NB Renaissance e Chequers Capital hanno annunciato la vendita di Biolchim spa, leader italiano e uno dei maggiori produttori e distributori mondiali di fertilizzanti speciali, principalmente biostimolanti, a JM Huber Corporation, una delle più grandi aziende familiari statunitensi, holding di un gruppo di aziende (CP Kelco, Huber Engineered Materials, Huber Engineered Woods e Huber Resources Corp), che ricoprono ciascuna una posizione di leadership nei settori delle specialità chimiche e minerali, idrocolloidi e legni ingegnerizzati, i cui prodotti sono utilizzati in un’ampia serie di applicazioni, tra cui agricoltura, alimenti e bevande, cura della persona, materiali da costruzione e altro (si veda qui il comunicato stampa).
Il management cederà a sua volta la sua quota di Biolchim a JM Huber, ma l’amministratore delegato Leonardo Valenti, in carica dal 2008, rimarrà alla guida dell’azienda e guiderà la prossima fase di sviluppo.
NB Renaissance, Chequers Capital e il management team sono stati assistiti nell’operazione da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici come consulente legale e da KPMG come consulente contabile e fiscale.
I due fondi avevano acquisito la maggioranza della società nell’agosto 2017, attraverso Galileo Quattro sarl, rilevandola dal fondo Wisequity III, gestito da Wise sgr, con il management che aveva mantenuto una quota di circa 8%(si veda altro articolo di BeBeez), che a sua volta aveva investito in Biolchim nel novembre 2012 e in quell’occasione era stata affiancata dai manager della società con una quota del 10% (si veda qui il comunicato stampa). A vendere allora erano stati i fondi gestiti da Imi Fondi Chiusi, Assietta Private Equity sgr e Arca sgr. Nell’agosto del 2014 la società aveva poi acquisito la bolognese Cifo (si veda altro articolo di BeBeez) e poi nel marzo 2017 il 60% di Ilsa (si veda altro articolo di BeBeez).
Con il supporto di NB Renaissance e Chequers, Biolchim ha registrato un periodo di forte crescita raddoppiando le proprie dimensioni dal 2016, con un fatturato di circa 140 milioni di euro e un ebitda di 33 milioni nel 2021, dopo aver chiuso il 2020 con 122,6 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 28,3 milioni e un debito finanziario netto di 26,6 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Questi risultati sono stati ottenuti attraverso una maggiore contribuzione dei prodotti ad alto valore aggiunto, l’espansione della presenza internazionale della società mediante l’apertura di filiali in America centrale e meridionale, Asia, Australia e Nuova Zelanda e dallo sviluppo dell’organizzazione commerciale internazionale. Anche nel 2022, il gruppo sta registrando una crescita a doppia cifra.
L’azienda ha costruito il suo successo facendo leva su un modello di business basato su un portafoglio prodotti completo che comprende diversi marchi propri come Biolchim, Cifo, Ilsa e Florimo, sull’accesso diretto alle materie prime e su una rete di vendita globale, supportata da un team altamente specializzato di agronomi, biologi e chimici impegnati nello sviluppo di prodotti e tecnologie innovative. Il gruppo vende a una base di clienti molto stabile in oltre 70 Paesi attraverso filiali commerciali internazionali e distributori specializzati.
Leonardo Valenti, ceo di Biolchim, ha commentato: “La combinazione strategica tra Biolchim e Huber è altamente sinergica in quanto le aziende hanno un’organizzazione commerciale e produttiva complementare, oltre a tecnologie e capacità di ricerca leader nel settore. Entrambe le aziende sono desiderose di collaborare, condividere le conoscenze e costruire sulle rispettive esperienze, preservando le caratteristiche imprenditoriali che hanno permesso al Gruppo di diventare leader nel settore e di registrare una crescita molto rapida negli ultimi anni, anche grazie al supporto di NB Renaissance e Chequers. L’accordo creerà nuove opportunità e posizionerà la società come uno dei player più forti nell’industria della nutrizione speciale. Sono entusiasta del promettente futuro dell’azienda”.
Stefano Bontempelli, co-fondatore e senior partner di NB Renaissance, ha aggiunto: “Siamo molto grati a Leonardo per averci scelto come suoi partner e per aver condiviso con noi il percorso di crescita davvero significativa di Biolchim in questi anni. La Società ha ottenuto risultati eccezionali grazie ad una esecuzione perfetta del piano di creazione di valore concordato al momento del nostro investimento. Biolchim rappresenta una vera e propria storia di successo non solo per i risultati finanziari conseguiti, ma anche per il contributo a rendere il settore agricolo più sostenibile ed a creare un ambiente migliore per tutti. Siamo fiduciosi che lo sviluppo del gruppo proseguirà nei prossimi anni tramite la guida di Leonardo e dei nuovi azionisti”.
Guillaume Planchon, managing partner di Chequers Capital, ha concluso: “Biolchim è un perfetto esempio di azienda italiana di medie dimensioni altamente performante, con un forte know-how industriale, alta innovazione e dinamismo commerciale supportato da manager di alta qualità. È stata un’esperienza importante e un piacere accompagnare Biolchim durante questi 5 anni di crescita ininterrotta nonostante la crisi del Covid e dell’Ucraina. Crediamo che JM Huber sia il partner ideale per aiutare Biolchim a perseguire il proprio sviluppo con significative complementarità geografiche e di prodotto e una convincente strategia a lungo termine sul mercato dell’agricoltura sostenibile”.