CMC (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna, quarto gruppo italiano nel settore delle costruzioni, è stato ammesso al concordato preventivo dal Tribunale di Ravenna. “Si tratta di un passo molto importante ai fini dell’implementazione del piano, che attesta la validità della strada intrapresa e delle azioni messe in campo fino a questo momento dal management tutto e dal primari advisor impegnati sin dal primo momento”, spiega l’azienda in una nota. CMC ha contestualmente comunicato di aver avviato una riorganizzazione interna per efficientare e rilanciare le attività industriali di lungo periodo, smentendo le voci di un coinvolgimento al Progetto Italia.
La cooperativa aveva depositato al Tribunale l’8 aprile scorso il piano e la proposta di concordato (si veda altro articolo di BeBeez), approvati come atteso all’unanimità dall’assemblea dei soci il 30 marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez) e illustrati al Ministero dello Sviluppo Economico il 4 aprile. Il piano presentato dalla società prevede la continuità aziendale della cooperativa e la soddisfazione integrale dei creditori in pre-deduzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici, ma anche la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari, con l’attribuzione di strumenti finanziati partecipativi.
La società, in tensione finanziaria come tante altre aziende del settore dell’edilizia, aveva presentato a dicembre 2018 la domanda di ammissione al concordato in bianco e all’epoca i suoi bond quotati alla Borsa del Lussemburgo erano scesi sotto gli 8 centesimi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio si trattava del bond da 325 milioni di euro a scadenza 15 febbraio 2023 e cedola 6%, che era stato emesso nel novembre 2017 per rimborsare in anticipo il bond da 300 milioni a cedola 7,5% in scadenza nel 2021; e del bond da 251 milioni a scadenza 1° agosto 2022 e cedola 6,875%. Le negoziazioni dei due bond sono state sospese lo scorso dicembre. Alla fine di giugno 2018 la semestrale del gruppo indicava che la posizione finanziaria netta di CMC era salita a 815 milioni di euro (825 milioni il dato rettificato, si veda qui la presentazione agli analisti), dai 659 milioni di fine 2017, a fronte di ricavi da costruzioni per i sei mesi di 488,2 milioni e di un ebitda di 64,8 milioni, mentre il 2017 si era chiuso con 1,085 miliardi di ricavi e 171,6 milioni di ebitda.
CMC è stata fondata a Ravenna nel 1901 da 35 muratori che costituirono la “Società anonima cooperativa fra gli operai, muratori e manuali del Comune di Ravenna”. Nel 1909 la società si fuse con quella dei Cementisti: da allora “Muratori” e “Cementisti” contrassegnano il marchio CMC. CMC oggi produce all’estero oltre il 60% del suo fatturato, è attiva in 21 Paesi di cinque continenti (Europa, Nord America, Sud America, Africa e Asia) e ha, in passato, completato progetti in oltre 40 Paesi.