Ansaldo Energia, che fa capo a Cdp Equity e a Shanghai Electric, sta preparando un aumento di capitale da 300 milioni euro, finalizzato a ripagare il bond da 260 milioni di euro della società, in scadenza a fine aprile 2020. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui Ansaldo Energia, assistita da Vitale&Co e dai legali di Chiomenti, la scorsa settimana avrebbe incontrato le banche, supportate, secondo Reorg, da Pjt Partners e Clifford Chance.
L’azienda punta a rivedere la struttura del debito, alla luce del suo nuovo piano industriale (si veda qui il comunicato stampa), che prevede: riduzione dei costi, razionalizzazione delle partecipazioni, vendita di alcuni asset per 150 milioni di euro. Tra essi rientra la controllata americana Psm, che fa gola a Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi.
Il bond in questione era stato originariamente emesso per 420 milioni di euro nel 2015 con una scadenza 28 aprile 2020 e cedola 2,875%. Successivamente, nel maggio 2017, il gruppo ha emesso un nuovo bond da 350 milioni di euro con scadenza maggio 2024 e cedola 2,75% e contestualmente lanciato un’offerta di acquisto sul vecchio bond per massimi 250 milioni di euro, che si era conclusa con acquisti per 159,15 milioni di euro del vecchio bond, del quale quindi erano rimasti in circolazione gli attuali circa 260 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). L’azienda ha precisato che non prevede alcuna modifica ai termini e alle condizioni dei prestiti obbligazionari in essere.
Nell’aprile 2019 Ansaldo Energia ha stretto una serie di accordi con le banche finanziatrici (si veda qui il comunicato stampa di allora), che prevedono la modifica dei contratti di finanziamento in essere nel senso di :
“(i) eliminare l’obbligo della società di verificare il rispetto del parametro finanziario “leverage ratio” (i.e. il rapporto tra indebitamento finanziario netto e ebitda adjusted) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018;
(ii) incrementare il medesimo parametro finanziario “leverage ratio” per gli esercizi 2019 e 2020, che non potrà essere superiore a, rispettivamente, 5x e 4,8x, in luogo dei 4x attualmente previsti;
e (iii) ridurre il parametro finanziario “interest cover ratio” (i.e. il rapporto tra ebitda adjusted e interessi passivi netti) per il primo semestre dell’esercizio 2019, che non potrà essere inferiore a 3,5x, in luogo dei 4x attualmente previsti”.
La nota di aprile 2019 precisava anche “’intesa relativa a tali modifiche è stata raggiunta alla luce del nuovo business plan approvato dall’organo amministrativo della società tenendo altresì conto dell’impegno assunto, in data odierna, dall’azionista di maggioranza CDP Equity spa, con il consenso dell’altro socio Shanghai Electric Corporation, a supportare la società mediante un finanziamento soci postergato di importo pari a Euro 200 milioni, da erogare entro il 31 maggio 2019, con scadenza al 31 dicembre 2024″.
Ansaldo Energia ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati per 1,17 miliardi di euro, un ebitda di 151,17 milioni , una perdita di 232 milioni e un debito finanziario netto di 930,5 milioni (si veda qui il bilancio 2018).
Ansaldo Energia fa capo interamente a Cdp Equity e a Shanghai Electric, con quest’ultima che aveva comprato da Cdp Equity una quota del 40% del capitale del gruppo italiano nel 2014 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo 0,1% del capitale è in mano al management. Leonardo spa aveva ceduto il 40% di Ansaldo Energia nel 2013 (si veda altro articolo di BeBeez), siglando un accordo che prevedeva la possibilità di cedere a Cdp Equity il restante 15% entro fine 2017. In quell’occasione, nel 2013, Cdp Equity aveva contemporaneamente acquisito anche il 44,5% del capitale in portafoglio a First Reserve, il tutto sulla base di una valutazione di Ansaldo Energia di un miliardo di euro e pagando l’equity 657 milioni.
Nel luglio 2017, Leonardo aveva esercitato la sua opzione di vendita sulla quota del 15% di Ansaldo Energia che ancora possedeva (si veda altro articolo di BeBeez). L’annuncio ufficiale del passaggio della quota del 15% non ci fu, ma nella Relazione sui risultati dei nove mesi al 30 settembre 2017 di Leonardo si leggeva che “nel corso del mese di luglio Leonardo ha esercitato l’opzione put sul 15% della partecipazione in Ansaldo Energia, quota residuale mantenuta in capo al gruppo nell’ambito della cessione a Cassa Depositi e Prestiti perfezionatasi nel 2013. L’esercizio di tale opzione ha consentito di incassare 144 milioni di euro da Cdp Equity”.
(Articolo modificato alle ore 8.20 del 25 febbraio 2020, si aggiungo informazioni di background sul piano industriale e sui conti 2018)