Perini Navi, cantiere di Viareggio (Lucca) attivo nella progettazione e costruzione di superyacht, ha annunciato che presenterà al Tribunale di Lucca domanda di concordato in bianco. L’azienda punta così a superare un momento di tensione finanziaria, aggravata dall’emergenza innescata dal coronavirus. L’obiettivo è intraprendere un percorso finalizzato alla ristrutturazione del debito, mediante un accordo ai sensi dell’articolo 182 bis della Legge fallimentare, al fine di salvaguardare l’operatività e la continuità aziendale.
Perini Navi, marchio storico fondato nel 1983 da Fabio Perini, è attivo nella costruzione di imbarcazioni a vela oltre i 40 metri di lunghezza ed è sinonimo di eccellenza nel segmento delle unità a vela di alta gamma, così come Sanlorenzo lo è in quello degli yacht a motore. Perini Navi è attualmente posseduta dalla famiglia Tabacchi e da Lamberto Tacoli tramite Felix srl, e da Fabio Perini anche indirettamente. Perini Navi ha chiuso il 2018 con ricavi per 65,5 milioni di euro, un ebitda negativo di 4,25 milioni, una perdita di 8,3 milioni e un debito finanziario netto di 26,42 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus). Solo tra il 2016 e il 2018 la società ha accumulato perdite per 55 milioni e addirittura 140 milioni negli ultimi 9 anni.
Intanto Sanlorenzo, il cantiere italiano produttore degli omonimi yacht quotato in Borsa dal 10 dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez) ha reso noto il 21 maggio scorso che sta valutando l’acquisto della maggioranza del capitale di Perini Navi (si veda qui il comunicato stampa), così come anticipato da MF Milano Finanza. A tal fine, ha ottenuto un periodo di esclusiva dai soci. Si tratterebbe di un’operazione coerente con il modello di business di Sanlorenzo, che inoltre le permetterebbe di ampliare il perimetro di attività e consolidare ulteriormente la propria presenza nel settore dei superyacht.
Sanlorenzo, guidata dal presidente esecutivo Massimo Perotti, realizza una produzione limitata di yacht di lusso all’anno, progettati e costruiti secondo le richieste, lo stile e i desideri di ogni singolo armatore. La sede principale del cantiere è situata ad Ameglia (La Spezia) nel parco naturale di Montemarcello-Magra, sulle rive del fiume Magra. Una seconda divisione ha sede a Viareggio, cuore storico della nautica italiana, una terza divisione ha sede a Massa, mentre la produzione di superyacht avviene nella sede di La Spezia. E’ uno dei 20 maggiori costruttori di imbarcazioni sopra i 24 metri secondo la classifica Global Order Book, pubblicata ogni anno dalla rivista americana di settore Showboats International. L’azienda impiega circa 480 persone, collabora con una rete di 1.500 aziende artigiane e conta 4 siti produttivi situati a La Spezia (SP), Ameglia (SP), Viareggio (LU) e Massa (MS). La produzione di Sanlorenzo è articolata in 3 divisioni: yacht, superyacht e bluegame (sport utility yacht).
Questo mese l’azienda ha incassato un finanziamento da 10 milioni di euro da Cdp per sostenere i nuovi investimenti previsti per il periodo 2020-2022 (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione contribuirà allo sviluppo e alla introduzione sul mercato di innovazioni e di tecnologie d’avanguardia nel panorama della nautica, la cui ricerca sarà fortemente orientata a principi di sostenibilità. Con questo finanziamento, Cdp sostiene la competitività dell’azienda anche in un’ottica di tutela dell’occupazione, dell’operatività della filiera nautica e delle imprese dell’indotto.
Nel 2019, i ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht Sanlorenzo sono stati di circa 456 milioni di euro, l’ebitda rettificato di 66 milioni, il risultato netto di di 27 milioni e la posizione finanziaria netta di 9,1 milioni. L’azienda ha chiuso il primo trimestre 2020 con: ricavi per 97,9 milioni di euro (+11% rispetto allo stesso periodo del 2019), un ebitda consolidato di 13,3 milioni (+45%), un risultato netto in rialzo dell’88,2%, da 3,2 a 5,9 milioni di euro e una posizione finanziaria netta in discesa da 73,1 a 60,7 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, la divisione yacht ha generato ricavi netti per 64,2 milioni (65,7% del totale); quella superyacht ha registrato ricavi netti per 27 milioni, (27,6% del totale) mentre quelli della divisione bluegame ammontano a 6,7 milioni (6,9% del totale). A livello di area geografica, l’Europa costituisce il mercato principale, con un’incidenza del 61,1% dei ricavi, seguiti dall’America (15,5% del totale). Nonostante il coronavirus, la società stima ricavi ed ebitda 2020 stabili rispetto al 2019, grazie al suo modello di business resiliente, al posizionamento high-end del marchio, alla quantità limitata e su misura di imbarcazioni prodotti e alla decisione di lavorare durante l’intero mese di agosto per recuperare il periodo di sospensione dell’attività dovuto al lockdown.