Non sono arrivate offerte al Tribunale di Torre Annunziata entro il termine dello scorso 19 luglio per il pacchetto di 13 navi portarinfuse secche e liquide, più il personale marittimo e di terra, di proprietà di Rbd Armatori e messo all’asta con un’offerta minima di 200 milioni di dollari.
Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’apertura delle buste con le offerta era prevista per oggi e che solo pochi giorni fa il comitato dei creditori e i curatori non avevano accettato l’offerta di Pillarstone Italy per rilevare 7 delle 13 navi al prezzo di 185 milioni.
Pillarstone Italy ha in mano 560 milioni di euro lordi di crediti della compagnia armatoriale rilevati circa un anno fa da Banco di Napoli (Intesa Sanpaolo), da Mps e da Mps Capital Services (si veda altro articolo di BeBeez). Altri 260 milioni di crediti verso Rbd sono in portafoglio a Goldman Sachs e Deutsche Bank, che a loro volta avevano rilevato crediti, rispettivamente, per 208 milioni da Unicredit e Ge Capital e 51 milioni da Banco Popolare.
Sino a poche settimane fa si diceva che il dossier fosse all’attenzione della statunitense Star Bulk Carrier e della sua collegata italiana Augustea Atlantica, ma poi nessuna offerta concreta è arrivata.
A complicare la vendita ci sarebbero diversi fattori, tra cui l’opposizione legale avviata dalla stessa Pillarstone Italy nei confronti dei curatori e del comitato di creditori, nonché il crollo del mercato delle navi cisterna che renderebbe meno attraente il prezzo minimo d’acquisto della flotta stabilito a metà maggio dal tribunale (scarica qui la perizia).