Satispay, start up italiana che, grazie all’utilizzo del sistema Sepa, consente di effettuare pagamenti con lo smartphone con diretto addebito sul conto corrente, ha varato un paio di settimane fa un nuovo aumento di capitale sino a un massimo di 30 milioni di euro per finanziare lo sbarco in Europa.
L’operazione era stata anticipata lo scorso febbraio da Il Messaggero, tra le righe di un articolo dedicato agli investimenti in startp up da parte dell’attaccante del Roma Calcio Stephan Kareem El Shaarawy, che in Satispay ha investito sin dalla fondazione nel 2013 e che potrebbe partecipare al nuovo round di investimento.
L’aumento di capitale sociale verrà realizzato mediante l’emissione di azioni di categoria I, offerte in prima battuta in opzione a tutti gli attuali soci e in subordine a terzi investitori, già individuati e con i quali i fondatori Aberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta hanno già sottoscritto precisi accordi di investimento. L’operazione, che è stata realizzata con il supporto degli studi legali Ricci Radaelli, Gambino Repetto e Chiomenti, prevede l’attribuzione di un diritto di voto plurimo ai soci fondatori e la conversione automatica di alcune categorie azionarie in caso di loro trasferimento (si veda TopLegal).
Satispay ha raccolto 5,5 milioni di euro con un primo round di investimenti a settembre 2014 e ha ricevuto altri 3 milioni in aumento di capitale nel settembre 2015, suddivisi a metà tra i vecchi azionisti e un gruppo di nuovi investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Tra gli investitori nella startup fondata da si contano i fondatori di Google Wallet, Jonathan Weiner e Ray Iglesias, e Jon Koplin (responsabile divisione internationale di Google Wallet); Nicola Carbonari (fondatore di Autoscout24), Giuseppe Donagemma (vice presidente Networks di Samsung Electronics), Stephan Kareem El Shaarawy, Iccrea Banca e Banca Alpi Marittime.