
Il fondo IdeA CCR Shipping, comparto dedicato ai crediti distressed legati al settore navale gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr, ha ceduto la nave Chiara D’Amato (si veda qui il comunicato stampa). Secondo quanto risulta a BeBeez, l’ha acquistata l’armatore greco Nicolas G Moundreas, attraverso la sua NGM Energy sa. L’unità in precedenza era stata rilevata da un veicolo proprietario del fondo all’inizio del 2021.
Si tratta di una bulk carrier (trasporto di rinfuse secche) da 51.255 tonnellate di stazza e una lunghezza di 229 metri. La nave era stata costruita a JingJang, in Cina, nel 2009 (si veda ShipSpotting), e fa base a Napoli. La nave, prima di essere acquisita da Idea CCR Shipping, faceva parte della flotta del gruppo Perseveranza, gruppo armatoriale napoletano che fa capo alla famiglia D’Amato.
Ricordiamo che nell’agosto 2020 il fondo IdeA CCR Shipping, insieme agli altri finanziatori Finav (gestito dall’asset manager irlandese Davy Global Fund Management ma di cui è advisor Pillarstone Italy), Taconic Capital e Hamburg Commercial Bank AG, aveva siglato con il gruppo partenopeo un accordo di ristrutturazione sul debito da 250 milioni di euro ai sensi dell’art. 182-bis Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo, depositato presso il Tribunale di Napoli, riguardava il debito di quattro società: la capogruppo Perseveranza di Navigazione e le controllate Vis Tankers, Perseveranza Shipping; e Fertilia srl, joint venture tra il gruppo Perseveranza e la SetSea di Filippo Lembo, con sede a Torre del Greco. L’operazione prevedeva tra l’altro il trasferimento da un lato di 4 navi a Finav e dall’altro di 3 navi a DeA CCR Shipping, delle quali una era appunto la Chiara D’Amato. Nessuna indicazione, nella nota ufficiale diramata all’epoca dai soggetti coinvolti, riguardo l’ottava unità della flotta.
Si tratta della terza exit per IdeA CCR II Shipping. Nel dicembre 2019 infatti la società armatoriale veneziana Motia Compagnia di Navigazione aveva reso noto di aver rimborsato il debito al comparto shipping del fondo IdeA CCR II (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione con quest’ultimo rientrava in un’operazione di più ampio respiro di ristrutturazione dell’intero debito da 130 milioni di euro della società armatoriale nell’ambito di un accordo ex art. 182-bis della Legge Fallimentare siglato con i principali creditori, gli stessi dell’operazione Perseveranza, e che sono appunto IdeA CCR II Shipping, e anche il fondo Finav. A concedere la nuova finanza, sempre garantita da ipoteche navali, nell’ambito della ristrutturazione del debito e per il rilancio della società era stato anche in questo caso il Northern Shipping Fund. L’accordo era stato omologato dal Tribunale di Venezia il 30 ottobre 2019, mentre la sua esecuzione era iniziata il 25 novembre 2019 (si veda qui il comunicato stampa).
E lo scorso settembre IdeA CCR II Shipping era uscito dall’esposizione verso il gruppo Monteverde di Navigazione, garantita da ipoteche sulle navi Hermana e Hidalga, (si veda ShippingItaly) e per la quale il fondo era stato rifinanziato in parte con l’equity dell’armatore e in parte con finanza specializzata privata, sempre secondo quanto risulta a BeBeez.
Le tre cessioni hanno complessivamente portato al fondo più di 35 milioni di dollari e hanno consentito di monetizzare crediti che erano incagliati da diverso tempo.
Sara Bertolini, managing director di IdeA CCR Shipping, ha dichiarato: “Il mercato per la categoria di nave cui appartiene la Chiara D’Amato ha avuto un picco positivo nel corso del 2021, con performance che non si vedevano da prima del 2010. Si è pertanto presentata al fondo IdeA CCR Shipping l’occasione giusta per uscire con soddisfazione dall’investimento. L’acquirente è un armatore greco che, peraltro, manterrà l’attuale nostro gestore almeno fino alla fine del presente contratto di impiego”.
Il fondo IdeA CCR Shipping lanciato alla fine del 2018 aveva raccolto 200 milioni di dollari acquisendo dal sistema bancario italiano otto posizioni creditizie, con un sottostante di 14 navi, garantite da altrettante ipoteche navali (si veda altro articolo di BeBeez). All’iniziativa avevano aderito tre delle banche già partner del fondo (Banco Bpm, Banca Ifis e UBI Banca, si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2019 il fondo aveva concluso tre reimpossesamenti, che l’avevano portato a diventare proprietario di una flotta di 4 navi, di cui tre Oil-Chemical Tanker Ice Class (Korsaro di K-Ships, Nike di K-Ships, Aethalia di Elbana di Navigazione) e una Aframax tanker (Neverland Dream di Finaval) per il trasporto del greggio. A novembre 2019 il fondo aveva poi chiuso una quarta operazione, che era consistita nel rimborso di un suo credito: l’armatore-debitore aveva infatti rifinanziato la sua flotta grazie a un nuovo finanziamento ottenuto da operatori del Nord Europa e il fondo di Dea Capital era stato quindi rimborsato.