Trevi Finanziaria Industriale (Trevifin), società quotata alla Borsa di Milano e attiva nell’ingegneria del sottosuolo, controllata da FSI Investimenti e Polaris Capital Management, il 23 aprile scorso ha aggiornato gli obiettivi del piano industriale 2021-2024. Una mossa necessaria al fine di tenere conto del rallentamento registrato nell’esercizio concluso il 31 dicembre 2020 e delle prospettive del Gruppo Trevi nell’attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19 (si veda qui il comunicato stampa). La notizia è piaciuta ai mercati: il titolo Trevifin ha chiuso la seduta di oggi in rialzo del 2% a 1,24 euro.
Il nuovo piano prevede per il 2021 ricavi per 525 milioni, un ebitda ricorrente per 54 milioni e una posizione finanziaria netta di 276 milioni. Al 2024, i ricavi dovrebbero essere di 680 milioni, l’ebitda ricorrente di 96 milioni e la posizione finanziaria netta di 224 milioni. La società quindi impiegherà più tempo per raggiungere gli obiettivi di risanamento rispetto al piano industriale precedente, che prevedeva fossero centrati nel 2022. L’ampliamento dell’arco temporale dal 2022 al 2024 era già stato anticipato alle banche lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). Trevi Finanziaria fin da gennaio di quest’anno aveva avvertito che, in sede di approvazione del bilancio consolidato, avrebbe potuto verificarsi il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell’accordo di ristrutturazione sottoscritto il 5 agosto 2019 con le banche finanziatrici, cioè il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed ebitda ricorrente consolidati (si veda qui il comunicato stampa).
Le linee strategiche del nuovo piano prevedono inoltre che Trevi prosegua la sua attività come multinazionale attiva nell’ingegneria del sottosuolo a 360 gradi, attraverso due divisioni facenti capo alle controllate operative Trevi spa e Soilmec spa. Tutte le attività del Gruppo beneficiano dell’effetto sinergico e della stretta collaborazione tecnico/ingegneristica di queste due divisioni. Il nuovo piano industriale sarà condiviso con le banche finanziatrici aderenti all’accordo di ristrutturazione sottoscritto il 5 agosto 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), con le quali sono già state avviate interlocuzioni finalizzate all’ottenimento dei waiver necessari per il previsto mancato rispetto di alcuni parametri finanziari stabiliti nell’accordo di ristrutturazione medesimo, sulla base dei dati risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2020, di imminente approvazione. Inoltre, sempre in considerazione di tale aggiornamento, le discussioni proseguiranno con l’obiettivo di apportare le opportune modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell’accordo di ristrutturazione, in coerenza con i nuovi obiettivi e con il periodo previsto per il loro raggiungimento, e di prorogare alcune scadenze previste nel corso dell’esercizio in corso.
Ricordiamo che Trevi Finanziaria Industriale nel maggio 2020 aveva concluso con successo un aumento di capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, erano state sottoscritte oltre 15 miliardi di azioni, per un controvalore di quasi 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’aumento di capitale era stato distinto in una tranche da 130 milioni offerta ai soci, di cui 87,7 milioni erano stati sottoscritti tramite versamento di denaro e in particolare di cui 77,5 milioni sottoscritti da FSI Investimenti (controllata da Cdp Equity) e Polaris, come previsto all’accordo di investimento del 5 agosto 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), e per 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali banche finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 a 1 ; e in un’altra tranche da 20,8 milioni che era stato sottoscritto tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5 a 1.
Il considerevole gap temporale intercorrente tra l’accordo d’investimento e l’effettivo aumento di capitale è dovuto anche al fatto che il Tribunale di Forlì aveva inizialmente rigettato l’omologa dell’accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis sottoscritto appunto il 5 agosto 2019. Tuttavia la Corte d’Apello di Bologna il 21 gennaio del 2020 aveva accolto il conseguente rixcorso di Trevi Fin, dando via libera all’esecuzione dell’accordo stesso (qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che nel febbraio scorso Trevi Holding SE (per lungo tempo socio di riferimento di Trevi Finanziaria Industriale) e la controllata Sofitre srl hanno stipulato due accordi di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis della legge fallimentare. IFIT srl, controllata anch’essa da Trevi Holding, ha invece siglato una convenzione relativa al piano di risanamento ai sensi dell’art. 67, comma 3, lett. d della legge fallimentare. I tre piani sono fra loro strettamente connessi e integrano, di fatto, una manovra finanziaria unica, che finisce per coinvolgere anche altre società del gruppo riconducibile a Trevi Finanziaria Industriale (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Trevi è attivo a livello mondiale nell’ingegneria del sottosuolo (fondazioni speciali, scavo di gallerie e consolidamenti del terreno e realizzazione e commercializzazione dei macchinari e delle attrezzature specialistiche del settore); è anche attivo nel settore delle perforazioni (petrolio, gas, acqua) sia come produzione di impianti che come servizi prestati e nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati. Nato a Cesena nel 1957, conta più di 30 sedi e una presenza in oltre 80 Paesi. Conta 4 divisioni: la Divisione Trevi, che opera nei servizi specializzati dell’ingegneria del sottosuolo, la Divisione Petreven attiva nei servizi di perforazione petrolifera, la Divisione Soilmec, che produce e sviluppa i macchinari e gli impianti per l’ingegneria del sottosuolo e la divisione Drillmec che produce e sviluppa gli impianti per le perforazioni (petrolio, gas, acqua). Il gruppo Trevi ha chiuso il 2020 con una posizione finanziaria netta di 269,9 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), poi scesa a 285,9 milioni al 28 febbraio 2021 (si veda qui il comunicato stampa).