Per rendere più agevole la cessione di Ferroli, produttore di caldaie e climatizzatori con sede a San Bonifacio (Verona), a cui stanno lavorando da inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez), Attestor Capital, con il suo partner di gestione degli investimenti Oxy Capital, ha acquisito un ulteriore 36% del capitale dell’azienda dalla famiglia Ferroli (in particolare dalle figlie del fondatore Paola, Alessandra e Francesca).Lo ha scritto nei giorni scorsi la stampa locale (si veda qui TGVeronaTelenuovo).
La famiglia quindi ora resta proprietaria soltanto del 4% (suddiviso tra Michela e Cristina), mentre i due fondi possiedono il 96%. L’acquisizione è stata condotta attraverso River spa, società controllata da Trinity Investments Designated Activity Company, a sua volta controllata da Attestor e già proprietaria del 60% dal 2015.
Fondata nel 1955 da Dante Ferroli, l’azienda termomeccanica era passata sotto il controllo dei due fondi nel 2015, che, nell’ambito di un accordo di ristrutturazione del debito, avevano acquisito il 60% del capitale per 60 milioni di euro. La società nel giugno di quell’anno aveva infatti depositato la domanda di concordato in bianco presso il Tribunale di Verona (si veda altro articolo di BeBeez) e nell’ottobre 2015 aveva poi depositato l’accordo di ristrutturazione del debito redatto sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez), che era stato successivamente omologato dal Tribunale. L’accordo era stato firmato con le istituzioni finanziatrici MPS, Banco BPM, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Sparkasse, Unicredit e AMCO (si veda altro articolo di BeBeez).
La valutazione di Ferroli oscillerebbe tra 500 e 550 milioni di euro, ma il ceo Riccardo Garrè, arrivato in Ferroli nel 2019, è più ottimista. Dopo che il gruppo ha chiuso il 2021 con 400 milioni di euro di ricavi e circa 40-45 milioni di ebitda, lo scorso giugno Garré aveva infatti dichiarato in un’intervista che quest’anno il gruppo raggiungerà “probabilmente i 500 milioni di euro di ricavi” e che “anche l’ebitda salirà al 13%, ma può arrivare al 15% nei prossimi due anni”, per questo, ha detto chiaro: “Puntiamo a rivendere il gruppo (presente in 10 paesi in tutto il mondo e con 2116 dipendenti) ad almeno 650 milioni di euro: siamo leader in Italia per quanto riguarda i sistemi ibridi,alimentabili sia a elettricità sia a gas, con un 30% delle quote di mercato, davanti a giganti internazionali come Immergas e Daikin” (si veda qui NordEstEconomia). E infatti tra gli acquirenti interessati si dice ci siano proprio la giapponese Daikin (che di recente in Italia ha acquisito Duplomatic da Alcedo sgr, si veda altro articolo di BeBeez), ma anche l’americana A. O. Smith Corporation e l’italiana Ariston.