Le piattaforme dil crowdfunding immobiliare in Italia hanno raccolto 72 milioni di euro attraverso 219 campagne di successo, da quando nel 2012 sono state operative le prime piattaforme. Di questo totale di capitali, la gran parte è stata raccolta tra il 2019 e il primo semestre 2020: 33,5 milioni nel 2019 e 24,5 milioni nel primo semestre 2020. Lo dicono i dati del Real Estate Crowdfunding Report 2019, un progetto di ricerca frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano (sotto l’egida del professor Giancarlo Giudici), e la piattaforma di crowdfunding immobiliare Walliance, con il contributo dello studio legale DWF Italy (si veda qui il comunicato stampa). Continuando con questa accelerazione, il team di ricerca stima che a fine anno la raccolta cumulata delle piattaforme in Italia sfiorerà la soglia dei 100 milioni di euro dall’inizio dell’attività.
Il boom del crowdfunding immobiliare italiano era già stato registrato da CrowdfundingBuzz a inizio anno, calcolando per il settore una raccolta complessiva che aveva sfiorato i 35 milioni di euro, triplicando la raccolta rispetto agli 11,45 milioni del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Da inizio anno a oggi CrowdfundingBuzz ha mappato 12 campagne di equity concluse con successo con 16,95 milioni di euro di raccolta e ben 99 campagne di lending per 21,1 milioni di raccolta, con una raccolta complessiva di questi primi 8 mesi e mezzo del 2020, quindi, di ben 38 milioni di euro, già chiaramente superiore a quella dell’intero 2019.
Lo studio Politecnico-Walliance ha censito 11 piattaforme attive nel crowdfunding immobiliare: 4 nell’equity e 7 nel lending. Le più attive sono: Walliance, che rimane leader con oltre 21,7 milioni di euro raccolti (di cui 10,62 nell’ultimo anno), Housers e Rendimento etico, rispettivamente con 11,7 e 11,3 milioni di euro. Nonostante in Italia i volumi del crowdfunding immobiliare siano ancora contenuti rispetto al suo potenziale, nell’ultimo triennio il mercato ha registrato una significativa crescita, trainata dalla Lombardia, che assume il ruolo di baricentro dello sviluppo del settore con il 68% dei progetti finanziati.
I ricercatori ritengono che il coronavirus e il PropTech fungeranno da cardini per lo sviluppo del crowdfunding immobiliare. La crisi ha cambiato gusti ed esigenze abitative delle popolazione e accelerato la digitalizzazione dei processi e la diffusione delle nuove tecnologie PropTech, che sono destinate a rivoluzionare il settore. Negli scenari più conservativi, il gruppo di ricerca stima che a fine 2020 il mercato europeo potrà superare il valore cumulato di raccolta di 4 miliardi di euro.
A livello mondiale, il crowdfunding immobiliare a fine 2019 aveva raccolto dall’inizio dell’attività oltre 20 miliardi, raddoppiando il valore nel giro di un anno. Le piattaforme censite sono 144, suddivise tra portali di equity, lending e ibridi. A livello europeo invece sono stati raccolti circa 3 miliardi alla fine del 2019 da ben 72 portali censiti, mentre negli Usa i volumi si attestano sui 13,6 miliardi di dollari raccolti da sole 38 piattaforme. Si è anche registrato un progressivo aumento delle piattaforme censite nel resto del mondo, che rispetto alla ricerca riferita all’anno 2018 sono passate da 27 a 34, con una raccolta cumulata pari a 5,3 miliardi di euro.
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