, a regime, è creare cinque startup all’anno. Focalizzata sulle aziende digitali con impatto sociale positivo, Mamazen nel maggio 2020 ha lanciato l’iniziativa “Investitori attivi durante il Covid-19“, volta a tracciare gli investitori e metterli in contatto con le startup (si veda altro articolo di BeBeez). Mamazen nell’ottobre 2020 insieme alla digital experience company torinese Synesthesia ha lanciato Fast4bit, il primo programma di corporate venture building italiano (si veda altro articolo di BeBeez).
Il board di Mamazen è composto da imprenditori con una lunga esperienza nel campo dell’innovazione, come Anna Siccardi, socia di Bakeca e co-fondatrice di retedeldono.it, la principale piattaforma italiana di crowdfunding tramite donazione e partner del venture capital R301; sono inoltre presenti Mauro Maltagliati, uno dei tre fondatori di CornerJob, portale per la ricerca di lavoro che ha già raccolto 55 milioni di euro in tre anni, ed ex country manager di Letsbonus, piattaforma per gli acquisti collettivi, e Alberto D’Agnano, ex analista equity presso J.P.Morgan e con una precedente esperienza come executive director in Goldman Sachs.
Mamazen ha tradotto e detiene i diritti in esclusiva della traduzione dall’inglese del libro “Startup Studio Playbook”, di Attila Szigeti, unico libro sugli Startup Studio scritto al mondo e della traduzione dal tedesco della ricerca “Organizational Best practices of Company Builders” di Tobias Gutmann. Mamazen è anche promotrice della fondazione di Studiohub, la più grande community di Startup Studio al mondo che ha recentemente pubblicato lo Startup Studio Data Report.
Il processo di generazione e validazione delle idee con cui Mamazen crea startup parte da una prima analisi di mercato che mira ad individuare bisogni reali, e trend di investimento e di mercato. Dall’analisi si passa all’ideazione, in cui lo Studio genera oltre 100 idee e ne misura l’interesse attraverso la customer discovery. Si passa poi a una fase di testing che ha l’obiettivo di restringere il cerchio a 50, poi a 10 e infine a una ristretta cerchia di tre idee, da lanciare sul mercato. Una volta validata l’idea, lo Studio individua un cofondatore e sviluppa un MVP (minimum viable product) per far crescere il progetto fino al primo round di investimento, effettuato dalla holding IH1. Il finanziamento da parte della holding ha l’obiettivo di fornire il capitale necessario per reclutare il team e accelerare la crescita della startup che sarà poi indipendente dallo Studio.