E’ scontro tra il gruppo specializzato in ingegneria delle perforazioni del sottosuolo quotato Trevi Finanziaria e l’azionista di controllo Trevi Holding (THSE), che fa capo alla famiglia Trevisani: quest’ultima ha chiesto la revoca del consiglio di amministrazione di Trevi. Ricordiamo che Trevi Holding detiene il 32,7% di Trevi.
Come si legge nel comunicato stampa diffuso ieri, il board ha bollato a maggioranza come “del tutto infondate e contraddittorie le motivazioni” alla base della richiesta. “Le affermazioni di THSE sono, tra l’altro, potenzialmente idonee a pregiudicare il buon esito della manovra stessa e, con essa, la messa in sicurezza” di Trevi, impegnata in un complesso piano di ristrutturazione. Secondo la famiglia, che appoggia comunque il piano di rafforzamento dell’azienda, l’attuale consiglio avrebbe generato un “deficit di legittimità” nella manovra finanziaria e del correlato aumento di capitale “connessi all’operazione di rafforzamento patrimoniale a alla ristrutturazione dell’indebitamento del gruppo”, che supera la cifra di 700 milioni di euro. Ecco perché chiede il riconoscimento di un valore del capitale esistente (equity pre-money), mettendo sul piatto anche una modifica della conversione tra debito e capitale in favore delle banche, che tuttavia non sono disponibili a rinegoziare il piano.
Lo scontro può essere dovuto al fatto che la famiglia non intende diluire la sua quota. Lo scorso dicembre la società ha infatti deliberato un aumento di capitale da 440 milioni di euro, di cui 130 milioni per cassa da parte degli azionisti attuali e 310 milioni a fronte della conversione di parte dei crediti finanziari a capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, la famiglia Trevisani non dispone di tutte le risorse necessarie a far fronte alla sua quota, per cui perderà il ruolo di socio di riferimento a favore di FSI Investimenti spa (controllata da Cdp Equity) che oggi detiene il 16,85% e del fondo di investimento Usa Polaris Capital Management, che detiene il 10% di Trevifin.
Intanto Trevi ha reso noto che la sua posizione finanziaria netta al 31 maggio 2019 era scesa leggermente a 699,3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), contro i 700 milioni di febbraio. Trevi Holding è stata ammessa dal Tribunale di Forlì al concordato preventivo in bianco nell’aprile scorso. Il tribunale ha stabilito che entro il 16 agosto la società dovrà presentare una proposta definitiva di concordato preventivo o una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione del debito (si veda altro articolo di BeBeez).