Gruppo Waste Italia spa ha annunciato ieri che le controllate Waste Italia Holding srl e Waste Italia spa hanno depositato presso il Tribunale di Milano il ricorso per l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo “con riserva” e che nel corso della prossima settimana chiederanno i concordato in bianco anche le controllat Sms srl e Faeco srl.
La società ha spiegato che la decisione è dovuto al fatto che il ricorso al concordato in bianco è l’unica soluzione disponibile per proteggere il patrimonio della società, dopo che Waste Italia ha ricevuto un avviso di accelerazione del bond da parte di alcuni detentori delle obbligazioni rappresentanti una quota superiore al 25% a seguito dei mancati pagamenti dei due ultimi coupon e dell’interruzione del tavolo negoziale con il Comitato dei bondholders. Tale avviso, ha reso l’intero valore nominale del bond Waste e degli interessi sul bond liquidi ed esigibili. Il tutto per un totale di 227 milioni.
Waste Italia lo scorso 16 maggio non aveva infatti pagato una prima cedola da 10,5 milioni di euro dei 200 milioni di bond quotati all’ExtraMot Pro a scadenza novembre 2019 e cedola 10,5%. L’indebitamento finanziario netto del gruppo a fine febbraio 2017 aveva raggiunto i 303,9 milioni di euro, in aumento dai 282,5 milioni di fine dicembre 2016 e dai 262 milioni di fine dicembre 2015. La società ha spiegato in una nota che la posizione finanziaria netta risulta in peggioramento principalmente per effetto dell’esposizione dell’intero valore esigibile del bond Waste, a seguito della ricezione della “Notice of acceleration” da parte degli obbligazionisti, oltre ai due coupon non pagati nell’esercizio 2016 per 21 milioni e al rateo in maturazione per interessi maturandi per un importo di 6 milioni.
Non solo. La nota di accelerazione è pervenuta anche e da parte di Bnp Paribas, titolare della revolving credit facility di 15 milioni di euro connessa al bond Waste, rendendo anche quella linea liquida ed esigibile. A garanzia del bond e della linea revolving Waste Italia Holding e Waste Italia hanno dato in pegno azioni e conti correnti.
Sostenya Group Plc controlla il 44% del capitale di Waste Italia e a sua volta fa capo per il 44% all’ex presidente Pietro Colucci, mentre il resto del capitale di Waste Italia è controllato per il 22,1% da Synergo sgr e per l’8,9% dal Comune di Settimo Torinese (tramite Azienda Sviluppo Multiservizi spa in liquidazione). Gruppo Waste italia è il nuovo nome di Kinexia. Il fondo di Synergo sgr era entrato nel capitale di Kinexia nel luglio 2014, in cambio della cessione a Kinexia della sua partecipazione in Waste Italia.