Si deciderà a breve il destino di Cerutti, storico gruppo specializzato in macchine da stampa per rotocalchi e imballaggi flessibili con sede a Casale Monferrato (Alessandria). Il Tribunale di Vercelli, infatti, dovrà decidere se accettare una delle due offerte pervenute lo scorso 3 maggio per i due rami d’azienda Officine Meccaniche Cerutti spa e della controllata al 100% Cerutti Packaging Equiment spa, entrambe dichiarate fallite nell’autunno 2020.
A fronteggiarsi sono, da un lato, la svizzera Bobst, tra i leader mondiali nell’imballaggio e proprietaria dell’ex Rotomec di San Giorgio Monferrato, dove vorrebbe trasferire gli operai assorbiti (si parla di una trentina su 255 persone, si veda qui Il Piccolo), e dall’altro un gruppo di noti imprenditori italiani, i cui nome è stato svelato soltanto nei giorni scorsi, riuniti nella newco milanese Rinascita srl. Si tratta Marco Drago (presidente del gruppo DeAgostini), Diana Bracco (presidente e ad del Gruppo Bracco), Ernesto Pellegrini (ex presidente dell’Inter, e fondatore di Pellegrini e della Pellegrini Catering Overseas) e Franco Goglio (ceo della Goglio spa), supportati da Paolo Montironi, socio fondatore e senior partner dello studio legale NCTM. Peraltro il gruppo di imprenditori non agisce da solo (si veda qui il comunicato stampa).
All’investimento, a fianco degli imprenditori, è infatti interessata anche Invitalia, attraverso il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, gestito da Invitalia e previsto dall’art. 43 del Decreto Rilancio. Per il Fondo di Salvaguardia Imprese si tratterebbe del terzo intervento. Il primo è stato, nel luglio del 2020, sulla Corneliani, in cui il Fondo si era impegnato a versare 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Fondi effettivamente versarti alla fine dello scorso marzo, cui si è aggiunto un versamento di 7 milioni da parte di Investcorp (si veda altro articolo di Bebeez). Il secondo intervento risale alla fine dello scorso febbraio, quando il Fondo si è impegnato a intervenire anche sul produttore comasco di filati di seta Canepa, affiancando un investitore tedesco in turnaround il cui profilo calza perfettamente quello di Certina Holding (si veda altro articolo di BeBeez).
La nota di Rinascita srl, facendo riferimento alla proposta di Bobst, sottolinea che l’obiettivo del gruppo di imprenditori “è quello di mantenerne la massima integrità ed autonomia, evitando così che la Cerutti diventi un piccolo reparto all’interno di società di gruppi stranieri”.
La prima manifestazione d’interesse di Rinascita srl del 3 maggio è poi stata integrata il 12 maggio dalla comunicazione agli organi della procedura circa gli elementi qualificanti dell’offerta, che include i lavoratori che saranno parte del progetto in una fase inziale di ripartenza industriale. L’operazione, si legge nellanota di Rinascita srl, “intende rilanciare l’attività del Gruppo Cerutti che, ancorché indebolito dalla crisi che lo ha colpito, rappresenta ancora un patrimonio ed un’eccellenza per l’industria del settore, per il territorio ed il tessuto sociale circostante”.
La decisione di mettere all’asta i due rami d’azienda di Cerutti deriva dal fatto che lo scorso aprile i curatori dei fallimenti di Cerutti Packaging Equipment spa e Officine Meccaniche Giovanni Cerutti spa, Salvatore Sanzo e Ignazio Arcuri, hanno deliberato lo scioglimento di Gruppo Cerutti srl, la newco che era stata costituita a inizio settembre 2020 dalle due società, allora in concordato preventivo, per affittare i due rami d’azienda, sempre con la benedizione del Tribunale (si veda qui il comunicato stampa di allora). I due curatori hanno spiegato che la decisione di liquidare la newco risiede nell’impossibilità di attuare il piano industriale che era alla base del progetto.
La newco in liquidazione ha quindi perso l’affitto dei rami di azienda e quindi le due società sono tornate sul mercato. Da qui l’asta gestita dal tribunale e le offerte arrivate il 3 maggio.
Officine Meccaniche Giovanni Cerutti (OMGC) è stata fondata a Genova nel gennaio 1922 da Giovanni Cerutti come attività meccanica destinata alla riparazione di telai tessili e si è poi ampliata dopo la fine della seconda guerra mondiale alle macchine da stampa prima per rotocalchi, per riviste e cataloghi, e poi anche per imballaggi flessibili, alluminio, carta e cartone e infine anche per banconote. All’inizio degli anni 2000 la Cerutti era il primo costruttore al mondo di rotative rotocalco per riviste e cataloghi, superando i propri concorrenti tedeschi, svizzeri, americani, giapponesi ed era presente anche negli Stati Uniti con due società controllata. Allora il gruppo contava oltre mille dipendenti.
Nella seconda metà degli anni 2000 la diffusione sempre maggiore di media digitali ha però innescato la crisi del settore delle rotocalco per la stampa di riviste e cataloghi con conseguente crollo del vendite del gruppo nel segmento che rappresentava una parte preponderante del fatturato. Cerutti ha provato quindi a diversificare l’attività, facendo leva su Cerutti Packaging Equipment con le macchine per imballaggi e lo sviluppo di banconote in polimeri, ma non è bastato.
Già nel 2011 il gruppo fatturava 127 milioni, ma ne perdeva 23 e aveva debito verso le banche per 142 milioni. Nel 2013 OMGC ha avviato il concordato preventivo con riserva per poi arrivare prima al concordato preventivo pieno e poi al fallimento. Il 2019 si è chiuso con ricavi per soli 33,11 milioni; un ebitda negativo di 12,7 milioni e una perdita di oltre 64 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 50,2 milioni e un patrimonio netto negativo di 100,1 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus).