La Commissione Ue lo scorso dicembre aveva dato il suo via libera alla concessione di una garanzia statale di 190 milioni di euro a Condotte (si veda qui il comunicato stampa), il gruppo di costruzioni in amministrazione straordinaria dallo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez), ma pare che il Fondo di garanzia gestito dal ministero del Tesoro, al quale possono attingere le società in procedura concorsuale ai sensi della legge Marzano, e che quindi è deputato a erogare quei 190 milioni, al momento di milioni ne abbia soltanto 90. E non si sa se e quando il governo provvederà a rifinanziarlo.
Lo ha scritto ieri il Corriere della Sera, precisando che i commissari scelti dal governo, Giovanni Bruno, Alberto Dello Strologo e Matteo Ugetti, sono per questo stati costretti a chiedere una proroga di un mese per la presentazione del piano di ristrutturazione in grado di soddisfare le richieste dei creditori. E intanto, senza quei soldi pubblici, le banche hanno deciso di non concedere ulteriori fidi complicando ancor più il quadro.
Il 30 novembre l’Italia aveva notificato a Bruxelles la garanzia temporanea di 190 milioni per far fronte al fabbisogno di liquidità per il successivo semestre e il 12 dicembre la Commissione Ue aveva dato il suo ok, sostenendo che la misura consentirà all’impresa di costruzioni di far fronte al suo urgente fabbisogno di liquidità limitando nel contempo le distorsioni della concorrenza.
“Un’uscita improvvisa di Condotte dal mercato metterebbe in difficoltà numerose imprese e condurrebbe alla perdita di molti posti di lavoro”, aveva dichiarato il Commissario Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, spiegando che “l’aiuto italiano al salvataggio approvato oggi dalla Commissione consentirà a Condotte di proseguire le proprie attività e di evitare nell’immediato ritardi nell’esecuzione di importanti opere infrastrutturali, e darà agli amministratori della società il tempo necessario per riportarla alla redditività”. L’Italia si è inoltre impegnata a notificare alla Commissione, entro un termine di sei mesi, la cessazione della garanzia statale, la liquidazione della società o un piano di ristrutturazione. La Commissione ha quindi concluso che la misura è conforme alle norme dell’Ue sugli aiuti di stato.
Intanto lo scorso 14 gennaio sono scaduti i termini per il deposito delle offerte per le partecipazioni del gruppo Condotte e della controllante Ferfina in Cossi Costruzioni spa (si veda qui il bando). Sinora la società di Sondrio era controllata al 75,01% da Condotte e al 4,99% da Ferfina, con il restante 20% in mano all’imprenditore Renato Cossi. Sembra che l’unica offerta ricevuta dalla procedura sia stata quella di Salini-Impregilo, ma non c’è ancora stato nessun comunicato ufficiale.