Pro-Gest spa, gruppo leader in Italia nella produzione di carta ondulata da riciclo controllato dalla famiglia Zago, ha annunciato ieri la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione e soprattutto di Sergio Iasi nel ruolo di chief restructuring officer, che avrà il compito di riposizionare il gruppo, che sta attraversando un momento particolarmente delicato (si veda qui il comunicato stampa). Iasi è esperto di ristrutturazioni aziendali, avendo ricoperto lo stesso ruolo di cro in Officine Maccaferri e Trevi Finanziaria.
Nella nota diffusa ieri, si legge che “obiettivo principale del management team sarà quello di attuare un nuovo piano industriale, basato su una struttura finanziaria sostenibile nel lungo termine grazie a un’efficace strategia di deleverage e alla dismissione di asset non strategici“.
A proposito di debito ricordiamo che a fine settembre 2023 l’indebitamento finanziario netto era di 550,2 milioni di euro, a fronte di 429,5 milioni di euro di ricavi e 69,3 milioni di ebitda normalizzato (si veda qui la presentazione agli analisti dei risultati dei nove mesi 2023). Il 2022 si era chiuso invece con ricavi per 826,1 milioni e un ebitda normalizzato di 133,9 milioni.
Il debito di Pro-Gest include diversi bond. Ricordiamo che a fine 2020 la piattaforma di Global Credit di Carlyle, tra i principali obbligazionisti della società, si era impegnata a sottoscrivere un totale di 200 milioni di euro di bond Pro-Gest (si veda altro articolo di BeBeez) per rifinanziare il debito esistente e supportare la crescita del gruppo che da più di un anno era alla ricerca di una soluzione per mettere in sicurezza la struttura finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, Carlyle ha poi sottoscritto a fine 2020 un bond da 90 milioni e un altro da 35 milioni di euro, entrambi con scadenza 2025, appunto per rifinanziare il debito del gruppo e delle controllate Cartiere Villa Lagarina spa e Tolentino spa. In aggiunta, Carlyle si era impegnato a sottoscrivere altri bond emessi dalla controllata Cartitalia srl sino a un massimo di 75 milioni di euro. Questi ulteriori 75 milioni di euro di bond, sempre a scadenza dicembre 2025, sono poi stati emessi e sottoscritti nel giugno del 2021 con l’obiettivo di supportare la crescita del gruppo (si veda qui il comunicato stampa).
Già nella presentazione dei risultati dei nove mesi 2023, pubblicati i 7 dicembre 2023, si leggeva che “sono attualmente al vaglio varie opzioni (tra cui vendita di attività/rifinanziamento dell’indebitamento/iniezioni di capitale) per far fronte al finanziamento. E’ in corso un processo di dismissione di alcune attività immobiliari di base del gruppo, nonché di altre attività non di base di minore importanza. Tuttavia, prevediamo che tali cessioni vengano effettuate dopo il finanziamento dell’attuale indebitamento” e ancora “confermiamo che non è in corso alcun default per quanto riguarda l’indebitamento in essere”. Una precisazione, questa, a cui però è comunque seguito il downgrade del rating da parte di S&P Global Ratings a CCC da CCC+ (si veda qui il comunicato stampa).
Secondo quanto riferito da Reorg nei giorni scorsi, il gruppo sta lavorando a una modifica delle condizioni del prestito obbligazionario unsecured con cedola 3,25% da 250 milioni di euro a scadenza 2024, che potrebbe essere quindi allungata, contestualmente al potenziale apporto di nuovi fondi e, come detto, alla vendita di asset non strategici. Non è ancora chiaro chi potrebbe iniettare la nuova finanza: se il gruppo di obbligazionisti ad hoc, che detiene oltre il 50% delle obbligazioni non garantite e che comprende i fondi DWS e Cheyne Capital, e che sta lavorando con Houlihan Lokey e Linklaters e ha già mostrato la sua disponibilità a investire nell’azienda; se sarà l’azionista della società oppure un soggetto terzo. Per esempio Pillarstone, così come ipotizzato nelle scorse settimane dal Sole 24 Ore.
Intanto almeno il primo passo è stato fatto. A Iasi è stata infatti affidata la responsabilità della gestione straordinaria del business, volta a supportare il piano di rilancio della società, a partire dalla revisione dei piani industriali e finanziari, la gestione delle prossime scadenze finanziarie della società e delle sue controllate, nonché l’adozione di eventuali altre iniziative necessarie a seguito di un’attenta valutazione della struttura patrimoniale attuale del gruppo e delle operazioni recenti.
Il nuovo Cda comprende, oltre a Iasi (consigliere indipendente), anche Massimo Lucchini (consigliere indipendente), Domenico Livio Trombone (consigliere indipendente), Francesco Zago (ceo, con responsabilità della gestione ordinaria del business) e Valentina Zago, Domenico Livio Trombone (presidente). Il fondatore, Bruno Zago, ricoprirà il ruolo di presidente onorario del gruppo