E’ stato finalmente firmato da JP Morgan Asset Management nei giorni scorsi il contratto di compravendita relativo al salvataggio di Pernigotti, lo storico produttore di cioccolato e torrone di Novi Ligure, controllato dal luglio 2013 dal gruppo familiare turco Toksöz, attivo nei settori alimentare-dolciario, farmaceutico ed energetico (si veda altro articolo di BeBeez).
Nello specifico l’investimento sarà condotto dal nuovo fondo Lynstone Special Situations Fund II, che ha chiuso la raccolta lo scorso giugno con 2,4 miliardi di dollari di impegni, da investire in aziende quotate e non quotate, in situazione di stress e distress in Europa e in America, lungo tutta struttura del capitale (si veda qui il comunicato stampa).
BonelliErede ha assistito JPMorgan AM – Global Special Situations Group sul piano legale, mentre advisor finanziario è stato Wai Capital Management. Il Gruppo Toksoz è stato invece assistito dallo studio legale Nunziante Magrone.
Che le traversie del gruppo si sarebbero concluse entro il 30 settembre lo avevano riferito i sindacati lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez), precisando che il controllo della società sarebbe stato acquisito da JP Morgan AM, che in precedenza in Italia ha rilevato anche Wal-cor, storico produttore cremonese di uova di Pasqua e monete di cioccolato, il cui concordato preventivo è stato omologato a fine febbraio dal Tribunale di Verona, in quel caso sulla base di un piano che prevede, oltre all’intervento del team Global Special Situations di JP Morgan Asset Management, anche Invitalia, attraverso il Fondo di intervento per la salvaguardia dell’occupazione e della continuità (si veda altro articolo di BeBeez).
Il progetto del fondo Usa è chiaramente quello di accorpare i due gruppi in modo da creare un unico polo del cioccolato. Intanto il primo obiettivo è quello di riprendere l’attività produttiva il prima possibile, in maniera da intercettare la campagna di Natale. E infatti in una nota diffusa dal Ministero dello Sviluppo Economico si legge che il coinvolgimento di JPMorgan “viene valutato positivamente, ma il ministero riterrà davvero sbloccata la situazione solo quando sarà nuovamente operativa la fabbrica con l’auspicata ripresa della produzione”.
Pernigotti è uno storico produttore di cioccolato e torrone di Novi Ligure, dove è stata fondata nel 1868 da Stefano Pernigotti. Era stata ceduta da Stefano Pernigotti nel 1995 alla famiglia Averna, dopo la scomparsa dei due figli ed eredi in Uruguay, a causa di un incidente stradale. Averna a sua volta aveva ceduto Pernigotti nel luglio 2013 al gruppo Toksöz. L’operazione, era stata portata a termine dalla controllata di Toksöz, Sanset, per un enterprise value di 60-70 milioni euro, sulla base di un fatturato di allora di circa 75 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Toksöz ha poi chiuso lo stabilimento di Novi Ligure nel novembre 2018, senza dismettere il marchio, mentre nel 2019 ha venduto il ramo d’azienda I&P, insieme al marchio Pernigotti Maestri Gelatieri e le relative strutture commerciali e produttive, a MEC3–Optima spa, leader mondiale nella produzione di ingredienti per il gelato, controllata dal fondo di private equity Charterhouse (si veda altro articolo di BeBeez).
Pernigotti è da tempo in difficoltà. La società aveva chiuso il 2020 con 19,1 milioni di euro di ricavi, un ebitda negativo di 11,9 milioni e un debito netto di 3,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).