Si chiuderà a breve il salvataggio di Industria e Innovazione, società quotata a Piazza Affari e specializzata nel settore delle energie rinnovabili, ma anche proprietaria di un portafoglio di partecipazioni industriali (RCR Cristalleria Italiana, Mediapason) e immobiliari (Red. Im srl, proprietaria dell’area industriale dismessa ex Saffa nei comuni di Magenta e Boffalora Sopra Ticino).
Consob, infatti, a fine dicembre ha dato il via libera alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’aumento di capitale deliberato lo scorso giugno e annunciato lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez).
Sponsor dell’operazione è stata Banca Akros, assistita dallo studio legale Bird & Bird. Advisor legale dell’operazione è stata PwC Legal.
Come noto, Industria e Innovazione la scorsa primavera aveva sottoscritto con le banche finanziatrici (Credito Valtellinese e Mps) un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge fallimentare, poi omologato dal Tribunale di Milano, reso possibile dall’intervento di PLC Group spa, che si è offerto di acquisire la maggioranza del capitale della società, sottoscrivendo un aumento di capitale riservato da 43 milioni di euro, a fronte del conferimento delle partecipazioni totalitarie detenute nelle controllate PLC System e PLC Service (si veda qui il comunicato stampa). Nell’ambito degli accordi di ristrutturazione, la partecipazione del 10% in Officine CST era stata acquisita dalla stessa Officine CST (scarica qui il comunicato stampa).
Con sede ad Acerra (Napoli), PLC Group, che opera nel settore delle energie rinnovabili, realizzerà così un’operazione di reverse listing. Il prospetto informativo spiega che “ad esito degli aumenti di capitale, in ipotesi di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale in opzione da parte dei soci, PLC Group spa verrà a detenere n. 530.209.618 azioni (pari all’88,32% del capitale sociale post aumenti di capitale) ed eserciterà il controllo di diritto sull’emittente ai sensi dell’articolo 93 del D. Lgs. n. 58/98. (…) Ove nessun azionista eserciti il diritto di opzione spettante nell’ambito dell’aumento di capitale in opzione e si attivi integralmente la garanzia incondizionata ed irrevocabile di sottoscrizione rilasciata da PLC Group spa, quest’ultima verrebbe a detenere il 94,56% del capitale sociale post aumenti di capitale e il flottante ammonterebbe al 5,44% (al riguardo, il Consiglio di amministrazione di PLC Group spa del 12 settembre 2017 ha deliberato, per il caso di superamento della soglia partecipativa del 90% in INDI, di ripristinare il flottante ai sensi dell’articolo 108, comma 2, del D. Lgs. n. 58/98)”.