Il consiglio di amministrazione di Seci, la holding del gruppo Maccaferri, nella riunione di martedì 13 ottobre ha accettato in modo incondizionato l’offerta di acquisto avanzata a fine settembre da Carlyle e dai suoi coinvestitori Man GLG e Stellex Capital, riuniti nell’Ad Hoc Group (AHG) per l’intero capitale di Officine Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez).
Dopo il via libera all’offerta di Carlyle, Seci ha depositato l’istanza al Tribunale di Bologna per chiedere in tempi brevi l’avvio di una gara per la cessione dell’azienda, che avverrà poi coi termini stabiliti dal tribunale ma sulla base dell’offerta di Carlyle. Secondo quanto risulta a BeBeez, ad oggi non sono arrivate altre offerte vincolanti per rilevare Officine Maccaferri.
Ricordiamo che la mossa di Carlyle era stata dettata dall’irruzione sulla scena da parte del colosso francese Vinci, che attraverso una controllata aveva presentato una manifestazione di interesse (si veda altro articolo di BeBeez).Un fatto che sparigliava le carte, visto che lo scorso maggio Officine Maccaferri aveva depositato presso il Tribunale di Bologna la richiesta di concordato preventivo con riserva, dopo aver sottoscritto un accordo quadro di ristrutturazione del debito con gli investitori dell’AHG, rappresentativi della maggioranza dei 190 milioni di euro di obbligazioni di Officine Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez). Gli obbligazionisti di AHG avevano presentato un piano che prevedeva l’erogazione di nuova finanza prededucibile per 60 milioni a favore di Officine Maccaferri e che alla conclusione avrebbe diluito la famiglia Maccaferri dall’attuale 100% al 4% del capitale della società. Il piano però non era piaciuto al tribunale di Bologna, che aveva chiesto delle modifiche (si veda altro articolo di BeBeez). A quel punto Carlyle aveva modificato il piano e Officine Maccaferri avrebbe consegnato al tribunale a inizio agosto un nuovo piano che prevedeva l’erogazione di finanza per 45 milioni a un tasso di interesse inferiore rispetto a quello contestato dal tribunale (si veda altro articolo di BeBeez). Poi a fine settembre c’è stata appunto la svolta e l’offerta per l’acquisto dell’intero capitale. Quest’ultima offerta di Carlyle prevede finanza d’urgenza per 40 milioni di euro: 20 milioni saranno erogati subito, gli altri 20 milioni al passaggio delle azioni nel caso in cui AHG vinca l’asta.
L’offerta di AHG su Officine Maccaferri è parte di una più ampia offerta relativa all’intero Gruppo Maccaferri, che prevede un finanziamento ponte da 10 milioni per la controllante Seci e fino a 12,5 milioni per la controllata Samp (con ulteriori 12,5 milioni tramite il supporto a Seci e Samp da parte di un ulteriore partner finanziario, che è Muzinich). A valle della conclusione dell’intero processo di ristrutturazione del debito, la compagine azionaria di Samp potrà essere soggetta a un sostanziale cambiamento di controllo fino a una diluizione del 90% degli azionisti esistenti, cioé della famiglia Maccaferri). A valle della conclusione dell’intero processo di ristrutturazione del debito, la compagine azionaria di Samp potrà essere soggetta a un sostanziale cambiamento di controllo fino a una diluizione del 90% degli azionisti esistenti, ossia della famiglia Maccaferri). Secondo i rumor, smentiti dai diretti interessati, anche Piero Gnudi (ex ministro nel governo Monti ed ex presidente dell’Enel) e Luca Montezemolo (ex numero 1 della Ferrari), puntano a rilevare Seci (si veda altro articolo di BeBeez).
La cessione della società rappresenta un ulteriore avanzamento nelle procedure di ristrutturazione del Gruppo Maccaferri e si aggiunge: alla cessione di Agripower al Gruppo A2A attraverso la controllata Linea Group Holding (LGH) conclusa la scorsa settimana per 10,1 milioni, prezzo molto superiore alla base d’asta (si veda qui il comunicato stampa); alle 4 aziende in procedura già ammesse al concordato (Sapaba, Energy, Sebigas e Felsinea Factor). Per quest’ultima il decreto di ammissione è arrivato lo scorso 12 ottobre. In tutte queste operazioni si è lavorato per salvaguardare i livelli occupazionali.
Il Gruppo Maccaferri nel giugno 2019 ha ottenuto l’ammissione al concordato preventivo per alcune società controllate, gravato da un debito di 750 milioni di euro. La bolognese Bonfiglioli Riduttori ha presentato un’offerta per Sampingranaggi, una delle sei divisioni di Samp messe in concordato nell’autunno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). I tedeschi di Emag e un gruppo anglo-cinese sono interessati Samp Machine Tools (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre la belga Gauder & Co. si è fatta avanti per Samp Sistemi nel settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, il gruppo Maccaferri sta anche trattando la vendita di Naturalia Ingredients e Powercrop.