Una cordata di cinque imprenditori guidata dal re del cashmere Brunello Cucinelli e dal suo amico Gianluca Vacchi ha messo sul piatto, tramite la Eques srl dell’influencer bolognese, circa 160 milioni di euro a titolo di “supporto finanziario esterno” per ripianare il debito e rilanciare la Franco Colaiacovo Gold srl, una delle quattro controllanti di Financo srl, la holding che fa capo pariteticamente ai quattro rami della famiglia umbra Colaiacovo, al vertice di una galassia di aziende, tra cui le società Colacem (terzo produttore italiano di cemento) e Colabeton (calcestruzzo). Lo ha anticipato nei giorni scorsi e confermato MF-Milano Finanza a seguito di una serie di precisazioni delle società coinvolte nell’operazione.
Franco Colaiacovo Gold srl è la holding della famiglia di Franco Colaiacovo, uno dei quattro fratelli, scomparso alla fine del 2020, che rappresentano (con Pasquale, Giovanni e Carlo Colaiacovo) la seconda generazione di imprenditori di Gubbio (Perugia), alla quale fa capo Financo, presieduta da Francesca Colaiacovo e con oltre duemila dipendenti di tre continenti, che nel 2022 ha registrato un fatturato di 842 milioni di euro (si veda qui il bilancio consolidato).
Oggi Franco Colaiacovo Gold srl fa capo ai figli Daniela, Laura e Giuseppe Colaiacovo e dalla loro madre Orietta Migliarini e detiene il 25% di Financo, società il cui restante 75% e posseduto in quote uguali da Pasquale Colaiacovo Holding srl, Giovanni Colaiacovo Holding srl e Carlo Colaiacovo Holding srl.
Franco Colaiacovo Gold, costituita nel 1996 e finita in liquidazione nel 2018, ha ricevuto esattamente un anno fa dal Tribunale di Perugia l’omologa degli accordi di ristrutturazione con la quasi totalità dei propri creditori, anche finanziari, ai sensi dell’articolo 182 bis della legge fallimentare (la procedura è partita prima dell’entrata in vigore del nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ndr).
Il piano di ristrutturazione, predisposto dagli advisor MFB Partners, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e Mediobanca, prevede il pagamento di oltre 120 milioni di euro ai creditori della società “attraverso l’adeguata la valorizzazione del patrimonio di Franco Colaiacovo Gold, ovvero mediante aumento di capitale strumentale all’adempimento delle obbligazioni contratte negli accordi”. Il debito include quello delle controllate GDS, Goldlake Italia e Rigel Impianti, sottoposte a procedure di concordato preventivo, tutte omologate.
Per consentire il suo azzeramento, Cucinelli tramite una sua controllata e altri tre imprenditori avrebbero già ricapitalizzato la Eques srl di Vacchi. L’influencer bolognese e il re del cashmire hanno iniettato da soli 126 milioni di euro, cifra che arriva a 160 milioni con l’intervento degli altri tre imprenditori.
In una nota Eques ha spiegato di aver “svolto unicamente un ruolo di supporto finanziario esterno rispetto a Franco Colaiacovo Gold, senza assumere partecipazioni nella medesima, né sottoscrivere strumenti finanziari o societari, adottando strumenti assolutamente ordinari e senza alcuna ingerenza (diretta o indiretta) nella governance, nella compagine sociale e negli assetti proprietari di Franco Colaiacovo Gold”.
Con un’altra nota Franco Colaiacovo Gold ha detto di non aver “assunto impegni diretti o indiretti volti a consentire a terzi di realizzare l’ingresso nella compagine sociale propria e delle proprie partecipate, ivi inclusa Financo. Né sono stati conclusi accordi che prevedono ingerenze di qualsiasi natura nella attività del liquidatore Maria Pia Castellani. L’operazione di supporto esterno è avvenuta senza che Franco Colaiacovo Gold abbia disposto della propria partecipazione in Financo o di altri attivi societari e senza incremento della propria debitoria in conformità a quanto previsto dall’accordo omologato e ha consentito positivamente di completare la procedura di esdebitazione nei termini previsti”. Nessun intervento, quindi, in Financo.
Ma Eques ha poi precisato che “Franco Colaiacovo Gold ha potuto beneficiare del supporto di Eques senza perdere la libera disponibilità e proprietà della sua partecipazione in Financo e senza incrementare il proprio indebitamento finanziario, in conformità alle previsioni dell’accordo di ristrutturazione omologato dal Tribunale di Perugia, regolarmente adempiuto da Franco Colaiacovo Gold. Se e quando Eques deciderà di essere interessata ad assumere una partecipazione in Financo, il possibile investimento verrà implementato in modo trasparente e nel pieno rispetto dei vincoli statutari e delle applicabili disposizioni di legge”.
La precisazione è arrivata subito dopo che la stessa Financo aveva sottolineato che “questa vicenda non interferisce in alcun modo con la continuità e la gestione operativa del Gruppo Financo. Qualsiasi eventuale ipotesi di ingresso di nuovi soci dovrà essere in coerenza con le regole di prelazione previste dallo statuto societario”. In sostanza, al momento non c’è nulla sul tavolo, ma niente è escluso e si vedrà, nel caso, più in là.
Alla fine del 2023 la cordata avrebbe erogato a Franco Colaiacovo Gold più del 90% dell’importo previsto, che dovrebbe consentire la rimozione a breve del pegno di Unicredit, la banca più esposta, sul 25% detenuto dalla società in Financo, passaggio che consentirà al ramo familiare di Giuseppe Colaiacovo di tornare in possesso dell’asset e di valutare tutte le opzioni possibili.
Ricordiamo che Franco Colaiacovo Gold, dopo aver ridotto progressivamente la sua partecipazione, è ancora presente nel capitale di Go Internet (si veda qui l’azionariato dell’azienda quotata a Piazza Affari), società ora controllata da Tessellis (si veda altro articolo di BeBeez), holding del gruppo di telecomunicazioni quotato a Piazza Affari nato un anno e mezzo fa dalla fusione tra Linkem Retail e Tiscali (si veda altro articolo di BeBeez). Go Internet è presieduta da Giuseppe Colaiacovo e una delle amministratrici è la sorella Daniela (si veda qui la governance della società).