La cinese Tica ha rilevato per circa 840 mila euro dal Gruppo Industriale Maccaferri il ramo operativo di impresa di Sebigas srl, azienda attiva nella progettazione, costruzione e manutenzione di impianti biogas parte del Gruppo Industriale Maccaferri (si veda qui il comunicato stampa).
Sebigas costituisce la seconda acquisizione da Tica dal Gruppo Maccaferri dopo quella di Exergy (leader nella progettazione e realizzazione di impianti a ciclo rankine a fluido organico di ultima generazione), rilevata nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Exergy era stata messa all’asta dal tribunale a fine agosto 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito dall’ammissione al concordato preventivo dell’azienda a inizio giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Tica ha comprato Sebigas proprio con la controllata Tica-Exergy srl. Tica-Exergy è stata assistita in tutte le fasi dell’operazione dallo studio legale CMS. Il ramo di azienda di Sebigas acquistato da Tica include tutti gli asset e il personale attualmente in forza all’azienda oltre al portafoglio dei progetti già realizzati e il know how aziendale. La sede e gli uffici operativi di Sebigas saranno collocati ad Olgiate Olona (Varese), dove ha sede e opera anche Exergy International.
Con l’acquisizione di Sebigas il gruppo Tica prosegue nel suo percorso di rafforzamento nel mercato delle energie rinnovabili con l’obiettivo di diventare una impresa globale leader nella fornitura di tecnologie sostenibili per l’ambiente nel settore HVAC (recupero di calore e rinnovabili). Facendo leva sulle sinergie e le diverse competenze tecniche Tica, Exergy e Sebigas saranno in grado di presentarsi come un operatore forte e molto competitivo nel mercato a livello globale e contribuire con le proprie soluzioni alla decarbonizzazione del settore energetico, uno degli obiettivi sempre più urgenti e condivisi da governi, comunità scientifica e associazioni impegnate nella lotta al cambiamento climatico.
“Crediamo che Sebigas abbia un team di professionisti molto competente capace di offrire ai clienti le migliori soluzioni per operare nel mercato del biogas. Ristabiliremo al più presto la sua presenza nel mercato. In più, Sebigas potrà far leva sulle competenze tecniche e di marketing di Exergy e Tica per esplorare nuove opportunità di business in vari mercati e settori e acquisire client in nuovi territori, soprattutto nell’area Far East”, ha commentato Jiang Li, presidente del Gruppo Tica.
Fondata nel 1991, Tica è un’azienda specializzata in sviluppo, produzione, vendita e servizi di sistemi HVAC e soluzioni per il recupero termico. Con stabilimenti produttivi, centri di ricerca, uffici commerciali in tutti i maggiori mercati mondiali, l’azienda è oggi uno dei quattro principali brand del mercato HVAC in Cina. Nel 2015 l’azienda è entrata nel settore dell’energia a seguito di una joint venture strategica siglata con l’americana United Technology Corporation (UTC) che ha trasferito a Tica le attività di UTC legate al business dei cicli rankine a fluido organico (ORC) e del suo prodotto PureCycle.
Con 80 impianti in portafoglio in tutto il mondo per una capacità totale di 70 MWe e un track record di oltre 8.700 ore l’anno di funzionamento alla massima potenza Sebigas è uno dei principali fornitori di impianti di biogas.
Per quanto riguarda le altre società del Gruppo Maccaferri, Officine Maccaferri ha depositato nel maggio scorso presso il Tribunale di Bologna la richiesta di concordato preventivo con riserva, dopo aver sottoscritto un accordo quadro di ristrutturazione con gli investitori riuniti sotto la sigla Ad Hoc Group (AHG), cioé il gruppo di obbligazionisti che detiene il 54% del bond da 190 milioni di euro a cedola 5,75% e scadenza 2021, composto da Carlyle e dai suoi coinvestitori (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta di AHG su Officine Maccaferri è parte di una più ampia offerta relativa all’intero gruppo Maccaferri e che prevede un finanziamento ponte da 10 milioni per la controllata Seci e fino a 12,5 milioni per la controllata Samp (con ulteriori 12,5 milioni tramite il supporto di un ulteriore partner finanziario, che nella bozza di accordo del 2 marzo scorso era Muzinich). All’approvazione del piano di ristrutturazione di ciascuna società, il relativo finanziamento ponte sarà sostituito da un ulteriore finanziamento di 4 anni fornito dai membri dell’AHG, già sottoscrittori del finanziamento ponte. A valle della conclusione dell’intero processo di ristrutturazione del debito, la compagine azionaria di Samp potrà essere soggetta a un sostanziale cambiamento di controllo fino a una diluizione del 90% degli azionisti esistenti (la famiglia Maccaferri).