Exergy spa, azienda del settore energie rinnovabili del Gruppo Maccaferri con sede a Olgiate Olona (Varese), è stata comprata all’asta da Nanjing Tica Thermal Solution, un’azienda di Nanjing (Cina) attiva nel settore dell’energia geotermica. Il prezzo di aggiudicazione, pari a 16,5 milioni di euro, è leggermente superiore alla base d’asta (16 milioni di euro). Oltre a Exergy, è stata ceduta anche la controllata Exergy Turkey.
Nanjing Tica Thermal Solution, che è stata assistita nell’operazione da Cms. Il tribunale di Bologna, prima dell’asta aveva imposto all’acquirente di mantenere presso lo stabilimento di Olgiate Olona tutti i circa 50 dipendenti per almeno 12 mesi dopo l’acquisizione. La vendita del primo lotto dell’azienda non ha reso necessaria l’asta per il secondo lotto, che avrebbe incluso l’intero complesso aziendale, il mantenimento di almeno 35 lavoratori per almeno 3 anni e la stipula di un accordo sindacale.
Exergy era stata messa all’asta dal tribunale a fine agosto (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito dall’ammissione al concordato preventivo dell’azienda a inizio giugno (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha chiuso il 2017 con ricavi per 23,4 milioni di euro, un ebitda negativo per circa 600 mila euro e un debito finanziario netto di 28,7 milioni.
Oltre che per Exergy, il Gruppo Maccaferri ha aperto a inizio giugno la procedura di concordato con riserva anche per Seci holding, la holding con cui la famiglia Maccaferri controlla il gruppo; per Seci Energia, che è la sub-holding del comparto energetico; e per Enerray. Successivamente hanno chiesto il concordato anche la società di costruzioni Sapaba, il produttore di zucchero Sadam e la società di factoring Felsinea Factor, per un totale di 400 dipendenti coinvolti sui 4.500 totali del gruppo Maccaferri, che contestualmente ha rassicurato che era terminata la fase di entrata in concordato delle società (si veda altro articolo di BeBeez).
Il piano di ristrutturazione della holding prevede la concentrazione dell’attività del gruppo su questi settori più redditizi, come le Officine Maccaferri, il Sigaro Toscano e la Samp. L’azienda dovrà presentare il piano di riorganizzazione del gruppo entro il 4 novembre 2019. Il gruppo, presieduto da Gaetano Maccaferri e guidato dal ceo Lapo Vivarelli Colonna, è presente nel mondo con 55 stabilimenti, ha chiuso il 2017 con un fatturato pari 1,039 miliardi di euro, 118 milioni di ebitda e un debito di 750 milioni di euro, contratto per la maggior parte con Banca Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Unicredit e Banco Bpm e che include anche i 187,5 milioni di euro di bond di Officine Maccaferri e i minibond di Sampistemi spa.