Un club deal di investitori privati guidato da Riccardo Bruno, ex senior partner dei fondi Clessidra e oggi senior partner di Next Evolution Fund II di EOS Investment Management (si veda altro articolo di BeBeez), ha rilevato da Clessidra Private Equity sgr il 40% di Harmont & Blaine, noto brand di abbigliamento smart upper-casual, contraddistinto dall’ormai noto marchio del bassotto. L’operazione è stata condotta attraverso la newco Bassotto 2.0.
Lo storico stilista del marchio nonché rappresentante della famiglia fondatrice Menniti-Montefusco, Paolo Montefusco, ha assunto il ruolo di amministratore delegato, mentre Riccardo Bruno ricoprirà il ruolo di presidente.
Nell’operazione, Clessidra è stata assistita dall’advisor legale Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e dallo Studio MN tax & legal. L’advisor finanziario è stato Ethica group. I soci fondatori sono invece stati assistiti dallo Studio Orrick, Herrington & Sutcliffe. Bassotto 2.0 è stata infine assistita dallo Studio Lmcr sul fronte legale; l’advisor finanziario è stato Capital insight partners, boutique di corporate finance advisory fondata dallo stesso Riccardo Bruno; mentre l’advisor per la due diligence è stata Deloitte.
Clessidra era entrata nell’ottobre 2014 nel capitale della società napoletana con una quota del 35% (si veda altro articolo di BeBeez) ed era poi salita progressivamente sino al 40%. Già nel 2018 si era parlato di una volontà di Clessidra di disinvestire. Allora era stato dato mandato a Lazard per vendere la quota in mano a Clessidra e metà della quota del 60% che era rimasta in mano alla famiglia Menniti-Montefusco, il tutto quindi per un totale di circa il 70% del capitale sul mercato (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione però allora non si era conclusa.
“Si apre un nuovo importante capitolo per Harmont & Blaine e sono pronto a perseguire assieme ai miei fratelli, a Riccardo Bruno e ai soci tutti, nuovi traguardi e sfide”, ha dichiarato Paolo Montefusco, che ha aggiunto: “Il nostro heritage italiano si intreccia con una visione internazionale. L’obiettivo è quello di raggiungere un’audience consapevole e alla ricerca di uno stile di vita positivo. Poter contribuire alla crescita dell’azienda che ho fondato assieme ai miei fratelli è per me un grande motivo d’orgoglio. Voglio inoltre ringraziare Clessidra e in special modo Marco Carotenuto e Giulio Torregrossa per l’apporto, il contributo e la passione conferiti in questi anni al progetto Harmont & Blaine”.
A sua volta Carotenuto, managing director di Clessidra private equity, ha commentato: “Con questa cessione abbiamo completato il percorso di investimento volto allo sviluppo dell’azienda e all’internazionalizzazione del marchio, perfezionando un progetto che si è evoluto in maniera naturale e organica nel segno della continuità, nell’interesse della società e dei soci fondatori. È stato un onore poter condividere quest’avventura professionale con Paolo Montefusco e la sua famiglia”.
E il presidente Riccardo Bruno ha concluso: “Sono onorato di questa importante opportunità. Il mio ringraziamento va in particolare ai soci fondatori di Harmont & Blaine e a Clessidra private equity che hanno creduto fortemente nella mia visione e reso possibile questa nuova fase. Ho da sempre apprezzato il valore umano che contraddistingue questa storica azienda, ambasciatrice dello stile italiano nel mondo. Il mio obiettivo a lungo termine è quello di creare nuove prospettive di sviluppo, consolidando la forte identità del brand”.
La società aveva sofferto l’impatto della pandemia nel 2020 con ricavi in calo a 60,6 milioni di euro (dai 91,6 milioni del 2019), un ebitda negativo di 4,4 milioni (da un ebitda positivo per 7,7 milioni) e un debito finanziario netto di 31,5 milioni (da 5,2 milioni) (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Ma le cose sono andate via via migliorando e l’ex ceo Marco Pirone poche settimane fa aveva dichiarato a MF Fashion : “Da marzo in poi abbiamo avuto un’accelerazione, con un aprile e maggio superiori nei numeri al 2019 in molte aree geografiche. Prevediamo di avvicinarci alle performance pre-Covid a fine anno”.