Ha superato la quota obiettivo dei 100 milioni la raccolta di IPO Club 2, il secondo veicolo della serie IPO Club, promosso da Simone Strocchi, fondatore di Electa Ventures, e dal Gruppo Azimut, per investire in pmi da accompagnare in Borsa attraverso Spac o formule simili alle Spac, come pre-booking companies o strutture anche più evolute (si veda qui il comunicato stampa).
Il vicino raggiungimento dell’obiettivo era stato anticipato lo scorso giugno dallo stesso Strocchi a BeBeez (si veda qui l’Insight View di BeBeez sul ritorno delle Spac, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Si è trattato di un fundraising lampo, visto che la raccolta ufficiale si è aperta soltanto lo scorso 5 giugno, ma il progetto già stava scaldando i motori a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che il ticket minimo di ingresso era di 125 mila euro, in linea con le nuove regole Consob che hanno ridotto la soglia d’ingresso ai fondi di investimento alternativi (FIA) per gli investitori non professionali, prevista prima a 500 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). In ogni caso, però, soltanto chi ha investito più di 500 mila euro, avrà opzione di coinvestimento con il fondo. Infine il fondo sarà anchor investor come sempre nelle opportunità che identifica, investendo direttamente per una quota attorno al 20%, quindi inferiore al 30% previsto dal regolamento del primo fondo, per lasciare più spazio ai coinvestimenti. Il tutto mentre Azimut ha anche in questo progetto un ruolo primario, visto che da un lato investe con il suo bilancio una piccola quota e che dall’altro ha distribuito il prodotto sulla sua rete di clienti. “Nel complesso, quindi, considerati i coinvestimenti, andremo a movimentare risorse per 500 milioni”, aveva detto Strocchi, precisando che “l’obiettivo principale è investire in pmi italiane da portare in quotazione in borsa attraverso strutture di pre-book evolute che noi stessi andremo a costruire”. Il precedente veicolo ha anche investito in Spac promosse da terzi, per esempio in Industrial Stars of Italy 3, ma l’idea è focalizzarsi ora solo su operazioni costruite in casa.
Ricordiamo che Azimut insieme a Electa Ventures avevano lanciato il primo veicolo della serie IPO Club nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). A suo tempo erano stati raccolti impegni per un totale di 150 milioni, ma poi, alla fine ne erano stati chiamati soltanto 84, grazie al fatto che era stata prevista una facoltà di reinvestimento di quanto eventualmente incassato nel periodo, per cui sono stati messi al lavoro più volte gli stessi soldi. Il risultato è stato di grande soddisfazione. A fine 2022, ha generato una performance lorda superiore al 54%. Strocchi, lo scorso febbraio aveva commentato a BeBeez: “Gli investitori che ci hanno seguito su tutta la linea, e che quindi hanno sia investito nel fondo sia anche coinvestito direttamente nei prebook applicati alle società target, da inizio 2018 a fine 2022 hanno portato a casa oltre 3 volte quanto investito. Ma anche chi ha soltanto investito nel Fondo può contare su ritorno molto positivo alimentato da capital gain lordi che attualmente sono nell’area di circa 2 volte l’investito”. In ogni caso, aveva aggiunto il manager, “si è trattato sempre di una performance migliore di quella portata a casa del nostro listino di borsa migliore, cioé lo Star, che da inizio 2018 a fine 2022 ha guadagnato soltanto il 25%, che diventa il 35% se si consideri i dividendi” (si veda altro articolo di BeBeez).
La logica di investimento di IPO Club 2 si concentra su investimenti equity senza ricorso alla leva finanziaria (a differenza delle classiche operazioni di leverage buy out) e senza imporre restrizioni per la vendita futura delle azioni o diritti di trascinamento in exit. L’obiettivo di IPO Club 2, che ha un orizzonte di investimento di 6 anni, è di continuare il supporto alle medie imprese italiane d’eccellenza, principalmente attraverso due tipologie di investimenti. Ovvero cornerstone in pre-book: investimenti in aziende in fase di pre-IPO per stimolare e sostenerne l’accesso in borsa e lo sviluppo dei programmi di crescita, preservando la loro identità italiana. E poi PIPE (Private Investments in Public Equity): supporto strutturato alle esigenze di crescita delle aziende quotate.
IPO Club 2 è un’espressione dell’evoluzione della storica partnership tra Azimut ed Electa Ventures, che opera come deal structuring advisor di principali fondi di private equity europei, come sponsor di investimenti innovativi e lead promoter di spac e pre-booking company.
L’ultima operazione di IPO Club realizzata risale al dicembre 2022, quando IPOC 6, veicolo di investimento strutturato dalla stessa Electa con IPO Club, ha puntato su Magis spa, società leader nella produzione di nastri adesivi personalizzati e sistemi di chiusura per pannolini monouso e prodotti per l’incontinenza adulta, portandola contestualmente a PIazza Affari sull’Euronext Growth Milan, grazie a un’operazione di pre-book promossa dalla stessa Electa Ventures (si veda altro articolo di BeBeez) e che ha visto come cornerstone investor, oltre al leader IPO Club , anche KAIS Renaissance ELTIF, fondo ELTIF gestito Kairos Partners sgr, di cui la stessa Electa è partner strategico per operazioni alternative (si veda altro articolo di BeBeez). Al fianco dei cornerstone investor, poi, figurano investitori istituzionali e privati di primario standing che hanno aderito al collocamento regolato da CFO SIM.
Nel dicembre 2021, invece, il veicolo IPOC 5, ha investito in Doxee, multinazionale dell’informatica quotata all’Euronext Growth Milan di Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nell’aprile 2021 il veicolo IPOC 4 ha comprato una quota di controllo di Arrow Special Parts, società italiana leader nella produzione di impianti di scarico ad elevate prestazioni per motocicli (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’aprile 2019 IPO Club tramite il veicolo IPOC 3 aveva invece comprato per 60 milioni di euro il 18,75% del capitale di Umbragroup, azienda leader nelle viti a ricircolo di sfera e negli attuatori elettromeccanici prevalentemente destinati al settore aerospaziale (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre IPO Club era stato anchor investor nel giugno 2017 di Ipo Challenger 1, la pre-booking company promossa da Electa Ventures che ha poi investito e portato a Piazza Affari solo un paio di mesi dopo Pharmanutra, specializzata nello sviluppo di prodotti nutraceutici e dispositivi medici (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre IPO Club è stato anchor investor nel dicembre 2018 dell’aumento di capitale del gruppo di information technology Digital Value, a sua volta accompagnata in Borsa tramite la struttura Spac-in-Cloud sviluppata da Electa sulla piattaforma Elite Club Deal di Borsa Italiana (si veda altro articolo di BeBeez). IPO Club ha anche investito in partecipazioni di alcune Spac promosse da terzi e in emissioni obbligazionarie di pmi non quotate convertibili e non.
La partnership Electa-Azimut si è espressa anche nel recente lancio di AZ RAIF I -YHOX (un acronimo per young horses e old foxes), il fondo di investimento e coinvestimento, gestito da Azimut Investments sa e di cui è advisor strategico Electa, che coinveste anche al fianco di nuovi team di private equity, siano questi lanciati da giovani talenti (young horses) o da professionisti con anni di esperienza (old foxes) anche quando decidono di abbandonare grandi strutture e lavorare in via indipendente (si veda qui l’intervista di BeBeez all’ad di Azimut, Gabriele Blei).
Ricordiamo che la partnership tra i due soggetti era stata sancita un anno e mezzo fa anche dall’acquisizione dell’intero capitale di Electa Ventures srl da parte del gruppo Azimut (si veda altro articolo di BeBeez), che a febbraio 2022, attraverso Azimut Enterprises srl, era appunto salito dal precedente 33% al 100%, attraverso l’esercizio anticipato di opzioni call previste contrattualmente per un controvalore pari a 33,5 milioni di euro (si veda qui la Relazione al bilancio 2022 del gruppo Azimut, pag. 7).
Gabriele Blei, ad di Azimut Holding, ha detto: “Siamo entusiasti di poter proseguire con Electa Ventures e il suo fondatore Simone Strocchi la strada dell’innovazione con uno strumento come IPO Club 2 che proponendosi come società di investimento a lungo termine sosterrà l’imprenditoria italiana con effetti positivi concreti in termini di nuovi posti di lavoro, ricerca e innovazione, salvaguardia del know how industriale. Un approccio in linea con i progetti portati avanti nei private markets da alcuni anni a livello di Gruppo, in Italia e non solo, e che oggi superano i 7 miliardi di euro di masse”.
Simone Strocchi, fondatore e managing partner di Electa Ventures, ha dichiarato: “Come team Electa, insieme ai miei soci Angela Oggionni, Daniela Deghi e Luca Magliano, stabiliamo con Azimut un nuovo primato, registrando in poche settimane un overbooking sulla riedizione di IPO Club, fulcro di un ecosistema di investitori appassionati, sempre più forte e determinato a sostenere, con le nostre formule innovative di prebook e di PIPE strutturato, la crescita di eccellenze imprenditoriali accompagnandole e supportandole sui listini borsistici e condividendone le performance con approccio di long term investor. Non abbiamo mai smesso di affiancare gli imprenditori per favorire la crescita e il consolidamento di settori importanti, contribuendo a creare campioni nazionali ed internazionali a governance e trazione italiana. Oggi il rilancio entusiastico con Azimut della seconda versione di IPO Club ci dà una soddisfazione particolare perché avviene in un contesto di mercato dove è davvero urgente connettere, in fairness, risparmio italiano e imprese autoctone virtuose per rispondere alle crescenti proposte sponsorizzate da capitali stranieri, vestite con l’attrattività di una scala di valorizzazione apparentemente generosa che contempla pattuizioni articolate, spesso preludio di trasferimento della governance in mani non italiane”.