Nuova vita per Zephir Capital Partners sgr, che rinasce per cogliere le opportunità del mercato Utp corporate, con un nuovo fondo che punta ad acquisire dalle banche almeno un miliardo di crediti deteriorati, distribuito su 30-40 posizioni, e a raccogliere nuova finanza da investitori terzi per 100-200 milioni, in modo da poter supportare il rilancio delle aziende target per i primi 18 mesi. Come nel caso di altre strutture ormai consolidate, le quote del fondo saranno sottoscritte dalle banche creditrici, ma, a differenza di molti operatori già sul mercato, il portafoglio obiettivo sarà molto più diversificato e gestito in un’ottica industriale, in forza della collaborazione stretta con Duke&Kay, società che conta su un numeroso network di manager con specifiche capacità di gestione di situazioni aziendali in distress e quindi anche in grado di immaginare soluzioni di gestione delle aziende in portafoglio classificate per cluster settoriali o di filiera.
L’sgr aveva ottenuto da Banca d’Italia il via libera all’attività nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez) ed era stata la prima sgr sotto la soglia dei 500 milioni di euro ad aver ottenuto l’autorizzazione da Bankitalia sulla base della nuova direttiva europea AIFM. L’sgr puntava allora a lanciare la raccolta del suo primo fondo, con un obiettivo 300 milioni di euro, da investire in debito senior unsecured o secured per una quota pari all’80% del fondo, mentre il restante 20% doveva essere investito in altri strumenti finanziari tra cui equity, prestiti convertibili, debito subordinato o altre forme contrattuali eventualmente contenenti un equity kicker. Ma erano esclusi investimenti in distressed asset.
Tuttavia, poi, il progetto del fondo era mai decollato e l’attività della sgr era rimasta in stand-by. Questo, sino a quando Maurizio Ria, managing director di Duke&Kay, e Massimo Racca, ex responsabile del credito anomalo in Banco Bpm e oggi amministratore delegato di GGH – Gruppo General Holding (holding di Generalfinance), non si sono fatti avanti con i fondatori della sgr tra fine 2018 e inizio 2019 con la proposta di lanciare insieme un fondo dedicato ai crediti Utp corporate che avesse un approccio diverso dagli altri già sul mercato (sul tema di veda qui l’articolo di Ria per la sezione Commenti di BeBeez). Il Regolamento del fondo è stato poi approvato a fine 2019 e sono state avviate quindi le conversazioni con le banche e i potenziali finanziatori, che al momento sono soprattutto family office.
Nel frattempo Ria e Racca hanno anche affiancato i fondatori nel capitale della sgr, tutti nomi di primo piano e cioé: Massimo Brunelli (ex ad di Idea Fimit, ex cfo di Enel ed ex cfo di Telecom Italia), Francesco Di Giovanni (con un passato in Montedison e Shell, poi come direttore generale di Acegas APS, ad e presidente di Aeroporti di Roma, ad di Cementir Italia e presidente di Waste Italia), Federico Pastura (ex Electra Partners Europe, Merrill Lynch Leveraged Finance e Valuation Research Corporation di Chicago) e Romolo W. Rossi (già Head of Syndicated Loans e Coordinatore Lending DACH, Mediobanca e con precedenti esperienze all’estero in Credit Suisse e Deutsche Bank).