di Paola Stringa e Giuliano Castagneto
Un think tank per affrontare le crisi d’impresa. Si chiama Krino, dal verbo greco da cui discende la parola crisi e lo ha fondato un gruppo di 28 studi legali italiani e internazizonali allo scopo di offrire un supporto pratico e costruttivo per l’applicazione il più possibile omogenea della composizione negoziata delle crisi (si veda qui il comunicato stampa).
I soci promotori dell’iniziativa (si veda tabella in pagina) comprendoo diversi protagonisti del legal advisory della finanza italiana come Allen & Overy, BonelliErede, Cleary Gottlieb, Clifford Chance, Deloitte, Dentons, DLA Piper, Freshfields, Gianni & Origoni, Giliberti Triscornia, Hogan Lovells, Latham & Watkins, Legance, Orrick, Portolano Cavallo, Simmons & Simmons, Ashurst, Linklaters, Delfino e Associati, White & Case.
L’associazione ha l’obiettivo di predisporre delle linee guida operative al fine di uniformare le prassi in casi di crisi d’impresa e svolgere così iniziative anche in collegamento con altre istituzioni, per la ricerca, lo studio e la pubblicazione di contributi e pronunce giurisprudenziali sul tema ed è aperta a tutti gli studi legali professionali che abbiano al proprio interno un’area di specializzazione nel settore della crisi d’impresa, nonché ad altri professionisti del settore in qualità di soci onorari.
Krino si propone anche di facilitare il dialogo e il confronto tra le parti coinvolte in una crisi come magistratura, accademia, avvocatura, istituzioni, ordini professionali, altre associazioni del mondo giuridico ed economico e operatori del settore.
L’associazione è composta da un Consiglio Direttivo formato da 5 membri: Paolo Manganelli (Ashurst, con il ruolo di presidente), Daniela Andreatta (Orrick, con il ruolo di segretario), Linda Morellini (Giovanardi Studio Legale, con il ruolo di consigliere), Andrea Novarese (White & Case, con il ruolo di consigliere) e Paolo Rinaldi (Studio Rinaldi, con il ruolo di tesoriere).
Ha dichiarato Manganelli: “Riteniamo di aver dato una risposta concreta all’esigenza, da più parti avvertita, di maggiore organizzazione, confidando di poter contribuire a una semplificazione del processo e ad un miglior coordinamento tra tutti gli operatori nel settore della crisi d’impresa”.
A quest’ultimo proposito, ricordiamo che alla fine della scorsa settimana è stato pubblicato in
Gazzetta Ufficiale i
l Decreto Legislativo del 17 giugno 2022, n. 83, che contiene le modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) e che entrerà in vigore il
prossimo 16 luglio (si veda
altro articolo di BeBeez). In particolare, la nuova versione del Codice della Crisi (ex Legge Fallimentare) elimina le
procedure di allerta e di
composizione assistita della crisi, immaginate dal Codice della Crisi d’Impresa
prima versione, per sostituirle con il nuovo istituto della
composizione negoziata della crisi, partito già a metà dello scorso novembre 2021 (si veda
altro articolo di BeBeez).