Va definitivamente in porto il salvataggio del Gruppo PSC, attivo direttamente nella realizzazione di impianti tecnologici complessi per grandi opere di edilizia civile, industriale e infrastrutturale e, tramite la controllata Italtel, anche nella progettazione e realizzazione di reti di comunicazione, soluzioni per la trasformazione digitale, servizi di ingegneria e sviluppo software, in crisi almeno dal 2010 (si veda altro articolo di BeBeez). Nextalia sgr, attraverso il fondo NCO-Nextalia Credit Opportunities, ha infatti completato l’operazione di assunzione del concordato preventivo, procedura omologata lo scorso 26 aprile dal Tribunale di Lagonegro, in provincia di Potenza (si veda qui il comunicato stampa).
L’importo dell’operazione non è stato reso noto, ma Nextalia ha fatto sapere che finora il fondo NCO, lanciato meno di un anno e mezzo fa (si veda altro articolo di BeBeez), ha concluso quattro transazioni, investendo all’incirca la metà del commitment complessivo di 332 milioni di euro, pari quindi più o meno a 166 milioni, con una media di 41,5 milioni per ciascuna acquisizione.
In base invece a quanto previsto dal decreto di omologazione firmato dal giudice Giuliana Santa Trotta (si veda qui l’omologa), risulta un investimento da parte di NCO nel Gruppo PSC fino a 63,922 milioni di euro come “finanza fornita in veste di assuntore” che, assieme alla cassa di 13,878 milioni, serve a soddisfare l’indebitamento concordatario rimodulato complessivo di 77,8 milioni, di cui 48 milioni nei soli confronti di SACE (rimborsata al 56,29% dell’esposizione).
Al termine dell’operazione, che prevede la costituzione di Nuova PSC, il fondo di Nextalia arriva a controllare direttamente Italtel, “azienda storica ed esempio di eccellenza italiana, attiva nella progettazione, sviluppo e realizzazione di reti di comunicazione, integrando tecnologie state-of-the-art, sviluppate da partner industriali o in-house, grazie a un team di ricerca e sviluppo di primario standing”, ha spiegato la sgr.
“L’operazione costituisce una delle principali transazioni degli ultimi anni nel contesto italiano delle special situations, a conferma del ruolo di Nextalia quale soggetto catalizzatore delle migliori opportunità di investimento sul mercato a supporto delle aziende italiane”, ha commentato l’amministratore delegato della sgr Francesco Canzonieri.
Il Gruppo PSC è finito schiacciato da oltre 400 milioni di euro di debiti per finanziare le acquisizioni. La famiglia Pesce, titolare dell’80,36% del gruppo tramite PSC Partecipazioni spa, ha accettato alla fine dello scorso mese di novembre l’offerta vincolante del fondo NCO per intervenire come assuntore del concordato preventivo, proposta accettata dal consiglio di amministrazione presieduto da Umberto Pesce (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta ha poi ottenuto alla fine di febbraio il favore dei creditori con ampie maggioranze (si veda altro articolo di BeBeez). Terminato il periodo di voto, come detto, il concordato è stato omologato da parte del Tribunale, che ha contestualmente rigettato l’opposizione di Bahadir Maltauro, joint venture tra l’italiana ICM e la qatarina Bahadir Construction Engineering Contracting and Trading Inc. Co., titolare di un credito di oltre 17 milioni vantato in realtà verso la qatariota PSC Trading & Contracting WLL, società subappaltatrice del Gruppo PSC.
Fincantieri e Simest detengono rispettivamente il 10% e il 9,64% del capitale. Italtel fa capo al Gruppo PSC per il 53,66%. Il capitale restante è posseduto da Clessidra Capital Credit sgr (28,62%) e da TIM (17,72%).
Ricordiamo che il Gruppo PSC era stato ammesso nel giugno del 2022 dal Tribunale di Lagonegro al concordato con riserva per presentare entro i 120 giorni successivi la domanda di concordato preventivo o un accordo di ristrutturazione del debito (si veda altro articolo di BeBeez). Per liberare risorse, il gruppo più di due anni fa aveva ceduto a Salcef per 26,6 milioni di euro il ramo d’azienda attivo nel settore ferroviario (si veda qui il comunicato stampa di allora), mentre oltre un anno fa la controllata Alpitel aveva ceduto l’intera proprietà di Giubergia & Armando srl a CEBAT spa, service company italiana specializzata nella manutenzione e realizzazione di reti di pubblica utilità, controllata all’80% da Oaktree (si veda altro articolo di BeBeez). Il Gruppo PSC era poi stato ammesso alla procedura di concordato pieno con continuità aziendale ad aprile 2023 (si veda qui il portale dei creditori).
Nextalia è una società di gestione del risparmio guidata e promossa da Canzonieri assieme a diversi investitori istituzionali italiani, quali Intesa Sanpaolo, UnipolSai Assicurazioni, Bonifiche Ferraresi, Confindustria e Micheli Associati. A questi si sono affiancati poco prima di Natale la Fondazione Enpam e l’Istituto Atesino di Sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Quella appena completata è, come detto, la quarta operazione di NCO, dopo le prime due perfezionate l’anno scorso, ma mai comunicate (si veda qui il portafoglio del fondo). La prima ha riguardato l’acquisto di crediti commerciali e finanziari vantati, rispettivamente, da primarie società del settore energy e banche nei confronti di Energy Green City spa (ex Roma Gas & Power spa), società italiana leader nella distribuzione di energia e gas, entrata in procedura di concordato nel 2022. Il fondo NCO è diventato, a seguito di tali acquisti, il principale creditore della società.
La seconda operazione ha riguardato l’acquisto di crediti bancari vantati da controparti istituzionali nei confronti di Hunter, una holding di partecipazioni in distress finanziario e contestuale ristrutturazione del debito per il tramite di un accordo con i principali azionisti e creditori terzi.
A BeBeez risulta che la terza operazione abbia riguardato l’acquisto di crediti ipotecari e chirografari nei confronti di società appartenenti a un gruppo attivo nel settore immobiliare.