Un fondo della strategia di special situations di JPMorgan Global Alternative (gruppo JPMorgan Asset Management) sosterrà il rilancio di Walcor, storico produttore cremonese di uova di Pasqua e monete di cioccolato (si veda qui il comunicato stampa) ammessa al concordato preventivo in continuità dal Tribunale di Cremona lo scorso 29 aprile (si veda qui La Provincia di Cremona).
L’operazione è avvenuta a valle di un processo competitivo di ricerca di un investitore, gestito da Brera Advisory, società di consulenza di Milano specializzata in operazioni di m&a. JP Morgan AM è stata assistita dallo Studio Legale BonelliErede e da WAI Capital Management come advisor finanziario.
La ristrutturazione di Walcor prevede il ritorno a un ebitda positivo nel 2021 e l’ingresso con una quota di maggioranza di JPMorgan per tornare al fatturato di 60 milioni, ossia ai livelli pre-crisi. Il progetto di rilancio nel dettaglio prevede la compartecipazione dei creditori a un veicolo di investimento gestito dall’asset manager e, dopo il processo amministrativo di valutazione dell’investimento, anche da Invitalia.
Walcor è stata infatti iscritta nel registro dei marchi storici di eccellenza italiana nel novembre 2020: in questo modo, ha maturato i requisiti per accedere al supporto statale di cui all’art. 43 del decreto Rilancio: sono state pertanto avviate subito le trattative con Invitalia, gestore del Fondo di intervento per la salvaguardia dell’occupazione e della continuità.
Walcor, attiva dal 1954, conta più di 400 addetti. Nata come laboratorio artigianale che produceva il classico graffione cremonese, l’azienda si è specializzata in seguito in monete di cioccolato, soggetti cavi e uova di cioccolato. La società è entrata in crisi nel 2019, ed è stata acuita dalla scomparsa improvvisa per un malore l’11 ottobre di quell’anno del socio di maggioranza Carlo Santini, 55 enne titolare dell’azienda con il fratello Aldo (si veda La Provincia di Cremona). All’epoca la società aveva avviato un percorso di ristrutturazione del debito e di risanamento (oggi rafforzato dall’intervento del nuovo investitore), tramite l’assistenza degli advisor Daniela Savi, Danilo Tomasi e Francesco Santangelo. Nell’aprile 2020 l’azienda ha depositato una domanda di concordato preventivo con continuità aziendale, nel tentativo di preservare la produzione, oltremodo condizionata dalla emergenza sanitaria COVID-19 che ha colpito il settore dal marzo 2020, a causa delle restrizioni governative nel periodo commerciale di maggior interesse (si veda qui l’ammissione). Contestualmente Walcor si è dotata di un nuovo management, guidato dall’ad Attilio Capuano, manager di grande esperienza del settore del cioccolato, con diverse aziende di riferimento nel suo curriculum, tra cui Ferrero. Nel 2020 la società ha conseguito ricavi per 20 milioni, a fronte di un ebitda negativo.
Per il Fondo di Salvaguardia Imprese quello in Walcor sarebbe il quarto intervento. Il primo è stato, nel luglio del 2020, sulla Corneliani, in cui il Fondo si era impegnato a versare 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Fondi effettivamente versarti alla fine dello scorso marzo, cui si è aggiunto un versamento di 7 milioni da parte di Investcorp (si veda altro articolo di Bebeez). Il secondo intervento risale alla fine dello scorso febbraio, quando il Fondo si è impegnato a intervenire anche sul produttore comasco di filati di seta Canepa, affiancando un investitore tedesco in turnaround il cui profilo calza perfettamente quello di Certina Holding (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, il terzo, per cui sono ancora in corso trattative, sarebbe nel gruppo Cerutti, storico gruppo specializzato in macchine da stampa per rotocalchi e imballaggi flessibili, che vedrebbe il Fondo di Salvaguardia affiancare un gruppo di noti imprenditori italiani (si veda altro articolo di BeBeez).