Tamburi Investment Partners (TIP) investirà tra i 50 e i 100 milioni di euro in Itaca Equity, la nuova holding di investimento che verrà costituita a brevissimo con l’obiettivo di promuovere, ma anche di effettuare direttamente, con mezzi propri adeguati, investimenti in capitale di rischio in aziende che attraversino periodi di difficoltà finanziarie e di necessità di riorientamento sia strategico sia organizzativo.
Lo ha annunciato nei giorni scorsi TIP (si veda qui il comunicato stampa), precisando che Itaca Equity interverrà su dossier di special situations, operando come advisor, restructuring manager ed equity provider, non acquisterà crediti deteriorati né parteciperà a operazioni o aste su NPL o UTP, ma metterà a disposizione di aziende, banche creditrici e stakeholder coinvolti, competenze e capitali, diretti o tramite club deal ad hoc. Il tutto a conferma e parziale rettifica dei rumor trapelati la scorsa settimana, che facevano supporrre un veicolo che sarebbe intervenuto anche sul fronte dei crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez).
Gianni Tamburi, a capo di TIP, aveva accennato per la prima volta al progetto in occasione del suo intervento a una tavola rotonda di Milano Capitali dedicata al private capital organizzata da Milano Finanza e di cui BeBeez è stato media partner (si veda altro articolo di BeBeez e qui la registrazione del video). Allora Tamburi aveva annunciato di voler aprire anche una nuova linea di investimento: “Non il restructuring, ma il post-restructuring. L’idea è quella di accompagnare nella fase di rilancio le aziende che sono appena passate da una ristrutturazione o uscite da una procedura”.
TIP ha lanciato il progetto insieme a tre manager di altissimo livello in questo specifico segmento: Sergio Iasi (che lo scorso marzo è stato cooptato nel Consiglio di amministrazione di Officine Maccaferri, con la carica di Chief Restructuring Officer e le deleghe operative per la revisione del piano industriale e finanziario della società e la gestione delle negoziazioni con Carlyle e i suoi coinvestitori, Sergio Iasi era stato il precedenza anche il CRO di Trevi Finanziaria, si veda altro articolo di BeBeez); Angelo Catapano (esperto di m&a e consulenza, socio di Long Term Partners); e Massimo Lucchini (ex responsabile dell’unità restructuring Italy di Unicredit ed ex responsabile del distressed & turnaround lending di Depobank).
Nella sua nota, TIP ha spiegato che “sulla scia del successo di Asset Italia, società promossa da TIP che dà agli investitori la facoltà di scegliere se partecipare alle singole operazioni proposte, si è individuata una modalità che consentirà di unire, alle aspettative e alle risorse dei family office, le ottime professionalità, le competenze e i capitali di TIP e dei partner”.
I tre manager deterranno il 60% del capitale di Itaca Equity, mentre TIP acquisirà il residuo 40%. Itaca Equity darà poi vita a Itaca Equity Holding, a cui saranno invitati a partecipare i family office interessati e nella quale TIP investirà anche direttamente. In funzione delle adesioni che perverranno dai family office, TIP ha previsto, come detto, di dedicare al progetto Itaca tra i 50 e i 100 milioni. Nella nota dedicata ai conti semestrali di TIP, diffusa lo stesso giorno di quella dedicata a Itaca, TIP scrive: “Si ritiene che l’iniziativa, per l’Italia un unicum di competenze professionali ed esperienze di investimento, possa mobilitare adesioni per numerose centinaia di milioni”. I rumor dei giorni scori riferivano che l’obiettivo è raccogliere 500-600 milioni euro.
Negli ultimi 20 anni TIP ha promosso numerosi club deal, da Interpump a Prysmian, da Datalogic a Roche Bobois, da Amplifon a Beta Utensili, da Eataly a Moncler, da Alpitour a iGuzzini/Fagerhult, oltre ad aver promosso due Club dei Club e cioé Tipo – TIP per le IPO (si veda altro articolo di BeBeez) e Asset Italia (si veda altro articolo di BeBeez), attivando complessivamente operazioni e investimenti per circa 3 miliardi di euro. Il 10 settembre scorso Tip ha annunciato un programma di riacquisto di azioni proprie, per un massimo di 20 milioni di esse, dall’11 settembre al 29 ottobre 2020 (si veda qui il comunicato stampa).
Quanto ai dati semestrali (si veda qui il comunicato stampa), l’emergenza Covid ha pesato anche sul portafoglio di TIP, che ha chiuso il primo semestre 2020 con un patrimonio netto consolidato di circa 835 milioni, dopo aver distribuito dividendi per 14,3 milioni, effettuato acquisti di azioni proprie per oltre 27 milioni e beneficiato dell’esercizio dei warrant per circa 67 milioni, in calo dai 902,5 milioni del 31 dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), ma in aumento dai circa 782,7 del 30 giugno 2019. Il conto economico ha registrato un risultato negativo pro-forma (includendo rettifiche di valore per circa 17,9 milioni di euro, come previsto dallo IAS 39 in vigore sino a fine 2017) di 26,7 milioni, rispetto a un utile pro-forma di 42 milioni al 30 giugno 2019. Il conto economico redatto secondo l’IFRS 9 (che ha sostituito lo IAS 39) ha chiuso invece il semestre con circa 15 milioni di perdita.
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